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Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

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COLTURE PER LA PRODUZIONE DI BIOMASSE AD USO ENERGETICO<br />

saria, sia per interrare le eventuali infestanti, sia per<br />

ripristinare la sofficità del terreno compattato dal<br />

passaggio delle macchine durante la raccolta.<br />

L’alta densità d’impianto della SRF <strong>di</strong> pioppo<br />

crea inevitabilmente un microclima caratterizzato<br />

da elevata umi<strong>di</strong>tà e questa è notoriamente con<strong>di</strong>zione<br />

favorevole allo sviluppo <strong>di</strong> parassiti; si possono<br />

ad esempio verificare maggiori infestazioni <strong>di</strong><br />

afide lanigero (Phloeomyzus passerinii) e <strong>di</strong> cocciniglie<br />

(Diaspis pentagona, Chionaspis salicis, Quadraspi<strong>di</strong>otus<br />

spp.), ma anche <strong>di</strong> alcuni insetti defogliatori<br />

come Phyllodecta vitellinae, oltre che <strong>di</strong><br />

alcune crittogame come le ruggini (Melampsora<br />

spp.) e la bronzatura (Marssonina brunnea).<br />

<strong>Le</strong> frequenti ceduazioni favoriscono inoltre l’inse<strong>di</strong>amento<br />

sulle ceppaie <strong>di</strong> insetti corticicoli e xilofagi<br />

attratti dai tessuti cicatriziali della pianta (Cossus<br />

cossus, Paranthrene tabaniformis, Saperda carcharias<br />

e Cryptorhynchus lapathi); con il passare<br />

degli anni, la piantagione ripetutamente sottoposta<br />

a ceduazione può subire inoltre fenomeni <strong>di</strong> stress<br />

che possono pre<strong>di</strong>sporre maggiormente le piante<br />

ad attacchi <strong>di</strong> parassiti fungini corticali, quali Phomopsis<br />

spp., Cytospora spp. e, in modo particolare,<br />

Discosporium populeum. I teneri ricacci delle ceppaie<br />

costituiscono poi il nutrimento preferito della<br />

Chrysomela populi, le cui defogliazioni possono<br />

avere pesanti conseguenze in relazione alla delicata<br />

fase vegetativa della pianta. Data la grande massa<br />

fogliare la SRF <strong>di</strong> pioppo può essere oggetto <strong>di</strong> pericolosi<br />

attacchi da parte del lepidottero defogliatore<br />

<strong>Le</strong>ucoma salicis, capace <strong>di</strong> attaccare tutti i cloni e le<br />

specie <strong>di</strong> pioppo coltivate. Per questa specie si consiglia<br />

eventualmente un controllo con Bacillus thuringiensis<br />

kurstaki (100-150 g hl -1 ) comunemente<br />

utilizzato nelle moderne tecniche <strong>di</strong> lotta biologica,<br />

o prodotti a base <strong>di</strong> hexaflumuron (3-6 g hl -1 ) che<br />

agendo da ormone antagonista nella muta degli<br />

insetti controlla la popolazione dei defoliatori senza<br />

avere ripercussioni sugli artropo<strong>di</strong> e sull’uomo.<br />

Il controllo fitosanitario dei parassiti nelle piantagioni<br />

SRF presenta <strong>di</strong>versi problemi, sia <strong>di</strong> tipo<br />

tecnico che economico e ovviamente ambientale.<br />

L’elevata densità delle piantagioni, infatti, ostacola<br />

il movimento delle macchine e la <strong>di</strong>stribuzione dei<br />

prodotti antiparassitari sia sui fusti che sulle chiome.<br />

Inoltre è impossibile raggiungere con gli insettici<strong>di</strong><br />

i parassiti xilofagi che vivono all’interno delle<br />

ceppaie. La migliore strategia è quella <strong>di</strong> tipo preventivo,<br />

