Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice

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Editoriale aprile 2011.qxp 07/04/2011 15.48 Pagina 241 Il record della santità Alle 1.166 Udienze generali del mercoledì, durante i 27 anni di pontificato di Giovanni Paolo II, hanno partecipato più di 17 milioni e 600 mila pellegrini, senza contare le udienze speciali e le cerimonie religiose (più di 8 milioni di pellegrini durante il Grande Giubileo del 2000); 19 edizioni della Giornata mondiale della gioventù; 147 cerimonie di beatificazione nelle quali sono stati proclamati 1.338 nuovi beati; 51 canonizzazioni per 482 santi; Giovanni Paolo II ha creato 231 cardinali, più 1 rimasto in pectore; 15 assemblee del Sinodo dei vescovi: 6 ordinarie, 8 speciali, una straordinaria; 14 encicliche, 15 esortazioni apostoliche, 11 costituzioni apostoliche, 45 lettere apostoliche; nei 104 viaggi apostolici internazionali ha percorso in aereo 1.163.865 chilometri, pari a tre volte la distanza della Luna dalla Terra; 146 visite pastorali in Italia; come vescovo di Roma ha visitato 317 parrocchie (su un totale di 333); ha ricevuto 738 capi di Stato, eccetera eccetera. Giovanni Paolo II è il Papa dei record: altri se ne potrebbero aggiungere a quelli sopra elencati. Ma il segreto che spiega la straordinaria e feconda intensità del suo pontificato è stato proclamato dal sensus fidei dei fedeli durante i funerali, l’8 aprile 2005: sì, il Papa aveva eccezionali qualità umane di filosofo, di teologo, di poeta; aveva il dono di essere grande comunicatore; aveva l’esperienza del lavoro in fabbrica e della dittatura nazista; non aveva mai perso il contatto con i giovani, universitari e non; ha capito a fondo, da pastore, l’amore coniugale; ha amato la sua Polonia di un amore universale... sì, era e aveva tutto questo e altro ancora, ma il segreto che il popolo di Dio ha intuito fin dall’inizio e che ha espresso con inappellabile semplicità davanti alla bara di legno in piazza San Pietro sulla quale era stato deposto un Vangelo sfogliato dal vento, è racchiuso in due parole: «Santo subito». Ecco, Giovanni Paolo II ha fatto tutto ciò che ha fatto perché non ha mai smesso di tendere alla santità, perché era santo. È la forza della sua santità ad aver scosso dalle fondamenta l’impero comunista; è la sua unione con Dio attraverso la mediazione della Vergine ad avergli consentito di sopravvivere all’attentato del 13 maggio 1981; una santità dapprima espressa nel vigore dell’energia fisica e poi nel dolore della malattia e dell’anzianità. «Santo subito»: proprio così. E Benedetto XVI non poteva far altro che consentire l’apertura del processo di beatificazione a soli 26 giorni dal dies natalis del suo predecessore. Nell’enciclica Novo Millennio ineunte, a conclusione Editoriale del Grande Giubileo del 2000, Giovanni Paolo II ha tracciato il programma per la Chiesa nel terzo Millennio. Al primo punto del piano pastorale si legge: «In primo luogo non esito a dire che la prospettiva in cui deve porsi tutto il cammino pastorale è quella della santità. Non era forse questo il senso ultimo dell’indulgenza giubilare, quale grazia speciale offerta da Cristo perché la vita di ciascun battezzato potesse purificarsi e rinnovarsi profondamente? Finito il Giubileo, ricomincia il cammino ordinario, ma additare la santità resta più che mai un’urgenza della pastorale. «Occorre allora riscoprire, in tutto il suo valore programmatico, il capitolo V della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, dedicato alla “vocazione universale alla santità”. Se i Padri conciliari diedero a questa tematica tanto risalto, non fu per conferire una sorta di tocco spirituale all’ecclesiologia, ma piuttosto per farne emergere una dinamica intrinseca e qualificante. La riscoperta della Chiesa come “mistero”, ossia come popolo “adunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito”, non poteva non comportare anche la riscoperta della sua “santità”, intesa nel senso fondamentale dell’appartenenza a Colui che è per antonomasia il Santo, il “tre volte Santo” (cfr Is 6,3). Professare la Chiesa come santa significa additare il suo volto di Sposa di Cristo, per la quale egli si è donato, proprio al fine di santificarla (cfr Ef 5,25-26). Questo dono di santità, per così dire, oggettiva, è offerto a ciascun battezzato». Il record dei record di Giovanni Paolo II è la sua santità, riconosciuta dai fedeli e che con la beatificazione del 1° maggio avrà il primo riconoscimento solenne. Da santo, il Papa ha intuìto che la ragion d’essere della stessa Chiesa è la santità; e che il significato ultimo dell’esistenza dell’uomo sulla Terra è la ricerca della santità: «È ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione» (Novo Millennio ineunte, n. 31). Il 1° maggio saremo tutti, almeno idealmente, in piazza San Pietro: grande festa per il nuovo beato, ma anche impegno di coerenza con il suo esempio e con la sua intercessione. Davvero questa beatificazione deve costituire, per tutta la Chiesa e per ciascuno di noi, un rinnovato slancio di risposta alla «chiamata alla santità» che il Concilio Vaticano II ha proclamato «universale». C.C. 241
sommario 602.qxp 11/04/2011 11.17 Pagina 242 N° 602 Editoriale 241 Il record della santità Michelangelo Tábet 244 La Parola di Dio nella Chiesa & per il mondo Giovanni Paolo II, beato Michele Dolz 251 Giovanni Paolo II & l’Opus Dei. Colloquio con mons. Javier Echevarría Aldo Maria Valli 259 «Quasi si vedeva l’oggetto della fede». Colloquio con Joaquín Navarro-Valls Antonio Spadaro 263 Nella melodia della terra Nicola Lecca 268 Lettera da Innsbruck. Un’oasi di benessere irreale tra le Alpi Michelangelo Peláez 271 Spiritualità. Pasqua con i tuoi Livio Fanzaga 274 Catechesi. Dalla Croce il Paradiso Luigi Negri 278 «Opportune et importune». Le responsabilità dei cristiani Mondo arabo in rivolta Giovanni Livi 279 Osservatorio d’Europa. La rivoluzione dei gelsomini Cesare Cavalleri 282 Islàm. L’Egitto cambia la «sharia» resta. Colloquio con Magdi Cristiano Allam Nicola Scopelliti 284 Chiesa. Medioriente: la speranza dei cristiani. Colloquio con mons. W. Shomali Alessandro Roccati 288 Destini. Da Cheope a Mubarak Dino Basili 291 Piazza Quadrata. Notizia, gossip, maldicenza Antonio Cirillo 292 Anniversari. Mons. Carlo Colombo, un maestro Guido Clericetti 295 Inquietovivere Gianfranco Morra 296 Risorgimento. Quale unità d’Italia? Armanda Capeder 298 Storia. Per i vinti la memoria è di sangue Pier Francesco Paolini 300 Cruciverba d’autore Peter Milward 302 Letteratura. Eugenio Corti, Shakespeare d’Italia Vittorio Mathieu 306 Bioetica. Nobel senza «positive ricadute» Claudio Mereghetti 307 Invito alla lettura. Dante & Beatrice, progetto d’amore Claudio Pollastri 309 Interviste. Patty Pravo, in dovere di trasgressione Ernesto Terrasi 312 Storia della canzone. Dovuto a Nilla Pizzi Raffaele Chiarulli 314 Cinema. Più forte della morte è l’amore Massimo Venuti 316 Musica. Il pellegrino Liszt Carlo Alessandro Landini 317 Concerti. Lucca capitale François Livi 319 Arti visive. De Nittis, Gérôme & il sogno parigino Fabio Ferrarini 322 Ares news. L’Italia fa 150 Carlo Alessandro Landini 324 Riviste & riviste. Casabella & chiese brutte * 326 Libri & libri Mauro Manfredini 332 Doppia classifica. Libri venduti & libri consigliati Franco Palmieri 334 Fax & Disfax * 336 Libri ricevuti Un numero per sostenere il Suo e il nostro impegno culturale: 00980910582 È il codice fiscale dell’Ares, Associazione Ricerche e Studi, editrice di «Studi cattolici», da utilizzare nella dichiarazione dei redditi per devolvere all’Ares il 5 per mille. Un grazie a tutti i lettori.
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