universita' degli studi della tuscia facolta' di agraria ... - Unitus DSpace
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meccanismi <strong>di</strong> riproduzione ed, in particolare, il tasso <strong>di</strong> allogamia <strong>di</strong> una specie; c) facilitare<br />
lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o dell’apomissia e partenocarpia in una specie.<br />
3. I MARCATORI GENETICI<br />
Il termine marcatore genetico si riferisce a qualsiasi carattere ere<strong>di</strong>tato in maniera mendeliana<br />
semplice che sia in grado <strong>di</strong> mostrare delle <strong>di</strong>fferenze fra in<strong>di</strong>vidui. I marcatori genetici si<br />
possono sud<strong>di</strong>videre in tre tipologie <strong>di</strong> marcatori.<br />
3.1 Marcatori morfologici<br />
Un primo livello consiste nell’analisi fenotipica condotta con l’impiego <strong>di</strong> marcatori morfofisiologici.<br />
Fino a trenta anni fa gli unici marcatori genetici <strong>di</strong>sponibili erano quelli che si<br />
basano su caratteri morfologici. Benché in passato i marcatori morfologici siano stati sfruttati<br />
estesamente nell’analisi genetica e nel miglioramento genetico, essi presentano una serie <strong>di</strong><br />
inconvenienti che ne limitano l’utilità (Tanksley, 1983), i principali vengono elencati <strong>di</strong><br />
seguito.<br />
1. Il numero limitato <strong>di</strong> caratteri facilmente rilevabili e, quin<strong>di</strong>, utilizzabili come marcatori.<br />
2. L’influenza dell’ambiente sulla <strong>di</strong>versità fenotipica che, spesso, ne ostacola il rilevamento.<br />
3. Lo scarso polimorfismo genetico, che limita ulteriormente il numero <strong>di</strong> marcatori<br />
utilizzabili nell’analisi genetica <strong>di</strong> determinati materiali sperimentali.<br />
4. La con<strong>di</strong>zione polipoide <strong>di</strong> alcune specie coltivate favorisce il mascheramento <strong>di</strong> eventuali<br />
mutazioni da parte <strong>di</strong> geni co<strong>di</strong>ficanti per lo stesso carattere presenti sui cromosomi omologhi.<br />
5. Molti caratteri utilizzabili come marcatori sono rilevabili solo ad un determinato sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
sviluppo <strong>della</strong> pianta, allungando i tempi <strong>della</strong> selezione. Questo aspetto, poco rilevante nelle<br />
specie annuali, assume notevole importanza nelle specie arboree con lunga fase giovanile <strong>di</strong><br />
sviluppo.<br />
6. Numerosi marcatori morfologici sono associati a caratteristiche agronomiche negative, che<br />
ne limitano l’uso nel miglioramento genetico.<br />
L’unico vantaggio dei marcatori morfologici consiste nella semplicità e nel basso costo del<br />
rilevamento, che non richiede strutture <strong>di</strong> laboratorio, attrezzature sperimentali e reagenti.<br />
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