universita' degli studi della tuscia facolta' di agraria ... - Unitus DSpace
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Quando la sterilità è dovuta all’impossibilità <strong>di</strong> una pianta a produrre antere, pollini o gameti<br />
maschili funzionanti, è detta maschiosterilità. Questo tipo d’infertilità si <strong>di</strong>fferenzia<br />
dall’incompatibilità per la presenza <strong>di</strong> microspore non funzionali, o per la mancata<br />
formazione <strong>di</strong> quelle funzionali, e si esprime per azione <strong>di</strong> geni nucleari mutati, <strong>di</strong> geni<br />
plasti<strong>di</strong>ali e mitocondriali mutati (citoplasmatici) e dei loro effetti combinati. L’aspetto<br />
comune ai due meccanismi riproduttivi (incompatibilità e maschiosterilità) consiste nella<br />
limitazione o nella riduzione delle autofecondazioni, con conseguenze da inbree<strong>di</strong>ng nelle<br />
specie allogame (riduzione <strong>della</strong> depressione).<br />
Dorsey (1914) ha definito la maschiosterilità come la mancata formazione <strong>di</strong> polline o come il<br />
mancato funzionamento <strong>di</strong> esso. In questi casi, la fertilità femminile è completamente o<br />
pressappoco intatta. Dei due tipi <strong>di</strong> sterilità, quella maschile prevale su quella femminile in<br />
quanto i microsporofiti ed i microgametofiti sono più vulnerabili all’azione <strong>di</strong> forze<br />
intrinseche (es.: situazioni <strong>di</strong> aneuploi<strong>di</strong>a) ed estrinseche (es. fattori ambientali), rispetto ai<br />
sacchi embrionali e/o agli ovuli che sono invece più protetti. Inoltre, a causa <strong>della</strong> facile<br />
reperibilità <strong>di</strong> una grande quantità <strong>di</strong> polline nelle antere e <strong>della</strong> semplice determinazione <strong>della</strong><br />
sua fertilità, me<strong>di</strong>ante colorazione con carminio acetico, il ritrovamento <strong>della</strong> maschiosterilità<br />
è più facile <strong>di</strong> quello <strong>della</strong> sterilità femminile. Quest’ultima richiede, per essere provata,<br />
incroci e <strong>stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> sviluppo durante l’antesi e la formazione del seme, in modo da selezionare<br />
gli eventuali in<strong>di</strong>vidui apo<strong>di</strong>ttici e i tipi che presentano aberrazione nello sviluppo del seme.<br />
2.2 Classificazione<br />
Gli eventi che possono portare alla maschiosterilità sono molteplici e, a riguardo, sono state<br />
proposte <strong>di</strong>verse classificazioni:<br />
1) Gabelman (1956) ha <strong>di</strong>stinto tre tipi <strong>di</strong> maschiosterilità, dovuta ad,<br />
- assenza <strong>di</strong> polline vitale;<br />
- malformazione <strong>degli</strong> stami (maschiosterilità staminale)<br />
- mancato rilascio <strong>di</strong> polline vitale (maschiosterilità funzionale);<br />
2) Lacadena (1968) si è basato sui risultati <strong>di</strong> incroci intra e interspecifici, identificando i<br />
seguenti tipi <strong>di</strong> sterilità:<br />
- autoplasmica, che include piante maschiosterili ottenute da mutazioni in una popolazione<br />
geneticamente <strong>di</strong>stinta;<br />
- omoplasmica, comprende piante maschiosterili originate da incroci intraspecifici;<br />
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