Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice

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in questo numero:
«Giovanni Paolo II, beato» è il titolo del quaderno
dedicato all’indimenticabile figura del Papa «venuto
da una Paese lontano»; Michele Dolz ha incontrato mons.
Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, per rievocare il
rapporto intenso e famigliare di Giovanni Paolo II con l’istituzione
fondata da san Josemaría Escrivá il 2 ottobre
1928 (p. 251); Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, ha
riletto i momenti salienti del pontificato di Wojtyla insieme
a Joaquín Navarro-Valls, per più di vent’anni al suo
fianco come direttore della Sala Stampa vaticana (p. 259);
padre Antonio Spadaro, redattore della Civiltà cattolica,
ha abbracciato il corpus lirico del Papa polacco individuando
i cardini del suo «pensiero poetante» (p. 263).
Nello studio d’apertura Michelangelo Tábet, ordinario
nella Pontificia Università della Santa Croce, rilegge
magistralmente l’esortazione postsinodale Verbum
domini d Benedetto XVI (p. 244). Dalla Croce il Paradiso
è il titolo dell’anticipazione del nuovo libro di padre
Livio Fanzaga (foto), edito dall’Ares (p. 274).
Un bilancio delle inquietudini nel Mediterraneo è
raccolto nello speciale «Mondo arabo in rivolta»: Giovanni
Livi ha ripercorso cronologia e protagonisti della «Rivoluzione
dei gelsomini» (p. 279); Cesare Cavalleri ha chiesto a
Magdi Cristiano Allam (foto) un’interpretazione controcorrente
delle incognite islamiche (p. 282); Nicola Scopelliti
ha dialogato con mons. William Shomali (foto), vescovo
ausiliare di Gerusalemme, sulle speranze dei cristiani in
Medioriente (p. 284); Alessandro Roccati ha confrontato le
cadute dei signori d’Egitto da Cheope a Mubarak (p. 288).
In «piazza quadrata», Dino Basili costata quanto
sia debole il polso della stampa italiana, redigendo il suo
pezzo sul retro della lettera dell’Ordine dei giornalisti che
gli assegna il premio per il cinquantesimo anno di attività
professionale (p. 291). Nel ventennale della morte di
mons. Carlo Colombo, Antonio Cirillo ne ricorda il magistero
teologico (p. 292).
Il filosofo Gianfranco Morra recensisce L’unità
d’Italia del card. Giacomo Biffi (foto), definendolo come
un «utile elisir depurativo» per la memoria del Risorgimento
(p. 296), mentre Armanda Capeder affronta le sanguinose
spirali del passato facendo i conti con il doloroso
I vinti non dimenticano di Giampaolo Pansa (p. 298). Il
critico britannico Peter Milward si è tuffato nella lettura
del Cavallo rosso di Eugenio Corti, trovando sorprendenti
analogie con l’opera di William Shakespeare (p. 302).
A p. 309 Claudio Pollastri ha stretto in una morsa
di domande Patty Pravo (foto). Per le «arti visive»
François Livi ha apprezzato le mostre parigine su Giuseppe
De Nittis e Jean Léon Gérôme (p. 319).
APRILE 2011
ANNO 55°
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