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Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

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100 QUADERNO ARSIA 6/2004<br />

lità idriche naturali con cui assolvere alle esigenze<br />

delle <strong>di</strong>verse <strong>colture</strong>.<br />

c) Infine, un ulteriore in<strong>di</strong>ce “bioclimatico”<br />

preso in esame è rappresentato dalla frequenza con<br />

cui le temperature minime <strong>di</strong>scendono al <strong>di</strong> sotto<br />

dello zero termico nei mesi <strong>di</strong> marzo e aprile. La<br />

determinazione <strong>di</strong> questo in<strong>di</strong>catore permette, a<br />

nostro avviso, nelle <strong>di</strong>verse stazioni meteorologiche,<br />

<strong>di</strong> misurare il fenomeno delle “gelate tar<strong>di</strong>ve”,<br />

particolarmente preoccupante per alcune delle specie<br />

da biomasssa prese in considerazione.<br />

Fase 3 - La spazializzazione degli in<strong>di</strong>ci<br />

bioclimatici per mezzo <strong>di</strong> una rete neurale<br />

Il processo <strong>di</strong> acquisizione ed elaborazione dei<br />

dati sopra descritti ha portato alla creazione <strong>di</strong> una<br />

banca dati “puntuale”, che per ogni stazione<br />

meteorologica riporta il valore dei tre parametri<br />

considerati (sommatorie termiche, deficit idrico<br />

potenziale e temperature al <strong>di</strong> sotto dello zero termico<br />

nei mesi <strong>di</strong> marzo e aprile). Per il tipo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

condotto si rendeva però necessario conoscere<br />

le variabili <strong>di</strong> cui sopra su ogni punto della superficie<br />

del territorio regionale. L’operazione logica<br />

che permette il passaggio dall’informazione “pun-<br />

Fig. 5.3 - Potenziale<br />

<strong>di</strong>stribuzione della coltura<br />

del miscanto sulla base dei dati<br />

termoclimatici (metodo NOAA)<br />

tuale” a quella “areale” è detta <strong>di</strong> spazializzazione<br />

ed esistono al riguardo numerose tecniche <strong>di</strong> esecuzione:<br />

l’inverso della <strong>di</strong>stanza, l’inverso della<br />

<strong>di</strong>stanza con trend, i meto<strong>di</strong> geostatistici, il metodo<br />

fuzzy e l’utilizzo delle reti neurali ecc.<br />

Nel nostro caso, la spazializzazione dei dati è<br />

stata realizzata attraverso l’utilizzo della tecnica<br />

delle reti neurali, il cui impiego viene spesso consigliato<br />

quando la <strong>di</strong>versità dei dati è grande e le relazioni<br />

tra le variabili non sono ben conosciute. Questa<br />

è, infatti, una situazione ricorrente negli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

agrometeorologia, dove le variabili climatiche sono<br />

fortemente influenzate dalle variabili topografiche,<br />

ma non è ancora chiara la legge matematica che le<br />

correla. Una rete neurale simula in maniera elementare<br />

alcune funzioni del cervello umano replicandone<br />

la struttura <strong>di</strong> base e il modo attraverso la<br />

quale questo è in grado <strong>di</strong> cogliere relazioni tra<br />

oggetti <strong>di</strong>versi (anche se queste non appartengono<br />

alla sua esperienza <strong>di</strong>retta) basandosi sulle conoscenze<br />

già apprese; in altre parole, il cervello è in<br />

grado <strong>di</strong> immaginarsi soluzioni nuove, ciononostante<br />

coerenti con la sua base <strong>di</strong> dati. Alle reti neurali<br />

si chiede <strong>di</strong> fare altrettanto (con le dovute limitazioni);<br />

e cioè <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>re un risultato estrapolan-

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