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Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

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5. Analisi territoriale delle <strong>colture</strong> da energia in Toscana<br />

Tiziana Sabbatini, Ricardo Villani, Enrico Bonari, Mariassunta Galli<br />

Laboratorio Land Lab, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa<br />

5.1 Scopo dell’indagine territoriale<br />

L’eventuale <strong>di</strong>ffusione delle <strong>colture</strong> <strong>de<strong>di</strong>cate</strong><br />

alla produzione <strong>di</strong> energia non può prescindere da<br />

indagini territoriali finalizzate a sistematizzare dati<br />

e informazioni utili agli operatori pubblici e privati<br />

per le valutazioni <strong>di</strong> opportunità relativamente<br />

all’introduzione in un qualunque comprensorio<br />

agricolo <strong>di</strong> nuovi in<strong>di</strong>rizzi produttivi e processi <strong>di</strong><br />

trasformazione. La filiera bioenergetica è da considerarsi,<br />

infatti, un sistema complesso per le sue<br />

implicazioni sociali, economiche e ambientali, rappresentando<br />

al tempo stesso uno strumento <strong>di</strong> particolare<br />

interesse per lo sviluppo dei territori rurali.<br />

Tale considerazione risulta particolarmente evidente<br />

laddove all’introduzione <strong>di</strong> <strong>colture</strong> <strong>de<strong>di</strong>cate</strong><br />

corrisponda la volontà da parte degli Enti e l’attività<br />

da parte degli impren<strong>di</strong>tori nel consolidare<br />

una <strong>di</strong>mensione “consociata” <strong>di</strong> produzioni legnose<br />

ed erbacee, intesa non come ere<strong>di</strong>tà impren<strong>di</strong>toriale<br />

residuale ed ere<strong>di</strong>tà paesaggistica da conservare,<br />

ma come strumento per garantire un equilibrato<br />

sviluppo dei <strong>di</strong>stretti rurali.<br />

La <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> <strong>colture</strong> da biomassa può essere,<br />

infatti, analizzata e programmata a scala comprensoriale,<br />

a livello e in termini <strong>di</strong> sistema, in cui<br />

far coesistere <strong>di</strong>mensioni produttive <strong>di</strong>fferenziate<br />

in modo da migliorare l’efficienza e l’efficacia dei<br />

fattori e delle risorse naturali e in cui la “consociazione<br />

<strong>di</strong> attività agricola e forestale” finalizzate alla<br />

produzione <strong>di</strong> biomassa da energia rappresenti un<br />

modo per valorizzare l’intero territorio. In altre<br />

parole, è stato ipotizzato un processo <strong>di</strong> agroforestazione<br />

e un recupero delle attività agroselvicolturali<br />

che vada oltre la <strong>di</strong>mensione aziendale, proponendosi<br />

come eventuale nuovo in<strong>di</strong>rizzo produttivo<br />

a scala territoriale, con conseguenti significative<br />

interazioni spaziali.<br />

In linea con quanto detto in precedenza, si<br />

ritiene comunque che la massima valorizzazione<br />

della filiera bioenergetica 1 si ottenga soprattutto<br />

quando i più o meno consistenti positivi effetti<br />

economici, sociali e ambientali sono prevalentemente<br />

mantenuti in ambito locale. L’acquisizione<br />

dei <strong>di</strong>fferenti dati relativi agli aspetti pedoclimatici,<br />

agronomici e socioeconomici assume, quin<strong>di</strong>, in<br />

questo caso una funzione strategicamente ancora<br />

più efficace nel momento in cui i <strong>di</strong>versi aspetti<br />

sono definiti “geograficamente”; ciò infatti permette<br />

<strong>di</strong> analizzare e in<strong>di</strong>viduare in modo più<br />

<strong>di</strong>retto le potenziali aree “vocate” per la eventuale<br />

introduzione delle <strong>colture</strong> da energia.<br />

In tal senso, nel corso del presente lavoro, è<br />

stata sviluppata una metodologia <strong>di</strong> indagine che ha<br />

previsto la progettazione <strong>di</strong> un vero e proprio Sistema<br />

Informativo Territoriale (SIT), al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

un supporto decisionale il più possibile valido per<br />

la definizione <strong>di</strong> nuove proposte programmatiche<br />

volte alla valorizzazione delle <strong>di</strong>verse <strong>colture</strong> e alla<br />

valutazione – in prima approssimazione – della loro<br />

sostenibilità a livello <strong>di</strong> singoli comprensori. Un SIT<br />

specifico consente, infatti, <strong>di</strong> analizzare sinergicamente<br />

i <strong>di</strong>versi fattori che insistono su una data area<br />

attraverso la sovrapposizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tematismi,<br />

laddove per tematismo si deve intendere uno<br />

“strato informativo” caratterizzante un dato territorio<br />

e avente una duplice natura: geometrica nella<br />

raffigurazione grafica degli elementi presenti e<br />

tabellare, nella connessione a un data-base per gli<br />

attributi descrittivi degli elementi stessi.<br />

Com’è noto, la peculiarità e la rilevanza del SIT<br />

risiede essenzialmente nel suo carattere <strong>di</strong>namico e<br />

modulare, in grado <strong>di</strong> fornire alla “amministrazione-utente”<br />

un’oggettiva rappresentazione d’insieme<br />

del territorio e la possibilità <strong>di</strong> condurre un’analisi<br />

contestuale (ex-ante) degli elementi critici e delle

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