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Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

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106 QUADERNO ARSIA 6/2004<br />

mente simili alla SRF) nel territorio comunale<br />

potrebbe far registrare, tra l’altro, anche un auspicabile<br />

sostanziale mantenimento delle abitu<strong>di</strong>ni<br />

produttive locali anche a seguito dell’introduzione<br />

delle <strong>colture</strong> legnose a destinazione energetica.<br />

L’in<strong>di</strong>catore in questione, infine, permette <strong>di</strong><br />

tener conto anche <strong>di</strong> una potenziale ulteriore<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> biomassa lignocellulosica sul territorio<br />

derivante dai residui delle lavorazioni del<br />

legname prodotto per altri scopi.<br />

• Densità dei seminativi non irrigui in terreni<br />

pianeggianti: è espressa come il rapporto tra la superficie<br />

pianeggiante dei seminativi “non irrigabili”<br />

e il totale della superficie dei seminativi del Comune<br />

e vuole essere un in<strong>di</strong>catore della presenza<br />

sul territorio <strong>di</strong> terreni più facilmente destinabili<br />

alle coltivazioni energetiche ipotizzate. Si è infatti<br />

ritenuto opportuno prevedere l’introduzione <strong>di</strong><br />

coltivazioni “energetiche” esclusivamente nei terreni<br />

agricoli tendenzialmente pianeggianti, ma non<br />

irrigui, in quanto non si ritiene “a priori” proponibile<br />

l’inserimento <strong>di</strong> specie da biomassa nei seminativi<br />

in cui sia possibile l’irrigazione <strong>di</strong> <strong>colture</strong> <strong>di</strong><br />

ben più alto red<strong>di</strong>to.<br />

Fig. 5.9 - Rappresentazione delle<br />

classi <strong>di</strong> idoneità per le <strong>colture</strong><br />

da biomassa<br />

Nel presente lavoro abbiamo infatti supposto,<br />

come più probabile per gli agricoltori, la loro volontà<br />

tendenziale <strong>di</strong> procedere all’introduzione<br />

delle <strong>colture</strong> energetiche proprio nei seminativi<br />

asciutti, in quanto è in questi assai più facile prevedere<br />

un sostanziale mantenimento, nonostante<br />

l’innovazione (per esempio, simili itinerari tecnici,<br />

simile meccanizzazione e simile livello <strong>di</strong> investimento<br />

economico), nell’ambito dei sistemi colturali<br />

più tra<strong>di</strong>zionali (cerealicolo-industriale e/o<br />

cerealicolo-zootecnico) <strong>di</strong> per se stessi non particolarmente<br />

intensivi.<br />

• Densità delle trattrici con potenza minima <strong>di</strong><br />

60 kW: anche l’analisi <strong>di</strong> cantiere che è stata eseguita<br />

per le <strong>colture</strong> energetiche considerate ai fini<br />

del presente stu<strong>di</strong>o, ha reso evidente come le <strong>di</strong>verse<br />

operazioni colturali siano ormai pressoché completamente<br />

meccanizzate e richiedano quin<strong>di</strong> l’impiego<br />

<strong>di</strong> macchine motrici con potenze adeguate.<br />

A questo riguardo, la presenza delle trattrici (<strong>di</strong><br />

potenza <strong>di</strong> almeno 60 kW) sul territorio comunale<br />

è stata assunta come in<strong>di</strong>catore semplificato del<br />

livello <strong>di</strong> meccanizzazione delle aziende agrarie del<br />

territorio.

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