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Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

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30 QUADERNO ARSIA 6/2004<br />

In questa sede, sono state in<strong>di</strong>viduate, sia per le<br />

erbacee annuali che per le erbacee poliennali e per<br />

le specie forestali da SRF, un numero assolutamente<br />

ristretto <strong>di</strong> possibili <strong>colture</strong> (cinque in tutto) per<br />

le quali è sembrato massimo l’interesse potenziale<br />

come <strong>colture</strong> “<strong>de<strong>di</strong>cate</strong>” alla esclusiva produzione<br />

<strong>di</strong> biomassa lignocellulosica.<br />

Tra queste figura una specie erbacea annuale, il<br />

sorgo da fibra, già coltivato in Toscana per la produzione<br />

<strong>di</strong> granella e <strong>di</strong> saggina, mentre tra le<br />

erbacee poliennali sono stati selezionati il miscanto,<br />

la canna comune e il cardo e, tra le specie arboree,<br />

è stato scelto il pioppo, specie ben conosciuta<br />

in gran parte degli ambienti pedoclimatici toscani,<br />

<strong>di</strong> possibile elevata resa produttiva e propagazione<br />

per talea relativamente semplice.<br />

<strong>Le</strong> schede colturali che seguono vogliono costituire<br />

per il lettore soltanto una rassegna delle principali<br />

conoscenze tecniche maturate e dei problemi<br />

ancora aperti per ciascuna delle specie considerate<br />

come <strong>colture</strong> potenzialmente interessanti per l’eventuale<br />

nascita <strong>di</strong> una filiera bioenergetica nell’ambito<br />

dell’agricoltura toscana.<br />

In questo capitolo relativo alle <strong>colture</strong> <strong>de<strong>di</strong>cate</strong><br />

si è cercato, tra l’altro, <strong>di</strong> non cadere nell’errore<br />

<strong>di</strong> tenere un’eccessiva “scientificità” nella trattazione<br />

degli argomenti affrontati, ma si è volutamente<br />

cercato <strong>di</strong> esprimere, per ciascuna coltura,<br />

solo gli elementi essenziali delle sue caratteristiche<br />

e delle esigenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne bio-agronomico, degli<br />

elementi fondamentali della tecnica agronomica<br />

(ove possibile adattata agli ambienti agropedoclimatici<br />

tipici della Toscana) e della meccanizzazione<br />

della coltura.<br />

Dove è stato possibile, si è cercato infine <strong>di</strong> tratteggiare<br />

una pur minima valutazione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne economico-aziendale,<br />

ma il tutto deve essere letto più<br />

come uno spunto per adeguate riflessioni e approfon<strong>di</strong>menti<br />

da parte dei <strong>di</strong>fferenti operatori, che<br />

non come l’enunciazione <strong>di</strong> risultati già scontati<br />

e/o <strong>di</strong> principi <strong>di</strong> comportamento già assodati e più<br />

o meno facilmente acquisibili a livello aziendale<br />

e/o comprensoriale nel nostro territorio rurale.<br />

2.1 Sorgo da fibra<br />

(Sorghum bicolor L. Moench)<br />

Generalità - Origine,<br />

caratteri botanici e biologia<br />

Il sorgo è una delle prime piante coltivate dall’uomo.<br />

Originario dell’Africa si è <strong>di</strong>ffuso anticamente<br />

in Asia e in Europa e più recentemente<br />

nelle Americhe e in Oceania; nella regione africa-<br />

na e asiatica, questo cereale era utilizzato soprattutto<br />

per la produzione granellare, costituendo<br />

una delle principali fonti <strong>di</strong> sussistenza, assieme al<br />

miglio e al panico, per le popolazioni locali. Attualmente<br />

la coltivazione del sorgo si è <strong>di</strong>ffusa<br />

anche in alcuni paesi occidentali (USA ed Europa)<br />

dove viene utilizzato soprattutto per l’alimentazione<br />

del bestiame.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista tassonomico Sorghum bicolor<br />

è una graminacea appartenente alla famiglia delle<br />

Poaceae, tribù delle Andropogoneae (cui appartiene<br />

anche la canna da zucchero), caratterizzata da un<br />

ciclo fotosintetico C 4 . È una pianta erbacea annuale<br />

che può raggiungere altezze notevoli. L’apparato<br />

epigeo si sud<strong>di</strong>vide in fusto e foglie. Il fusto,<br />

detto culmo, si compone <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> no<strong>di</strong> e<br />

interno<strong>di</strong> e può arrivare ai 4 m <strong>di</strong> lunghezza; nei<br />

no<strong>di</strong> prossimi al suolo alcune gemme danno origine<br />

a germogli laterali formando un numero variabile<br />

<strong>di</strong> accestimenti. In prossimità <strong>di</strong> ogni nodo si<br />

inseriscono le foglie che, in numero variabile da 8<br />

a 20, sono ricoperte da una pruina cerosa che<br />

costituisce una barriera abbastanza efficace contro<br />

la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> acqua. L’infiorescenza è un racemo<br />

composto portato in posizione terminale comunemente<br />

detto panicolo. L’apparato ra<strong>di</strong>cale è <strong>di</strong> tipo<br />

fascicolato ed è formato da <strong>di</strong>versi palchi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci<br />

che si sviluppano molto precocemente e che presentano<br />

elevata capacità <strong>di</strong> assorbimento idrico –<br />

maggiore del mais – conferendo a questa specie,<br />

insieme alle altre caratteristiche evidenziate, una<br />

grande adattabilità a scarsi regimi idrici.<br />

Data la notevole opera <strong>di</strong> selezione effettuata<br />

dall’uomo su questa specie, il sorgo presenta un<br />

grande spettro varietale e il miglioramento genetico<br />

ha portato all’ottenimento <strong>di</strong> varietà a <strong>di</strong>versa<br />

attitu<strong>di</strong>ne; tra queste troviamo sorghi da saggina,<br />

sorghi zuccherini, sorghi da foraggio, sorghi da<br />

granella e sorghi da fibra. Questi ultimi, considerati<br />

come ibri<strong>di</strong> tra un “sorgo da granella” e un<br />

“sorgo da scope” o “da saggina”, sono utilizzati<br />

anche per la produzione <strong>di</strong> biomasse a fini energetici<br />

e sono caratterizzati da interno<strong>di</strong> pieni <strong>di</strong><br />

midollo secco e molto ricco in fibre.<br />

In linea generale il sorgo è caratterizzato da una<br />

fase iniziale <strong>di</strong> sviluppo piuttosto lento e solo dopo<br />

l’emissione <strong>di</strong> numerose foglie, e comunque non<br />

prima <strong>di</strong> un mese dall’emergenza, ha inizio una fase<br />

caratterizzata dal rapido accrescimento in altezza<br />

(levata) fino ad arrivare alla fase <strong>di</strong> spigatura.<br />

Esigenze e adattamento ambientale<br />

La temperatura me<strong>di</strong>a ottimale per lo sviluppo<br />

del sorgo si aggira attorno ai 27-28°C; la tempera-

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