Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice
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Libri & libri.qxp 06/04/2011 11.24 Pag<strong>in</strong>a 328<br />
328<br />
(<strong>Aracne</strong> 2008), con questo saggio<br />
propone un rigorosissimo studio<br />
sul ruolo della scuola socialista<br />
nella letteratura della Ddr.<br />
Nella Repubblica Democratica Tedesca,<br />
<strong>in</strong>fatti, ebbe larga diffusione<br />
lo Schulroman, il romanzo di ambientazione<br />
scolastica: su questo<br />
tipo di produzione letteraria l’autrice<br />
effettua una lunga ricognizione<br />
critica, premettendo al suo lavoro,<br />
nel cap. I (pp. 15-52), un necessario<br />
discorso sui pr<strong>in</strong>cìpi e sull’ord<strong>in</strong>amento<br />
della scuola nella<br />
Germania socialista.<br />
In particolare, si ricorda come il m<strong>in</strong>istero<br />
dell’Istruzione popolare,<br />
presieduto <strong>in</strong><strong>in</strong>terrottamente dal<br />
1963 al 1989 da Margot Honecher,<br />
nonostante l’impegno costante profuso<br />
per «l’educazione dei giovani»,<br />
avesse deciso di <strong>in</strong>trodurre, a<br />
partire dal 1978/79, una nuova materia,<br />
l’«educazione militare», una<br />
scelta didattica che suscitò l’opposizione,<br />
fra l’altro, della Chiesa<br />
evangelica, ma <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con il bisogno<br />
dello Stato socialista di esigere<br />
dai futuri maturandi e studenti universitari<br />
un fortissimo grado di adesione<br />
ai pr<strong>in</strong>cìpi del governo. Se pure,<br />
come ricorda l’autrice (p. 48), lo<br />
Stato non sempre <strong>in</strong>tervenisse con<br />
ferocia nel caso di oppositori o di<br />
«semplici dissenzienti», si prende<br />
come caso emblematico il fatto avvenuto,<br />
un solo anno prima della<br />
caduta del Muro, cioè nel 1988, <strong>in</strong><br />
una scuola di Berl<strong>in</strong>o-Pankow: qui,<br />
la protesta di alcuni studenti contro<br />
le parate militari, provocò una severa<br />
repressione, nonostante l’op<strong>in</strong>ione<br />
pubblica e alcuni <strong>in</strong>tellettuali si<br />
fossero eretti a difesa degli studenti.<br />
Così, i quattro ragazzi che avevano<br />
mostrato un atteggiamento «irredimibile»<br />
(p. 49), non solo vennero<br />
espulsi dalla scuola, ma fu loro<br />
vietata la frequenza di ogni altro<br />
istituto superiore della Repubblica;<br />
altri, <strong>in</strong>vece, furono puniti con severe<br />
sanzioni discipl<strong>in</strong>ari.<br />
La scuola, negli anni dello stal<strong>in</strong>ismo,<br />
aveva come motto quello di<br />
«educare l’uomo nuovo»: ma a<br />
quale prezzo questo avvenne, ce lo<br />
mostra l’autrice (pp. 53-130), passando<br />
<strong>in</strong> rassegna alcuni esempi<br />
dell’immag<strong>in</strong>e della scuola socialista,<br />
molto vivida e realistica nei romanzi<br />
di Uwe Johnson, sempre<br />
ambientati <strong>in</strong> anni cruciali per la<br />
storia della Ddr e del socialismo<br />
dell’Europa orientale, come il<br />
1956 o il 1968.<br />
In quei tempi, ricorda l’autore,<br />
l’immag<strong>in</strong>e di Stal<strong>in</strong> era onnipresente,<br />
e «trionfava <strong>in</strong>contrastato <strong>in</strong><br />
ogni àmbito dell’istruzione, dalla<br />
filosofia alla l<strong>in</strong>guistica, alla biologia»<br />
(p. 73), tanto che gli studenti<br />
imparavano il russo sui libri di Stal<strong>in</strong><br />
studiavano anche le teorie (rivelatesi<br />
poi errate) dell’agronomo<br />
ucra<strong>in</strong>o Trofim Denisoviè Lyssenko.<br />
Anche i romanzi di Helga Novak<br />
rievocano, <strong>in</strong> chiave dolorosamente<br />
autobiografica, il clima dell’educazione<br />
scolastica negli anni<br />
C<strong>in</strong>quanta (pp. 108 ss.): <strong>in</strong> generale,<br />
agli studenti che chiedevano <strong>in</strong>formazioni<br />
dettagliate sulla situazione<br />
politica, la consegna, per gli<br />
