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Le colture dedicate - Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro ...

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90 QUADERNO ARSIA 6/2004<br />

In questo contesto, il ricorso a tecnologie innovative<br />

inerenti la produzione, la raccolta, lo stoccaggio,<br />

la trasformazione in “prodotti energetici<br />

commerciali” e l’uso energetico <strong>di</strong> biomasse, rappresenta<br />

il presupposto necessario per lo sviluppo<br />

<strong>di</strong> questi nuovi modelli aziendali nel comparto<br />

agroforestale.<br />

Lo sviluppo <strong>di</strong> queste nuove realtà aziendali,<br />

specie in aree collinari e montane dell’Appennino,<br />

dove è più forte l’integrazione fra attività agricole<br />

e forestali, può concretamente in<strong>di</strong>viduare nuove<br />

alternative colturali, economicamente possibili e<br />

valide per gli impren<strong>di</strong>tori agricoli e forestali.<br />

Al progetto Bioenergy Farm, hanno partecipano,<br />

oltre all’ARSIA (coor<strong>di</strong>namento tecnico-operativo),<br />

che ha coinvolto anche la sua azienda <strong>di</strong> collaudo<br />

e trasferimento dell’innovazione – Azienda<br />

<strong>di</strong> Cesa (Arezzo) –, le seguenti strutture scientifiche,<br />

tecniche e impren<strong>di</strong>toriali, che hanno sottoscritto<br />

un protocollo <strong>di</strong> intesa con ARSIA per attuare<br />

in modo coor<strong>di</strong>nato e sinergico le attività progettuali:<br />

• Scuola Superiore <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Universitari e <strong>di</strong> Perfezionamento<br />

Sant’Anna - Pisa (coor<strong>di</strong>namento<br />

scientifico);<br />

• <strong>Centro</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>partimentale</strong> <strong>Ricerche</strong> agroambientali<br />

“E. Avanzi” - Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

Pisa;<br />

• Società EcoTre System srl <strong>di</strong> Firenze (proprietaria<br />

della tecnologia brevettata Sistema <strong>di</strong> Pellettizzazione<br />

ETS ® );<br />

• Azienda agricola <strong>di</strong> Montepal<strong>di</strong> dell’Università<br />

degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze;<br />

• l’Industria Boschiva Balducci <strong>di</strong> Buti (Pisa);<br />

• le organizzazioni professionali agricole della<br />

Toscana con alcune loro aziende agroforestali.<br />

Il partenariato è stato, pertanto, complesso e<br />

articolato, poiché il progetto presenta un approccio<br />

<strong>di</strong> filiera che va dalla produzione, raccolta e trasformazione<br />

<strong>di</strong> biomasse agroforestali (provenienti<br />

sia da <strong>colture</strong> agricole <strong>de<strong>di</strong>cate</strong>, quali il sorgo, la<br />

canna comune, il cardo e il miscanto, sia da residui<br />

delle coltivazioni agrarie, sia dal materiale legnoso<br />

proveniente dal taglio del bosco), fino all’utilizzo<br />

delle biomasse in piccoli/me<strong>di</strong> impianti per<br />

la produzione <strong>di</strong> calore a livello aziendale e interaziendale.<br />

Più specificatamente il progetto, nel corso dei<br />

suoi tre anni <strong>di</strong> durata (2001-2004), ha perseguito<br />

i seguenti obiettivi principali:<br />

• verificare, nell’ambito dei <strong>di</strong>fferenti ambienti<br />

agropedoclimatici toscani, la reale possibilità <strong>di</strong><br />

definire, a livello aziendale, un’organizzazione<br />

produttiva, agronomicamente sostenibile,<br />

mirata prevalentemente alla produzione <strong>di</strong><br />

“<strong>colture</strong> agroforestali <strong>de<strong>di</strong>cate</strong>” da energia;<br />

• organizzare sistemi colturali sostenibili per la<br />

produzione <strong>di</strong> biomasse;<br />

• <strong>di</strong>mostrare la fattibilità organizzativa e tecnica,<br />

la sostenibilità economica e ambientale <strong>di</strong> un<br />

sistema aziendale o interaziendale “Bioenergy<br />

Farm”, caratterizzato da un’elevata autosufficienza<br />

energetica derivante anche dalla propria<br />

capacità <strong>di</strong> produrre, raccogliere, stoccare, trasformare,<br />

commercializzare e utilizzare biomasse<br />

come principale fonte energetica, attraverso<br />

la realizzazione <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong>mostrative a<br />

vario livello nella filiera;<br />

• creare nuove opportunità <strong>di</strong> impresa nel settore<br />

agroforestale, soprattutto per quanto riguarda<br />

la raccolta e la trasformazione delle biomasse<br />

agroforestali;<br />

• contribuire alla riduzione della <strong>di</strong>pendenza<br />

dalle fonti energetiche tra<strong>di</strong>zionali;<br />

• <strong>di</strong>vulgare e <strong>di</strong>ffondere agli agricoltori e operatori<br />

del settore, anche attraverso la realizzazione<br />

<strong>di</strong> azioni <strong>di</strong>mostrative a vario livello nella<br />

filiera, le conoscenze sulla produzione, raccolta,<br />

stoccaggio, trasformazione e utilizzazione<br />

energetica delle <strong>colture</strong> agroforestali da biomassa<br />

e sulle tecnologie <strong>di</strong> trasformazione della<br />

biomassa in energia termica.<br />

Per conseguire gli obiettivi sopra enunciati,<br />

sono state attuate le seguenti attività principali:<br />

1. realizzazione <strong>di</strong> un’indagine territoriale per la<br />

caratterizzazione agropedoclimatica dei comprensori<br />

agricoli della Toscana, al fine <strong>di</strong> valutare<br />

il loro livello <strong>di</strong> “vocazione” per la produzione<br />

<strong>di</strong> <strong>colture</strong> energetiche. <strong>Le</strong> specie interessate<br />

dal progetto sono state il sorgo da fibra, la<br />

canna comune, il miscanto, il cardo, il pioppo<br />

coltivato a ciclo breve (Short Rotation Forestry)<br />

e i residui dell’attività agricola e forestale;<br />

2. in<strong>di</strong>viduazione e analisi, sulla base della precedente<br />

attività, delle problematiche ancora irrisolte<br />

inerenti la tecnica <strong>di</strong> coltivazione delle<br />

biomasse (sorgo, canna comune, miscanto e<br />

cardo) e la messa a punto dei sistemi colturali<br />

ritenuti più consoni alle <strong>di</strong>fferenti realtà aziendali<br />

nei <strong>di</strong>versi areali toscani più vocati;<br />

3. realizzazione <strong>di</strong> prove <strong>di</strong>mostrative <strong>di</strong> coltivazione<br />

delle biomasse, in aree rappresentative dei<br />

comprensori agricoli della Toscana;<br />

4. realizzazione, presso il <strong>Centro</strong> <strong>Inter<strong>di</strong>partimentale</strong><br />

<strong>Ricerche</strong> <strong>Agro</strong>ambientali “E. Avanzi”

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