ovvero l’impiego <strong>di</strong> cloni resistenti alle<br />

principali malattie fogliari e all’afide lanigero e l’accurata<br />

scelta del sito d’impianto: è opportuno, ad<br />

esempio, evitare località caratterizzate da situazioni<br />

pedoclimatiche sfavorevoli o prossime a sorgen-<br />

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ti naturali d’infestazione, costituite da pioppeti o<br />

saliceti abbandonati. Inoltre è necessario praticare<br />

le adeguate cure colturali in modo da mantenere le<br />

piante in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> elevata vigoria, requisito<br />

spesso sufficiente a limitare le conseguenze degli<br />

attacchi. In questo senso la concimazione minerale<br />

equilibrata è un ottimo strumento per controllare<br />

le avversità determinando in ogni caso un incremento<br />

della vigoria delle piante.<br />

Sulla base delle esperienze a oggi acquisite il<br />

Cryptorhynchus lapathi, in grado <strong>di</strong> attaccare in<strong>di</strong>fferentemente<br />

sia piante stressate che vigorose, risulta<br />

per ora essere l’unico insetto che può risultare<br />

consigliabile controllare attivamente. È importante,<br />

anche in questo caso, partire da materiale <strong>di</strong><br />

propagazione sano e compiere una attenta azione<br />

<strong>di</strong> monitoraggio così da intervenire tempestivamente<br />

in caso <strong>di</strong> necessità. Poiché l’insetto ha una<br />

capacità <strong>di</strong> movimento piuttosto scarsa, circa un<br />

centinaio <strong>di</strong> metri l’anno, l’eventuale trattamento<br />

chimico può essere limitato alla sola zona infetta e<br />

alle sue imme<strong>di</strong>ate vicinanze. Ove fosse in<strong>di</strong>spensabile<br />

si consiglia <strong>di</strong> intervenire tempestivamente<br />

con insettici<strong>di</strong> piretroi<strong>di</strong> come deltametrina (2,5 g<br />

hl -1 ), alfametrina (5 g hl -1 ) o ciflutrina (5 g hl -1 ),<br />

oppure fosforganici come fenitrotion (200 g hl -1 ),<br />

clorpyrifos-metile (150 g hl -1 ), clorpyrifos (150 g<br />

hl -1 ) o fentoate (200 g hl -1 ), fermo restando che<br />

l’uso <strong>di</strong> questi ultimi insettici<strong>di</strong> va limitato al massimo<br />

trattandosi <strong>di</strong> p.a. non selettivi e dannosi per<br />

gli insetti utili.<br />

Uno dei problemi pratici che nel caso della SRF<br />

<strong>di</strong> piante legnose maggiormente preoccupano l’agricoltore<br />

riguarda le possibili tecniche <strong>di</strong> ripristino<br />

del terreno alla fine del ciclo colturale. Al<br />

momento <strong>di</strong>sponiamo in proposito solo dei risultati<br />

<strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> lunga durata, realizzato presso<br />

la Aberdeen University; da questo è emerso che<br />

le migliori tecniche sono le seguenti:<br />

• Estirpazione delle ceppaie: è forse il metodo più<br />

costoso, ma anche il più rapido; lo si realizza<br />

estirpando le ceppaie con una piccola pala meccanica<br />

e trasportandole fuori dell’appezzamento<br />

è particolarmente in<strong>di</strong>cato per ceppaie <strong>di</strong> età<br />

elevate e gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.<br />

• Uccisione delle ceppaie: prevede la <strong>di</strong>stribuzione<br />

nella tarda primavera <strong>di</strong> un erbicida sistemico (a<br />

base <strong>di</strong> gliphosate) in dosi massime <strong>di</strong> 6 l ha -1<br />

quando i polloni hanno raggiunto un’altezza <strong>di</strong><br />

150 cm (o comunque una sufficiente superficie<br />

fogliare); se le ceppaie sono molto vigorose può<br />

essere necessario un secondo intervento a fine<br />

estate (3 l ha -1 ). L’uccisione delle piante e la<br />

naturale decomposizione delle ra<strong>di</strong>ci rendono

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