Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice

More documents

Recommendations

Info

Valli Navarro GPII.qxp 05/04/2011 15.38 Pagina 259 Aldo Maria Valli Intervista con Joaquín Navarro-Valls Q ual è stato, a tuo giudizio, il principale insegnamento di Giovanni Paolo II a tutti i fedeli? Che cosa ha insegnato veramente ai cattolici nel corso del suo lungo pontificato? In che modo ha inciso sulla fede dei battezzati? Ai cristiani ha insegnato che non si può vivere di fronte a Dio come si vive di fronte al nulla. Ha insegnato che la religione non è soltanto un codice morale: una fede che non porta conseguenze nell’esistenza quotidiana si riduce a opinione. Ha mostrato a tutta una generazione umana l’inevitabilità del «tema» Dio. Ha convinto l’epoca postmoderna che non si può capire l’essere umano se si accantona Dio. E che senza Dio l’essere umano è soltanto un animale ingegnoso; anzi un triste animale ingegnoso. Che cosa ha detto invece alle persone appartenenti ad altre fedi religiose? E ai non credenti? Che Dio non può essere multiplo; che nel Dio uni- «ln lui, con lui quasi si vedeva l’oggetto della fede» Joaquín Navarro Valls (nella foto accanto con Giovanni Paolo II) è nato a Cartagena (Spagna) nel 1936. Dopo gli studi presso le Università di Granada e Barcellona e la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1961, ha orientato il suo orizzonte professionale verso la comunicazione, laureandosi presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Navarra. È stato quindi corrispondente all’estero per la rivista Nuestro Tiempo; dal 1977 al 1984 è stato corrispondente per l’Italia e il Mediterraneo Orientale del quotidiano ABC e inviato speciale in Africa Equatoriale, Giappone e Filippine. Membro del Consiglio Direttivo della Stampa Estera in Italia (1979) è stato poi eletto Presidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia nel 1983 e nel 1984. In quest’ultimo anno è stato chiamato da Papa Wojtyla a dirigere la Sala Stampa della Santa Sede e ha ricoperto tale incarico sino al 2006. Attualmente è Presidente dell’Advisory Board dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e Presidente della Fondazione Telecom Italia. Il suo libro più recente è A passo d’uomo. Ricordi, incontri e riflessioni tra storia e attualità (Mondadori, Milano 2009, pp. 250, euro 19,50). Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, lo ha incontrato per tracciare un bilancio dello stupefacente pontificato di Giovanni Paolo II, con particolare riferimento ai temi della ricerca della santità nella vita quotidiana, dei lunghi viaggi all’estero, dei suoi rapporti con i media e con i giovani. Giovanni Paolo II, beato co e vero ci possiamo incontrare tutti anche attraverso strade diverse. Anzi, che o l’umanità si incontra alla fine nel Dio misericordioso oppure siamo condannati a essere prima estranei e pieni di sospetti l’uno verso l’altro e poi, alla fine, nemici. Un contributo di verità Come ha inciso il pontificato di Giovanni Paolo II sulla vita della Chiesa? Quale parola pensi di poter accostare a questo contributo? Coraggio? Fedeltà? Unità? Santità? Verità: questa mi pare potrebbe essere la parola da accostare al suo contributo. Senza la verità che lui tante volte ha insegnato le stesse virtù impazziscono: il misericordioso confonde la pietà con pietismo e debolezza, scambia l’intransigenza con la rigidità inumana; 259
