Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...
Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...
Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
COLTURE PER LA PRODUZIONE DI BIOMASSE AD USO ENERGETICO<br />
fondamentali della tecnica colturale (dalla concimazione<br />
minerale all’investimento ottimale, dalla<br />
irrigazione all’epoca <strong>di</strong> raccolta ecc.), quando è<br />
stato possibile sono state realizzate anche alcune<br />
delle più importanti determinazioni analitiche che<br />
sono alla base <strong>di</strong> una qualunque valutazione qualitativa<br />
della biomassa prodotta (tab. 5).<br />
Come noto, questo è uno dei maggiori problemi<br />
che riguardano le biomasse ottenute dalle <strong>colture</strong><br />
<strong>de<strong>di</strong>cate</strong> – soprattutto <strong>di</strong> quelle che derivano<br />
dalle <strong>colture</strong> erbacee sia annuali che poliennali –<br />
rispetto alle varie biomasse <strong>di</strong> origine forestale. Al<br />
riguardo, però, è anche opportuno ricordare sempre<br />
che le caratteristiche qualitative “negative” più<br />
spesso invocate per le biomassa erbacee (tenore in<br />
ceneri e in silice, temperatura <strong>di</strong> fusione <strong>di</strong> queste,<br />
e/o contenuto in alcuni elementi pericolosi sul<br />
piano dell’inquinamento dell’aria ecc.) non sono<br />
sempre definibili “in assoluto” e <strong>di</strong>pendono invece,<br />
inevitabilmente, oltre che da alcuni parametri<br />
intrinseci (a loro volta <strong>di</strong>pendenti dall’ambiente,<br />
dal materiale genetico e dalla tecnica colturale e <strong>di</strong><br />
conservazione), anche dalle tecnologie <strong>di</strong> utilizzazione<br />
delle stesse biomasse in sede <strong>di</strong> combustione.<br />
La combustione della biomassa avviene in appositi<br />
impianti in cui si realizza anche lo scambio <strong>di</strong> calore<br />
fra i gas <strong>di</strong> combustione e i flui<strong>di</strong> <strong>di</strong> processo<br />
(acqua, olio ecc.); quando il materiale organico <strong>di</strong><br />
partenza presenta un’alta percentuale <strong>di</strong> ceneri, la<br />
fase <strong>di</strong> combustione e quella <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> calore<br />
vengono <strong>di</strong> norma realizzate separatamente per ottenere<br />
un miglior controllo <strong>di</strong> entrambi i processi,<br />
ma <strong>di</strong> norma la combustione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> biomasse<br />
ricche <strong>di</strong> cellulosa e <strong>di</strong> lignina, purché con contenuti<br />
in acqua inferiori al 35%, si realizza con buoni<br />
ren<strong>di</strong>menti (70-80%) (tab. 6).<br />
In questa sede, comunque, non potendo addentrarci<br />
in valutazioni che sotto il profilo tecnicoscientifico<br />
non competono certo <strong>di</strong>rettamente a<br />
chi si occupa <strong>di</strong> scienza e tecnica delle coltivazioni<br />
agrarie, abbiamo ritenuto opportuno presentare<br />
soltanto alcune delle valutazioni analitiche e/o <strong>di</strong><br />
caratterizzazione qualitativa, condotte durante le<br />
esperienze <strong>di</strong> carattere agronomico riguardanti le<br />
<strong>di</strong>fferenti <strong>colture</strong> erbacee annuali e poliennali che,<br />
negli anni, sono state oggetto della nostra attenzione<br />
(tab. 7).<br />
2.7.1 Brevi considerazioni economiche<br />
sulle <strong>colture</strong> <strong>de<strong>di</strong>cate</strong><br />
Da quella stessa sperimentazione pluriennale (e<br />
in parte anche dalla contabilità aziendale delle<br />
aziende agrarie partner del progetto Bioenergy<br />
Farm) sono state tratte alcune registrazioni empi-<br />
67<br />
riche e alcune specifiche rilevazioni sperimentali<br />
relativamente all’impiego, a livello aziendale, dei<br />
mezzi tecnici (concimi, fitofarmaci ecc.) della<br />
manodopera e delle macchine motrici e operatrici,<br />
in modo da poter tentare anche la formulazione <strong>di</strong><br />
un primo giu<strong>di</strong>zio orientativo sul piano della convenienza<br />
economica. Anche in questo caso, non è<br />
certamente nostro compito primario affrontare –<br />
soprattutto in questa sede che conserva un carattere<br />
assolutamente <strong>di</strong>vulgativo – delle elaborazioni<br />
scientifiche complete in chiave economico-finanziaria<br />
dei dati rilevati dalla sperimentazione in<br />
corso (che peraltro sono in parte in corso <strong>di</strong> pubblicazione<br />
e altri potranno essere resi noti quanto<br />
prima), ma è comunque apparso opportuno offrire<br />
al lettore – trasversalmente per le <strong>di</strong>fferenti <strong>colture</strong><br />
<strong>de<strong>di</strong>cate</strong> da energia – alcune prime valutazioni<br />
economiche orientative che, anche se si basano<br />
esclusivamente sulle già citate risultanze delle<br />
prove in corso nella pianura pisana, sono state ritenute<br />
<strong>di</strong> un certo interesse pratico-applicativo.<br />
Per le analisi dei costi dei mezzi <strong>di</strong> produzione,<br />
sono stati presi a riferimento i valori monetari correnti<br />
al 31 <strong>di</strong>cembre 2002, mentre per la stima dei<br />
costi relativi alle varie operazioni meccaniche previste<br />
per l’intero ciclo colturale (senza stoccaggio<br />
della biomassa e compreso il costo <strong>di</strong> un trasporto<br />
extra-aziendale per 50 km), sono state impiegate le<br />
tariffe (sempre al 31 <strong>di</strong>cembre 2002) regionali<br />
ufficiali dell’Associazione delle Imprese <strong>di</strong> Meccanizzazione<br />
Agricola <strong>di</strong> Pisa (ridotte del 20% per<br />
tener conto dei relativi red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> impresa).<br />
Pur non potendo, come prima accennato, entrare<br />
più dettagliatamente nel merito delle valutazioni<br />
relative alle prove sperimentali da cui sono<br />
stati tratti i dati <strong>di</strong> base per le nostre elaborazioni,<br />
abbiamo riassunto nella tab. 8 alcuni dei principali<br />
elementi <strong>di</strong> sintesi, che a nostro avviso permettono<br />
comunque una qualche riflessione in merito.<br />
Al riguardo, occorre anche ricordare che, per<br />
tutte le specie, le rese me<strong>di</strong>e pluriennali (evidenziate<br />
in tabella) considerate nei calcoli dei costi e<br />
dei ricavi colturali, non sono – per ciascuna <strong>di</strong> esse<br />
– quelle corrispondenti alle me<strong>di</strong>e delle produzioni<br />
registrate nel corso della già citata sperimentazione<br />
pluriennale (tuttora in corso a Pisa e già evidenziate<br />
per le singole specie nella prima parte del<br />
capitolo), ma quelle effettivamente conseguite sono<br />
state da noi arbitrariamente <strong>di</strong>minuite tutte, in<br />
via prudenziale, del 20%, in modo da tener conto<br />
delle <strong>di</strong>fferenze inevitabilmente esistenti fra le rese<br />
registrate nelle prove sperimentali e quelle conseguibili,<br />
invece, nelle medesime con<strong>di</strong>zioni agroambientali<br />
dalle <strong>colture</strong> <strong>di</strong> pieno campo.