Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...
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46 QUADERNO ARSIA 6/2004<br />
Lo stoccaggio del materiale, sia imballato intero<br />
che trinciato, può essere realizzato con <strong>di</strong>verse<br />
tecniche; quello sotto tettoia dà senz’altro le maggiori<br />
garanzie <strong>di</strong> conservabilità giacché consente<br />
una maggiore protezione dagli agenti atmosferici,<br />
ma è praticabile soltanto con un certo aggravio dei<br />
costi e se in azienda sono già <strong>di</strong>sponibili spazi idonei<br />
non utilizzati. In alternativa è possibile coprire<br />
le balle o il cippato con teli <strong>di</strong> plastica: le per<strong>di</strong>te<br />
risultano comunque sufficientemente ridotte e i<br />
costi sono estremamente inferiori.<br />
Com’è noto l’umi<strong>di</strong>tà ideale <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong><br />
una biomassa per evitare per<strong>di</strong>te quantitative e<br />
qualitative a causa <strong>di</strong> fenomeni fermentativi è inferiore<br />
al 15%; nel caso specifico del miscanto, anche<br />
con umi<strong>di</strong>tà leggermente superiore le per<strong>di</strong>te risultano<br />
accettabili grazie alla relativamente buona<br />
aerazione delle balle e dei cumuli conseguente alle<br />
caratteristiche dei fusti.<br />
Produttività e usi<br />
La produzione annua <strong>di</strong> biomassa aumenta nel<br />
corso dei primi 3-5 anni dopo l’impianto, fino a raggiungere<br />
un valore che si mantiene stabile per un<br />
numero variabile <strong>di</strong> anni (alcuni autori ipotizzano<br />
15-20 anni <strong>di</strong> vita utile per una coltura <strong>di</strong> miscanto,<br />
ma non mancano in<strong>di</strong>cazioni per cui la produttività<br />
della pianta <strong>di</strong>minuisce già dopo 8 anni).<br />
Nelle esperienze <strong>di</strong>rettamente condotte nella<br />
pianura pisana (e tuttora in corso) l’impianto <strong>di</strong><br />
miscanto è per ora giunto al do<strong>di</strong>cesimo anno <strong>di</strong> età<br />
ed ha evidenziato, eccettuato per il primo anno in<br />
• Aratura: (30-40 cm)<br />
Fig. 2.6 - Produttività del miscanto, San Piero a Grado - Pisa<br />
• Densità: 40.000 piante/ ha<br />
• Concimazione: 200 kg/ ha N; 87 kg/ ha P 2 O 5 ; 83 kg/ ha K 2 O<br />
• Resa me<strong>di</strong>a pluriennale 28,2 t s.s./ ha per anno<br />
cui la resa è stata logicamente inferiore, buoni livelli<br />
produttivi. In particolare la produttività me<strong>di</strong>a<br />
annua è risultata massima nel corso del secondo<br />
anno, per poi decrescere gradualmente e stabilizzarsi<br />
intorno a valori <strong>di</strong> circa 25-30 t ha -1 anno -1 <strong>di</strong><br />
sostanza secca. Nelle <strong>di</strong>verse regioni dell’Europa<br />
centrale in cui è stata sperimentata la coltivazione <strong>di</strong><br />
questa specie, le produzioni me<strong>di</strong>e annue (espresse<br />
in sostanza secca) sono risultate molto variabili,<br />
dato che si sono <strong>di</strong>mostrate principalmente funzione<br />
delle caratteristiche pedoclimatiche del sito; si è<br />
così registrato un range piuttosto ampio nelle rese,<br />
che variano da minimi <strong>di</strong> 16 t ha -1 anno -1 <strong>di</strong> sostanza<br />
secca a massimi <strong>di</strong> circa 32 t ha -1 anno -1 <strong>di</strong> sostanza<br />
secca. Negli ambienti me<strong>di</strong>terranei, in<br />
assenza <strong>di</strong> irrigazione le rese si sono per lo più attestate<br />
intorno a valori <strong>di</strong> circa 20-25 t ha -1 anno -1 <strong>di</strong><br />
s.s., come confermano alcune prove da noi recentemente<br />
condotte nella Toscana litoranea (Bonari<br />
e Pampana, 2000); sempre nello stesso ambiente<br />
ma in irriguo, con il reintegro dell’evapotraspirato<br />
della coltura, sono state infine registrate (ad alto<br />
livello <strong>di</strong> concimazione azotata) “punte” <strong>di</strong> produzione<br />
annuale <strong>di</strong> oltre 44 t ha -1 <strong>di</strong> sostanza secca.<br />
Il potere calorifico <strong>di</strong> cui si fa cenno in bibliografia<br />
varia dai 16-18 MJ kg -1 e la biomassa del<br />
miscanto presenta un contenuto in ceneri che, seppur<br />
variabile nello spazio e nel tempo, risulta inferiore<br />
– 1,6-4% della sostanza secca <strong>di</strong> cui il 25-40%<br />
è costituito da SiO 2 e 20-25% da K 2 O – alle paglie<br />
dei cereali, ma maggiore rispetto al salice e al pioppo;<br />
la bassa temperatura <strong>di</strong> fusione delle ceneri sem-