<strong>in</strong>segnanti, era fornire risposte elusive,<br />
poco soddisfacenti, formule<br />
ideologicamente corrette, ma vuote,<br />
soprattutto quando arrivavano<br />
ai ragazzi, con mezzi fortunosi, notizie<br />
circa quello che accadeva nel<br />
mondo «oltre il Muro».<br />
Il clima che trapela da questi romanzi<br />
è determ<strong>in</strong>ato da menzogne,<br />
silenzi, dogmatismo <strong>in</strong>tollerante.<br />
E, annota l’autrice (p. 204), si può<br />
constatare che, come nella nostra<br />
società consumista e ipertecnologizzata<br />
si tenda semplicisticamente<br />
a far ricadere su scuola e <strong>in</strong>segnanti<br />
le colpe del degrado morale,<br />
vero o presunto, che ci affligge,<br />
così, ciò avveniva, ma <strong>in</strong> modo<br />
ancora più palesemente <strong>in</strong>adeguato<br />
e fallace, anche <strong>in</strong> un Paese<br />
totalitario come la Ddr, <strong>in</strong> cui «gli<br />
<strong>in</strong>segnanti erano subord<strong>in</strong>ati alle<br />
direttive del partito e <strong>in</strong> cui la<br />
scuola, come le altre istituzioni<br />
pubbliche, non poteva far altro<br />
che rispecchiare fedelmente l’ideologia<br />
di cui era permeato ogni<br />
ambiente sociale». Il volume si<br />
conclude (pp. 217 ss.) con una sezione<br />
dedicata a Christa Wolf e il<br />
dibattito sul sistema educativo<br />
nella Ddr, a partire da un articolo<br />
che la celebre scrittrice, già autri-<br />
ce di Cassandra (1985), solo due<br />
settimane prima della caduta del<br />
Muro di Berl<strong>in</strong>o, a f<strong>in</strong>e ottobre del<br />
1989, pubblicò sul Wochenpost.<br />
L’articolo, che prende spunto dall’<strong>in</strong>tervento<br />
di una donna <strong>in</strong> occasione<br />
di una conferenza della scrittrice<br />
<strong>in</strong> una scuola, denuncia lo<br />
scoramento della generazione dei<br />
trentac<strong>in</strong>que-quarantenni di f<strong>in</strong>e<br />
anni Ottanta, educati e assuefatti,<br />
f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>fanzia, all’adeguamento<br />
alle direttive del partito, a un conformismo<br />
ideologico che aveva<br />
provocato una sorta di «schizofrenia<br />
costante» di fronte all’improvvisa<br />
libertà di parola, riconquistata<br />
da pochi mesi, e che acuiva il senso<br />
di impotenza e smarrimento di<br />
un’<strong>in</strong>tera generazione.<br />
Christa Wolf, del resto, che apparteneva<br />
a una corrente di <strong>in</strong>tellettuali<br />
tedesco-orientali desiderosi di<br />
una riforma <strong>in</strong>terna della società,<br />
non si dichiarava certo stupita da<br />
quell’ammissione di immaturità<br />
<strong>in</strong>tellettuale e, <strong>in</strong> ultima analisi,<br />
morale: quell’amara realtà era il risultato<br />
di un’istruzione che per decenni<br />
aveva nascosto i problemi e<br />
le criticità «dietro gli annunci altisonanti<br />
dei successi conseguiti» e<br />
garantiva il silenzio, <strong>in</strong>vece, sulla<br />
«condizione sconvolgente» del sistema<br />
educativo, usando la censura<br />
e l’<strong>in</strong>timidazione (p. 208).<br />
Il volume di Paola Quadrelli, ampio,<br />
a tratti arduo, ma rigoroso, ha<br />
il grande merito di ricordarci quanto<br />
grande e quanto importante sia<br />
stata e sia ancora la missione della<br />
scuola, che, proprio per questa sua<br />
importanza è stata strumentalizzata<br />
dalle ideologie totalitarie, e la Ddr<br />
è solo un esempio fra i molti che,<br />
dolorosamente, si potrebbero elencare.<br />
Ma, <strong>in</strong>sieme, l’autrice <strong>in</strong> queste<br />
pag<strong>in</strong>e ci ricorda anche quanto<br />
alta sia la missione della letteratura,<br />
che «offre il saldo baluardo di<br />
una coscienza critica», <strong>in</strong> grado di<br />
far riflettere il lettore sulle <strong>in</strong>giustizie<br />
subite dalle generazioni del<br />
passato, sulle illusioni già fallite,<br />
ma anche «sulle utopie possibili»<br />
(p. 226).<br />
Silvia Stucchi