Valli Navarro GPII.qxp 05/04/2011 15.38 Pagina 260 260 confonde l’unità con l’ammucchiata, e così via. Senza la verità – verità su Dio, verità sull’uomo e verità sulle cose – le virtù cristiane impazziscono e si fanno vettori settoriali in lotta tra di loro. È questo amore alla verità che sta alla base di tanti insegnamenti del suo pontificato: dalla giornata del perdono ai grandi appuntamenti come le due visite alle Nazioni Unite oppure nel lavoro quotidiano in Vaticano. E direi che non poteva essere altrimenti poiché per lui l’uomo è l’essere – l’unico in tutto il cosmo – che ha la capacità di conoscere il vero. Forse per lui stava proprio qui la somiglianza dell’uomo con Dio di cui ci parla la Genesi. Perché ha voluto proclamare un così alto numero di beati e di santi? Perché i santi sono moltissimi di più di quei sei o settemila del santorale cristiano. Molte volte, dopo che aveva incontrato persone comuni con cui aveva parlato in uno qualsiasi dei Paesi da lui visitati, lo sentivo dire: «Ma questa persona è santa!». E lo diceva convinto. Poiché la forza della Chiesa sta nella testimonianza dei santi, ha voluto che queste testimonianze fossero conosciute e proclamate. Se su miliardi e miliardi di essere umani di tutta la storia soltanto qualche migliaio sono «riusciti» a guadagnarsi il paradiso, allora bisognerebbe domandarsi se la passione e morte di Gesù sia stata del tutto efficace. Il dovere di andare da tutti Perché ha voluto viaggiare così tanto? Qual era l’esigenza profonda all’origine del suo andare per le vie del mondo? Nella visita a una parrocchia romana, quasi all’inizio del pontificato, un bambino di dieci o dodici anni gli ha fatto la stessa domanda: «E tu, perché viaggi così tanto?». La risposta del Papa è stata altrettanto concisa: «Perché non tutto il mondo è qui». Sentiva di dovere andare da tutti. «Una volta – diceva – la gente andava in chiesa dal prete. Oggi, è il prete che deve andare dalla gente». Mi ricordo uno dei suoi ultimi viaggi, in Azerbaijan. Lo sforzo per lui era enorme: non camminava più; parlare era una grande fatica; sembrava uno spirito generoso in un corpo che già non rispondeva agli impulsi e agli ordini. Eppure quel viaggio si fece, per andare a trovare i cattolici di quel Paese che erano, in tutto, meno di duecento! Ma anche quel pugno di fedeli aveva il diritto di stare con il Papa, di pregare e gioire con lui. Con te ha mai parlato della sua visione della Chiesa? Ti ha mai detto che cosa pensava del presente e del futuro della Chiesa cattolica? Non entrava nell’esercizio inutile di immaginare il futuro. Lavorava nel presente per fare il futuro, per dare forma al domani. Ma lasciava il domani al disegno di Giovanni Paolo II, beato Dio. Naturalmente analizzava il presente per identificare bene dove Dio voleva che lui lavorasse, anche se alle volte, in certe situazioni concrete, diceva: «Non è sempre facile capire Dio». Ma questo non lo riportava all’inattività, tutto il contrario. Perché sapeva che l’apice della vita cristiana non è capire, ma amare. I mass media si sono occupati moltissimo di lui, e tu sei stato per tanti anni il tramite fra lui e il mondo dell’informazione. Come viveva questo rapporto? Che cosa pensava della stampa e dei giornalisti? La sua figura affascinava il mondo della comunicazione. Di qualsiasi orientamento fosse. Inizialmente i media si interessavano a lui per le sue origini: il Papa giovane che veniva dall’Est e che amava sciare. Ma presto questa attenzione settoriale e tutto sommato marginale fu sostituita dall’interesse verso il suo messaggio. Quello che diceva era il punto focale dell’interesse mediatico; i temi che lui sollevava e proponeva alla modernità. Non è che i media fossero tutti d’accordo con l’universo di valori che lui proponeva, ma l’interesse per le sue parole era enorme. Non seguiva le tendenze create dai media: era lui, con l’universo di valori umani e cristiani che presentava, a sorprendere e a creare aspettative nuove. Non dipendeva dai media, era l’interesse