Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice
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Tabet.qxp 05/04/2011 12.06 Pag<strong>in</strong>a 248<br />
248<br />
comunità ecclesiale, <strong>in</strong> relazione alle sue specifiche<br />
competenze e responsabilità, è chiamato a riconsiderare<br />
il proprio rapporto con la Parola di Dio e la<br />
sua proposta evangelizzatrice. Il documento entra<br />
così successivamente <strong>in</strong> alcune considerazioni specifiche<br />
riguardo all’utilizzazione della sacra Scrittura<br />
nella catechesi (n. 74), nella formazione biblica<br />
dei cristiani (nn. 75-76), nel contesto della pastorale<br />
vocazionale (n. 77), e dei diversi àmbiti a esso<br />
collegato (nn. 78-85). Una speciale attenzione<br />
merita il n. 85, dove si auspica che ogni famiglia<br />
possegga <strong>in</strong> modo dignitoso, come punto chiaro di<br />
riferimento, il testo biblico, <strong>in</strong> quanto la fedeltà alla<br />
Parola di Dio porta a rilevare il vero senso dell’istituzione<br />
famigliare. I numeri seguenti sono poi<br />
consacrati alla lectio div<strong>in</strong>a, aspetto ribadito e raccomandato<br />
più volte dal Pontefice (nn. 86-87), alla<br />
preghiera mariana, aiuto impresc<strong>in</strong>dibile nella meditazione<br />
dei misteri narrati nella Scrittura (n. 88), e<br />
al rapporto fra Parola di Dio e Terra Santa, poiché<br />
«più volgiamo lo sguardo e il cuore alla Gerusalemme<br />
terrena, più si <strong>in</strong>fiammano <strong>in</strong> noi il desiderio<br />
della Gerusalemme celeste, vera meta di ogni<br />
pellegr<strong>in</strong>aggio, e la passione perché il nome di Gesù,<br />
nel quale solo c’è salvezza, sia riconosciuto da<br />
tutti (cfr At 4, 12)» (n. 89).<br />
La Parola di Dio<br />
<strong>rivolta</strong> al mondo<br />
La terza parte dell’esortazione apostolica (nn. 90-<br />
120) mette <strong>in</strong>nanzitutto <strong>in</strong> evidenza che la Chiesa,<br />
seguendo l’esempio di Cristo, perfetto realizzatore<br />
nel mondo della volontà salvifica del Padre, ha come<br />
compito assegnato dal suo div<strong>in</strong>o fondatore<br />
l’annunciare al mondo il «Logos della speranza (cfr<br />
1 Pt 3, 15)» (n. 91). Tale missione «non può essere<br />
considerata come realtà facoltativa o aggiuntiva<br />
della vita ecclesiale»; è un compito <strong>in</strong>eluttabile,<br />
poiché la Chiesa è chiamata a «riscoprire sempre<br />
più l’urgenza e la bellezza di annunciare la Parola,<br />
per l’avvento del Regno di Dio, predicato da Cristo<br />
stesso» (n. 93). Si tratta di un dovere urgente, poiché<br />
«tutti avvertiamo quanto sia necessario che la<br />
luce di Cristo illum<strong>in</strong>i ogni àmbito dell’umanità: la<br />
famiglia, la scuola, la cultura, il lavoro, il tempo libero<br />
e gli altri settori della vita sociale». Si tratta<br />
anche di annunciare, non «una parola consolatoria,<br />
ma dirompente, che chiama a conversione, che rende<br />
accessibile l’<strong>in</strong>contro con Lui [Cristo], attraverso<br />
il quale fiorisce un’umanità nuova» (ibidem): di<br />
annunziare, <strong>in</strong> def<strong>in</strong>itiva, il Regno di Dio così come<br />
fu «predicato da Cristo stesso» (ibidem).<br />
Il documento sviluppa <strong>in</strong> seguito alcune idee basilari<br />
della missione apostolica della Chiesa (nn. 94-98). Innanzitutto,<br />
tale compito è una responsabilità primaria<br />
