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universita' degli studi della tuscia facolta' di agraria ... - Unitus DSpace

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Mse) in combinazione con un primer omologo ad un tratto terminale LTR, altamente<br />

conservata del retrotrasposone.<br />

Una parte dei polimorfismi rilevabili con questa tecnica deriva da variazioni a carico dei siti<br />

<strong>di</strong> restrizione o delle sequenze ad essi fiancheggianti dove <strong>di</strong>scriminano le basi selettive dei<br />

primer AFLP, una parte da variazioni a carico <strong>della</strong> sequenza nella regione 5’ in<br />

corrispondenza delle LTR o ancora da mo<strong>di</strong>ficazioni riconducibili a duplicazioni inserzionali<br />

a carico del retrotrasposone.<br />

I vantaggi e gli svantaggi <strong>di</strong> questa tecnica sono analoghi a quelli <strong>degli</strong> AFLP. Questa classe<br />

<strong>di</strong> marcatori è molto utile in analisi filogenetiche al fine <strong>di</strong> ricavare informazioni<br />

sull’evoluzione del genoma <strong>di</strong> una specie.<br />

3.3.2.7 STS (Sequence – Tagged Sites)<br />

Pur nella varietà <strong>di</strong> acronimi, tali tecniche sono accomunate da procedure simili che<br />

consentono <strong>di</strong> indagare via PCR il polimorfismo <strong>di</strong> sequenze specifiche. In questo caso<br />

vengono utilizzati primers in grado <strong>di</strong> riconoscere sequenze specifiche fiancheggianti soltanto<br />

quelle che si desidera amplificare.<br />

Pertanto è necessario conoscere la sequenza nucleoti<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> un gene o <strong>di</strong> un qualsiasi altro<br />

locus, sulla base <strong>della</strong> quale sintetizzare primers <strong>di</strong> circa 20 nucleoti<strong>di</strong> complementari alle<br />

regioni fiancheggianti (iniziale e finale) il tratto <strong>di</strong> DNA che si vuole amplificare. I prodotti<br />

specifici <strong>di</strong> amplificazione possono poi essere <strong>di</strong>geriti enzimaticamente per evidenziare<br />

ulteriori polimorfismi nelle sequenze amplificate.<br />

I vantaggi <strong>di</strong> questi marcatori sono l’elevata riproducibilità e l’ere<strong>di</strong>tà spesso codominante.<br />

Hanno il principale svantaggio in ciò che li caratterizza: la necessità <strong>di</strong> ciniscere la sequenza<br />

delle regioni da amplificare. Sono stati utilizzati soprattutto per lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o del polimorfismo in<br />

regioni gnomiche specifiche o per selezione assistita (Pecchioni et al., 1993).<br />

3.3.2.8 SNP (Single Nucleotide Polymorphism)<br />

Come suggerisce il nome, questa classe <strong>di</strong> marcatori molecolari, adottata solo <strong>di</strong> recente nelle<br />

specie vegetali (mais, riso, soia, pomodoro) consente <strong>di</strong> mettere in evidenza il polimorfismo<br />

riconducibile a <strong>di</strong>fferenze per i singoli nucleoti<strong>di</strong> (Jordan e Humphries1994).<br />

Gli SNP possono essere isolati a partire sia da sequenze co<strong>di</strong>ficanti, sia da sequenze non<br />

co<strong>di</strong>ficanti. Ci sono regioni ricche <strong>di</strong> SNP e regioni povere, dove non sono tollerate delle<br />

mutazioni. Quin<strong>di</strong> è più facile trovare SNP nelle regioni introniche che, non essendo tradotte,<br />

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