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Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

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• raster: i dati sono memorizzati tramite la creazione<br />

<strong>di</strong> una griglia regolare (matrice) in cui, a<br />

ogni cella elementare (pixel) è assegnato un<br />

valore alfanumerico che ne rappresenta un attributo;<br />

in questo caso il pixel non costituisce<br />

l’oggetto reale, ma una zona dello spazio fisico<br />

appartenente all’oggetto.<br />

Appare chiaro che in generale il formato raster<br />

è più adatto a descrivere grandezze che variano<br />

con continuità nello spazio, mentre il formato vettoriale<br />

si presta meglio alla rappresentazione <strong>di</strong><br />

oggetti caratterizzati da una <strong>di</strong>scontinuità <strong>di</strong><br />

bordo. I dati vettoriali provengono dalla <strong>di</strong>gitalizzazione<br />

<strong>di</strong> mappe, dai rilievi topografici con strumenti<br />

<strong>di</strong> campagna, dai sistemi <strong>di</strong> posizionamento<br />

satellitari GPS (Global Positioning Systems), dai sistemi<br />

<strong>di</strong> cartografia alfa-numerica tra<strong>di</strong>zionali quali<br />

i CAD (Computer Aided Design). I dati <strong>di</strong> tipo<br />

raster sono invece costituiti da coperture continue<br />

del territorio, come quelle generate dagli scanner o<br />

quelle ottenute grazie al ricorso alle immagini<br />

satellitari o alle foto aree. In questo caso, per essere<br />

gestite in una logica GIS, le immagini devono<br />

essere georeferenziate facendo collimare le coor<strong>di</strong>nate<br />

dei punti noti a terra con quelle degli oggetti<br />

che vi sono rappresentati e quin<strong>di</strong> raddrizzate,<br />

ovvero ricalcolate tenendo conto della deformazione<br />

compiuta. Tale operazione è <strong>di</strong> fondamentale<br />

importanza per consentire la sovrapposizione<br />

delle immagini raster con i corrispondenti dati vettoriali,<br />

tecnica spesso utilizzata per l’aggiornamento<br />

<strong>di</strong> questi ultimi.<br />

In ogni modo, qualunque sia il formato utilizzato<br />

per la rappresentazione grafica, ciò che contrad<strong>di</strong>stingue<br />

il modello dei dati nella logica GIS, rispetto<br />

ai sistemi <strong>di</strong> cartografia numerica tra<strong>di</strong>zionali (CAD),<br />

si qualifica in due caratteristiche fondamentali:<br />

• la prima consiste nella possibilità <strong>di</strong> associare a<br />

elementi geometrici rappresentativi <strong>di</strong> oggetti o<br />

<strong>di</strong> aree sul territorio attributi descrittivi e informazioni<br />

<strong>di</strong> vario genere come, ad esempio, dati<br />

alfanumerici, testi, foto, <strong>di</strong>segni ecc.;<br />

• la seconda è costituita dalla opportunità <strong>di</strong> georeferenziare<br />

ogni tipo <strong>di</strong> dato acquisito.<br />

Riguardo al primo punto si deve precisare che<br />

l’archiviazione dei dati in un sistema GIS avviene<br />

tramite il ricorso a un formato composto, graficotabellare,<br />

che consente <strong>di</strong> legare intimamente la<br />

geografia che delimita l’oggetto con gli attributi<br />

che gli sono propri, integrando le informazioni in<br />

un data-base unico; ciò significa che mentre nella<br />

normale cartografia numerica gli oggetti reali sono<br />

tradotti in entità grafiche, gestite senza un necessario<br />

significato rispetto ai termini contestuali in<br />

LE ESPERIENZE DEL PROGETTO BIOENERGY FARM<br />

95<br />

cui si opera, uno strumento GIS gestisce invece<br />

“entità semanticamente definite”.<br />

Per quanto riguarda il secondo punto, nella<br />

cartografia numerica la localizzazione degli oggetti<br />

è definita dalla porzione <strong>di</strong> spazio che questi<br />

occupano all’interno <strong>di</strong> un dato sistema <strong>di</strong> riferimento<br />

vincolato al foglio <strong>di</strong> mappa o al video; in<br />

un sistema GIS ciascun singolo oggetto viene invece<br />

delimitato in modo univoco dalle coor<strong>di</strong>nate dei<br />

punti che lo descrivono; questa caratteristica, nota<br />

come “georeferenziazione” dei dati, permette <strong>di</strong><br />

confrontare ed eventualmente <strong>di</strong> correlare fra loro<br />

strati informativi in<strong>di</strong>pendenti, frutto <strong>di</strong> indagini<br />

conoscitive del tutto <strong>di</strong>sgiunte, purché riferibili a<br />

un medesimo sistema <strong>di</strong> riferimento geografico.<br />

In questo modo, oltre a valutare le eventuali<br />

relazioni logico-matematiche che possono legare<br />

due oggetti (maggiore, minore, uguale, presenza,<br />

assenza ecc.) è possibile esplorare anche le relazioni<br />

spaziali (o topologiche) eventualmente esistenti<br />

fra due entità <strong>di</strong>verse (a<strong>di</strong>acenza, connessione, inclusione<br />

ecc.) applicando i relativi operatori che,<br />

nella logica dei GIS, corrispondono a specifici algoritmi<br />

<strong>di</strong> calcolo.<br />

In sintesi, possiamo <strong>di</strong>re che tre sono le peculiarità<br />

della logica <strong>di</strong> un sistema GIS: le entità reali trasposte<br />

in oggetti sono univocamente e completamente<br />

definite 1) dalla loro geometria, 2) dagli attributi<br />

a essi associati e 3) dalla georeferenziazione<br />

delle primitive geometriche che li descrivono. Questo<br />

concetto è sintetizzato nella definizione <strong>di</strong> un<br />

elaborato GIS quale “data base georeferenziato”. I<br />

dati all’interno <strong>di</strong> un GIS possono anche avere <strong>di</strong>verse<br />

fonti e spesso possono essere anche derivati dall’utilizzo<br />

<strong>di</strong> modelli generati da software <strong>di</strong>versi;<br />

questi tipi <strong>di</strong> dati hanno bisogno, prima <strong>di</strong> essere<br />

inseriti all’interno <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o territoriale, <strong>di</strong> controlli<br />

<strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> coerenza con i dati già presenti.<br />

Riassumendo, possiamo <strong>di</strong>re che un GIS è un<br />

potente mezzo per l’analisi delle relazioni esistenti<br />

tra le <strong>di</strong>verse variabili che compongono un sistema<br />

naturale; infatti, un GIS non si limita solo a essere<br />

un data-base geografico, con potenti capacità <strong>di</strong><br />

visualizzazione, ma costituisce anche uno strumento<br />

che facilita la modellizzazione e l’analisi <strong>di</strong><br />

sistemi caratterizzati da componenti spaziali.<br />

5.3 Dati <strong>di</strong> origine<br />

Com’è ovvio, una delle fasi principali nell’allestimento<br />

<strong>di</strong> un SIT è rappresentata dalla raccolta,<br />

archiviazione e omogeneizzazione dei dati. Questa<br />

operazione, spesso sottovalutata, risulta molto

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