31.05.2013 Views

Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Fig. 5.14 - Il livello<br />

<strong>di</strong> “vocazionalità” del territorio<br />

regionale per la coltura<br />

del pioppo in SRF<br />

5.5 I principali risultati<br />

dell’analisi multicriterio<br />

In merito alla definizione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>verso livello<br />

<strong>di</strong> “vocazionalità” delle aree agricole regionali, la<br />

valutazione complessiva per un’eventuale introduzione<br />

in coltura <strong>di</strong> specie agrarie e agroforestali<br />

<strong>de<strong>di</strong>cate</strong> alla produzione <strong>di</strong> biomassa a destinazione<br />

energetica è stata realizzata avendo, da un lato,<br />

a riferimento le cinque specie (sorgo, miscanto,<br />

cardo, canna e pioppo gestito a SRF) ritenute in<br />

partenza, a oggi, le più idonee negli ambienti<br />

agroclimatici e socioeconomici <strong>di</strong> riferimento e,<br />

dall’altro lato, considerando come la più consona<br />

unità territoriale il Comune.<br />

Nel SIT-BEF è stata definita la “classificazione”<br />

dei vari territori comunali (in quattro classi da<br />

insufficiente a ottimo) in merito alla potenzialità <strong>di</strong><br />

introduzione nel territorio stesso della coltura in<br />

questione; tale operazione è stata ottenuta attraverso<br />

la sovrapposizione degli strati informativi costituiti<br />

dalla spazializzazione dei valori relativi agli<br />

in<strong>di</strong>catori presi in considerazione, sia nell’ambito<br />

delle caratteristiche agropedoclimatiche e orografi-<br />

LE ESPERIENZE DEL PROGETTO BIOENERGY FARM<br />

111<br />

che del territorio regionale, sia in merito alle peculiari<br />

caratteristiche socioeconomiche (in campo<br />

agricolo) dei <strong>di</strong>fferenti Comuni. La rappresentazione<br />

grafica del risultato delle sopra ricordate elaborazioni<br />

(abbondantemente descritte sotto il profilo<br />

metodologico nelle pagine precedenti) è riportata<br />

nelle figg. 5.10, 5.11, 5.12, 5.13, 5.14; come in precedenza<br />

già realizzato per altre figure analoghe, la<br />

presentazione dei colori segue la “logica del<br />

semaforo”, per cui il rosso e l’arancio in<strong>di</strong>cano<br />

entrambi – rispettivamente insufficiente o appena<br />

sufficiente – con<strong>di</strong>zioni complessivamente non idonee<br />

alla introduzione della coltura <strong>di</strong> che trattasi,<br />

mentre i colori verde chiaro (buono) e verde scuro<br />

(ottimo) rappresentano i <strong>di</strong>fferenti territori comunali<br />

per i quali le con<strong>di</strong>zioni bioagronomiche e socioeconomiche<br />

sembrano suggerire una <strong>di</strong>screta<br />

potenzialità in or<strong>di</strong>ne all’eventuale introduzione<br />

delle singole <strong>colture</strong> da biomassa.<br />

Non rientra nello scopo della presente pubblicazione<br />

approfon<strong>di</strong>re tutte le valutazioni <strong>di</strong> tipo<br />

tecnico-scientifico che i risultati del lavoro qui sinteticamente<br />

presentato indubbiamente suggeriscono<br />

ma, dall’osservazione <strong>di</strong>retta della cartografia

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!