pubblico a dipendere da lui. Non leggeva molto i giornali: preferiva di solito essere informato in conversazioni che bisognava preparare bene perché non si accontentava con delle banalità generali. E dei giornalisti si interessava come persone e non come pedine anonime di un gioco sociale. Poi credeva nella professionalità: chiedeva suggerimenti, mi faceva conoscere le sue idee aggiungendo però che io avrei potuto fare come meglio credevo. «Umanità», non geopolitica Nell’ultima fase della sua vita ha lanciato ripetuti appelli per la pace. Che cosa temeva? Qual era la sua più grande preoccupazione? E qual è stato il suo insegnamento sul piano dei rapporti internazionali? Il tema era sempre lo stesso: la dignità umana, il valore trascendente della persona umana. Le sue non erano considerazioni geopolitiche, ma piuttosto umane. Non è proprio della natura umana – secondo lui – dirimere le differenze con la violenza, come succede nel regno animale. Tutte le volte che l’ho visto arrabbiato è sempre stato per circostanze in cui la dignità umana soffriva a causa della violenza fisica o morale, o quando si prevedevano violenze a causa di guerre annunciate o possibili. Questo spiega il suo atteggiamento nelle due guerre in Iraq, oppure nei Balcani, oppure in Libano. Fece di tutto per prevenirle e poi per fermarle. Ma ancora si domandava, e ci domandava: «Che altro può ancora fare il Papa?». Proprio perché il suo approccio ai te-
Page 1 and 2: copertina aprile 2011.qxp 06/04/201
Page 3 and 4: sommario 602.qxp 11/04/2011 11.17 P
Page 5 and 6: Tabet.qxp 05/04/2011 12.06 Pagina 2
Page 13 and 14: Intervista Dolz.qxp 05/04/2011 15.3
Page 19: Intervista Dolz.qxp 05/04/2011 15.3
Page 23 and 24: Valli Navarro GPII.qxp 05/04/2011 1
Page 25 and 26: spadaro poesia5.qxp 05/04/2011 15.4
Page 27 and 28: spadaro poesia5.qxp 05/04/2011 15.4
Page 29 and 30: Lecca Lettera Innsbruck.qxp 05/04/2
Page 31 and 32: Lecca Lettera Innsbruck.qxp 05/04/2
Page 33 and 34: Pelaez Pasqua.qxp 05/04/2011 15.57
Page 35 and 36: Fanzaga Paradiso.qxp 06/04/2011 15.
Page 37 and 38: Fanzaga Paradiso.qxp 11/04/2011 12.
Page 39 and 40: Negri Opportune.qxp 05/04/2011 16.4
Page 41 and 42: livi osservatorio gelsomino.qxp 06/
Page 43 and 44: Cavalleri Allam.qxp 06/04/2011 9.25
Page 45 and 46: Scopelliti Shomali.qxp 06/04/2011 9
Page 47 and 48: Scopelliti Shomali.qxp 06/04/2011 9
Page 49 and 50: Roccati Mubarak.qxp 06/04/2011 9.39
Page 51 and 52: Roccati Mubarak.qxp 06/04/2011 9.39
Page 53 and 54: cirillo colombo.qxp 06/04/2011 10.0
Page 55 and 56: cirillo colombo.qxp 06/04/2011 10.0
Page 57 and 58: morra biffi.qxp 06/04/2011 10.12 Pa
Page 59 and 60: Pansa-Capeder+cruciverba.qxp 06/04/
Page 61 and 62: Pansa-Capeder+cruciverba.qxp 06/04/
Page 63 and 64: Milward Corti.qxp 06/04/2011 10.46
Page 65 and 66: Milward Corti.qxp 06/04/2011 10.46
Page 67 and 68: Mathieu Nobel Edwards.qxp 06/04/201
Page 69 and 70: mereghetti beatrice.qxp 06/04/2011
Page 71 and 72:
Patty Nilla Pollastri Cavalleri.qxp
Page 73 and 74:
Patty Nilla Pollastri Cavalleri.qxp
Page 75 and 76:
Chiarulli cinema.qxp 06/04/2011 10.
Page 77 and 78:
Venuti-Liszt+landini.qxp 06/04/2011
Page 79 and 80:
Venuti-Liszt+landini.qxp 06/04/2011
Page 81 and 82:
livi denittis.qxp 06/04/2011 16.38
Page 83 and 84:
Ares News.qxp 06/04/2011 11.14 Pagi
Page 85 and 86:
Landini-riviste.qxp 06/04/2011 11.1
Page 87 and 88:
Libri & libri.qxp 06/04/2011 11.24
Page 89 and 90:
Libri & libri.qxp 06/04/2011 11.24
Page 91 and 92:
Libri & libri.qxp 06/04/2011 11.24
Page 93 and 94:
Classifica Aprile.qxp 06/04/2011 11
Page 95 and 96:
Fax & Disfax.qxp 11/04/2011 12.15 P
Page 97:
Libri ricevuti aprile 2011.qxp 06/0
show all

Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?