30.05.2013 Views

Scarica l'e-Book dei lettori - Settenote.eu

Scarica l'e-Book dei lettori - Settenote.eu

Scarica l'e-Book dei lettori - Settenote.eu

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

L’autobus delle 5.30<br />

Domenico Margiotta<br />

Dal momento del risveglio all’arrivo alla fermata, l’unica consolazione<br />

è potermi rituffare nella coltre di quel letto volante. Vestito e<br />

sciacquato faccio una fugace colazione, poi la sigaretta e subito in<br />

bagno. Zaino in spalla e infagottato scendo le scale chiudendo la<br />

porta con arroganza. La strada è lunga e, a ogni passo, salta imperiosa<br />

la volontà di raggiungere la meta. Il freddo è sempre più insistente<br />

e la pelle s’accappona per trovare quel sospirato nido. Sono<br />

finalmente arrivato e, come di consueto, l’autobus delle 5.30 è in<br />

perfetto orario. Salgo, buco il biglietto e mi siedo nel primo posto<br />

libero, guardando le nuvole incombenti. Mi sento al sicuro da quel<br />

mondo ostile, al caldo e protetto da lamiere impenetrabili. In pace<br />

e senza alcun pensiero, mi lascio cullare dalle dolci parole che le<br />

ruote lasciano sulla strada allagata. L’autobus è semivuoto e le poche<br />

persone che lo ambiscono, vogliono trovare quel limbo di pace<br />

eterna perso per sempre e che insistentemente il calore umano ricorda.<br />

Il tragitto dà sicurezza, a ogni curva la sensazione di vampate<br />

infernali e materne si rafforza sempre più. Fratelli inconsapevoli<br />

di esserlo, rigettiamo le paure, cristallizzandole in ricordi anch’essi<br />

persi nel baratro <strong>dei</strong> tempi. Arrivati al capolinea, la consapevolezza<br />

di figli denigrati si sfalda e, poggiando il piede fuori, ritorna<br />

la meccanicità del viver quotidiano. Così come muli trainiamo<br />

noi stessi verso quello che sembra un dovere, ma che invece<br />

è uno sviare il nostro vero obiettivo, divenire esseri di pura luce.<br />

Allora caoticamente cerchiamo nei raggi del sole riflessi sull’Arno,<br />

dall’alto della passerella, qualche scampolo di vita armoniosa, che<br />

la paura di sentirsi naturali e liberi impedisce. Ci limitiamo a guardare<br />

la bellezza del mondo, a dare ordine al nostro caos interiore<br />

che fa aumentare la posta in gioco. Arrivato al solito ritrovo, il qualunquismo<br />

diviene un nuovo modo di scappare dall’ansia di vivere<br />

che m’anima.<br />

67

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!