che compete a tutti i cristiani, «a tutti i discepoli di Ge-<br />
sù Cristo come conseguenza del loro battesimo» (n.<br />
94), e ciò <strong>in</strong> modo che «nessun credente <strong>in</strong> Cristo può<br />
sentirsi estraneo a questa responsabilità che proviene<br />
dall’appartenenza sacramentale al Corpo di Cristo». Ci<br />
troviamo qu<strong>in</strong>di davanti a un obbligo ecclesiale, urgente,<br />
non trascurabile, che deve essere ridestato «<strong>in</strong><br />
ogni famiglia, parrocchia, comunità, associazione e<br />
movimento ecclesiale» (ibidem). Un compito che, nel<br />
massimo rispetto della libertà personale, deve raggiungere<br />
tutti gli uom<strong>in</strong>i senza eccezione, perché tutti hanno<br />
bisogno della verità salvifica, trasmessa con chiarezza<br />
e <strong>in</strong> modo esplicito (n. 95). Esso deve <strong>in</strong> conseguenza<br />
rivolgersi anche a coloro che non conoscono<br />
Cristo (missio ad gentes), con un annunzio che deve<br />
saper trasmettere con fedeltà, esplicitamente, e talvolta<br />
anche a costo della propria vita, la verità rivelata<br />
(ibidem). Il documento ricorda, tuttavia, che anche all’<strong>in</strong>terno<br />
de la Chiesa è oggi più che mai necessaria<br />
«una nuova evangelizzazione» (n. 96), perché «tanti<br />
cristiani hanno bisogno che sia loro riannunciata <strong>in</strong><br />
modo persuasivo la Parola di Dio, così da poter sperimentare<br />
concretamente la forza del Vangelo» (ibidem).<br />
Parola di Dio<br />
& impegno nel mondo<br />
La terza parte del documento si sofferma <strong>in</strong> particolare<br />
sull’impegno della Chiesa a servizio dell’umanità<br />
<strong>in</strong> tutte le componenti sociali, <strong>in</strong> primo luogo <strong>in</strong> difesa<br />
degli ultimi e dei poveri e lavorando per la riconciliazione<br />
e la pace tra i popoli (nn. 99-108). Questi<br />
numeri, scritti all’<strong>in</strong>segna del «valore prezioso di<br />
fronte a Dio di tutte le fatiche dell’uomo per rendere<br />
il mondo più giusto e più abitabile» (n. 100), mostrano<br />
che la dimensione terrena e sociale è così basilare<br />
per la vita del cristiano e di qualsiasi uomo che<br />
non è possibile che esista un orientamento verso Dio<br />
che dimentichi i v<strong>in</strong>coli che uniscono ogni persona<br />
con i suoi fratelli, gli uom<strong>in</strong>i, e con tutto il creato (n.<br />
99). Si raccomanda, perciò, «di promuovere un’adeguata<br />
formazione secondo i pr<strong>in</strong>cìpi della Dottr<strong>in</strong>a<br />
sociale della Chiesa» (n. 100).<br />
Menzionando poi i diversi settori <strong>in</strong> cui è specialmente<br />
necessario adempiere tali <strong>in</strong>combenze, il documento<br />
fa un riferimento preciso «alle nuove generazioni»<br />
(n. 104), le quali costituiscono il futuro della<br />
Chiesa, della società e del mondo. Ai giovani devono<br />
essere date risposte chiare e precise perché acquist<strong>in</strong>o<br />
confidenza e familiarità con la Parola di<br />
Dio, tale da orientare le loro scelte di vita, anche verso<br />
la donazione totale. Si parla poi dei migranti (n.<br />
105), a cui deve essere assicurata un’adeguata accoglienza.<br />
Inoltre, poiché esiste un chiaro rapporto tra<br />
migrazione ed evangelizzazione, si segnala che «i<br />
migranti hanno il diritto di ascoltare il kerygma, che<br />
viene loro proposto, non imposto» (ibidem). Se poi<br />
sono cristiani, hanno un dovere di farsi «essi stessi