Monumenti etruschi o di etrusco nome - Warburg Institute

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maggiore' Dunque l'Etrurìa, io ripeto, civilizzata e potente
nazione anteriormente alla romana in Italia, dovea conoscere
pienamente questi mezzi di fortificarsi nelle proprie città,
mentre tali pratiche erano da altri popoli egualmente poste
in esecuzione.
Ci ricorda peraltro la romana storia in modo particola-
re, come lo attesta Dionisio, che Servio ampliò il recinto del-
la città dopo aver preso gli augurii siccome voleva la legge,
e dopo avere eseguite le altre cerimonie verso gli iddii. Io
penso dunque che i Romani apprendessero tali cerimonie, sic-
come altre molte di rito sacro, dagli Etruschi assai celebri
per ogni sorta di superstizione religiosa, onde fu da Cice-
rone dichiarata arte e disciplina etrusca la superstizione che
da quel popolo i Romani appararono. E senza piìc me ne
assicuro, se leggo un articolo di Plutarco dove dichiara
« che Romolo edificò la città, chiamando uomini d' Etruria,
i quali con certe leggi e lettere sacre dirigessero tutto , co-
me in una iniziazione. Imperciocché nelle vicinanze del co-
mizio fu scavata una fossa in cui vennero deposte le pri-
mizie di tutte le cose delle quali fassi uso, e che sono
buone secondo le leggi, e necessarie per natura. E final-
mente ognuno dwette gittarvi un poca di terra di quel
paese donde veniva, e mescolarla insieme^ e questa fossa
chiamarono mundus, nome che davano ancora all' Olimpo.
Quindi come intorno al centro, un circolo disegnarono intor-
no al recinto della città. Il fondatore attaccando ad un ara-
tro un vomere di bronzo, e legando insieme un bue ed una
vacca, lo condusse, scavando intorno ai conjiui un solco
profondo : quelli che lo seguivano dovevano aver cura di ri-
mandare in dentro la terra di maidera a non lasciarne in-