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universita' degli studi della tuscia facolta' di agraria ... - Unitus DSpace

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1.11.1.2 Ovoli<br />

Gli ovoli sono rami quiescenti inseriti sul rizoma che non hanno completato lo sviluppo a<br />

causa delle temperature elevate e del deficit idrici; sono muniti <strong>di</strong> una gemma apicale e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse gemme laterali. Hanno una forma cilindrica, con 13-14 cm <strong>di</strong> altezza e 1,0-3,5 cm <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ametro. Il numero <strong>di</strong> ovoli per pianta può superare le venti unità, anche se le <strong>di</strong>verse<br />

<strong>di</strong>mensioni non li rendono tutti prontamente utilizzabili. E’ stato osservato inoltre, che con la<br />

ricalcatura e l’eliminazione dell’apice vegetativo aumenta sia il numero <strong>di</strong> ovoli <strong>di</strong>fferenziati<br />

per pianta che la loro <strong>di</strong>mensione.<br />

L’ovolo viene prelevato dalla pianta madre in riposo tra la fine <strong>di</strong> luglio e meta agosto<br />

(Miccolis, 1996), dopo aver trascorso un periodo <strong>di</strong> quiescenza abbastanza lungo (circa due<br />

mesi). La scelta deve cadere su quelli posti verso la base del rizoma perché si sono<br />

<strong>di</strong>fferenziati prima e perciò presentano maggiori <strong>di</strong>mensioni, dando origine a piante più<br />

precoci, più produttive e con foglie meno frequentemente <strong>di</strong>vise.<br />

Gli ovoli prelevati dalla metà <strong>di</strong> luglio fino alla metà <strong>di</strong> agosto, vengono messi in strati <strong>di</strong><br />

paglia e fatti pregermogliare in ambiente caldo-umido dove si svilupperà anche l’apparato<br />

ra<strong>di</strong>cale. Nel giro <strong>di</strong> una settimana sono pronti per il trapianto, che deve avvenire su terreno<br />

umido (Bianco et al., 1990).<br />

Lo sviluppo delle piante provenienti da ovolo, oltre ad essere con<strong>di</strong>zionato dall’ambiente <strong>di</strong><br />

coltivazione, <strong>di</strong>pende anche dal grado <strong>di</strong> evoluzione raggiunto dall’ovolo sulla pianta madre.<br />

A questo riguardo, ricerche effettuate in Sicilia (Iannaccone, 1967) hanno <strong>di</strong>mostrato che gli<br />

ovoli inseriti più profondamente germogliano per primi con conseguente anticipo <strong>di</strong> entrata in<br />

produzione. Pregio <strong>di</strong> questo metodo è quello <strong>di</strong> ottenere una buona produzione a partire dal<br />

primo anno <strong>di</strong> impianto, dovuto alla precocità <strong>di</strong> produzione. Va ricordato, infine, che gli<br />

ovoli vanno prelevati da carciofaie <strong>di</strong> un anno <strong>di</strong> età scegliendo piante sane, precoci,<br />

produttive e quanto più possibili uniformi per caratteri morfo-biologici.<br />

1.11.1.3 Zampe<br />

Le ceppaie, in corrispondenza all’estirpamento <strong>della</strong> carciofaie, vengono <strong>di</strong>vise in frazioni<br />

(dette “zampe”), tali che in ciascuna sia presente, oltre alle ra<strong>di</strong>ci, anche un congruo numero<br />

<strong>di</strong> gemme da impiegare per un nuovo impianto. Con questo metodo, ormai in <strong>di</strong>suso, si assiste<br />

però ad una notevole <strong>di</strong>fformità <strong>di</strong> produzione, ad una maturazione più tar<strong>di</strong>va, ad un elevato<br />

polimorfismo fogliare e a problemi fitosanitari. Tale metodo <strong>di</strong> impianto viene tuttavia<br />

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