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E oggi le candele profumano<br />

Annamaria Zaffagnini<br />

È un invito a cui non posso mancare: si celebra il cinquantesimo<br />

dell’asilo del mio paese natale. In 250 fotografie scorre mezzo secolo<br />

di vita italiana. Le prime immagini mi appartengono come<br />

generazione e mostrano suorine e preti di campagna che facevano<br />

da collante in una comunità emiliana non proprio religiosa, ma vogliosa<br />

di partecipare ed emergere dal grigiore del dopoguerra. In<br />

quelle foto si mescolano i volti stanchi degli adulti contadini a<br />

quelli allegri <strong>dei</strong> bambini seduti in piccoli banchetti e vestiti con<br />

candidi grembiuli. Fotografie di recite esaltano la mobilitazione di<br />

un intero paesino. Erano giorni di festa e anche nella loro visibile<br />

povertà gli uomini indossavano sempre il cappello e le donne erano<br />

elegantissime: premio finale salami, ciambelle e fiaschi di vino, e<br />

bianche lunghe candele per la processione che non mancava mai. I<br />

prati intorno erano vergini e quasi non li ricordavo più: nuove casette<br />

con giardini fioriti e nanetti li hanno occupati. Siamo ai ’70:<br />

lunghi capelli e pantaloni a zampa, minigonne e shorts cortissimi<br />

sotto maxi cappotti su madri e figlie che se ne infischiano giustamente<br />

degli sguardi cristiani. Negli ’80 spiccano pimpanti insegnanti<br />

che hanno sostituito le religiose, mamme dalle larghe orribili<br />

spalle, bambini paffuti e sportivi. Anche i nonni sono meno<br />

vecchi ma meno eleganti. Ecco i ’90/2000 e ritrovo fotografie <strong>dei</strong><br />

miei figli cittadini, che solo d’estate raggiungevano gli amici di<br />

campagna per giochi spensierati. Il mio ricordo più forte sta in<br />

quel mondo così povero, piccolo e protettivo di allora, che paragoni<br />

a quello odierno più colorato di bimbi ambrati con cartoline<br />

vacanziere tropicali alle spalle degli stessi banchetti. Gioia e spontaneità<br />

tipica di anime giovanissime e pure, vuote da sentimenti razziali,<br />

è identica a quella di cinquant’anni prima. È mezzogiorno:<br />

salame, ciambella e vino non cambiano mai. Solo le candele sono<br />

diverse: corte e profumate. Nessuna processione all’orizzonte.<br />

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