Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice
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Cavalleri Allam.qxp 06/04/2011 9.26 Pag<strong>in</strong>a 283<br />
Corano o ciò che ha fatto Maometto;<br />
si parametra su criteri «laici»<br />
che sono <strong>in</strong>nanzitutto il rispetto<br />
dei diritti fondamentali della<br />
persona; il riconoscimento dei valori<br />
non negoziabili della vita come<br />
bene <strong>in</strong>alienabile, della dignità<br />
della persona, e della libertà di<br />
scelta, compresa la libertà per un<br />
musulmano di convertirsi a un’altra<br />
religione, senza essere condannato<br />
a morte per apostasia. La<br />
sovrapposizione delle due dimensioni,<br />
quella della religione e<br />
quella delle persone, provoca<br />
l’<strong>in</strong>ganno di ritenere, all’<strong>in</strong>segna<br />
del relativismo, che per amare le<br />
persone si debba legittimare la loro<br />
religione; oppure, tale sovrapposizione<br />
provoca, all’<strong>in</strong>segna<br />
del razzismo, la condanna generalizzata<br />
dei musulmani come<br />
persone, per il semplice fatto che<br />
si condanna l’islàm con religione<br />
ritenuta <strong>in</strong>compatibile con i diritti<br />
fondamentali della persona.<br />
Le trame oscure<br />
di Mubarak<br />
D’altra parte, lo stesso Mubarak<br />
era considerato un elemento<br />
stabilizzatore, anche nei rapporti<br />
con Israele.<br />
Mubarak è stato un personaggio<br />
che si è preoccupato prevalentemente<br />
di salvaguardare il proprio<br />
potere. Qu<strong>in</strong>di ha fatto tutto ciò<br />
che era funzionale a questo obiettivo,<br />
ed è stato responsabile della<br />
crescita di una realtà <strong>in</strong> cui prosperavano<br />
la corruzione, la repressione,<br />
ed è forse responsabile<br />
anche di oscure trame nei confronti<br />
dei cristiani, come l’atroce<br />
strage avvenuta nella notte di Capodanno,<br />
nella chiesa dei Santi<br />
ad Alessandria d’Egitto, con circa<br />
trenta morti.<br />
E se adesso al potere ci sono gli<br />
stessi militari che erano con Mubarak,<br />
non c’è da essere ottimisti...<br />
È abbastanza s<strong>in</strong>golare che <strong>in</strong><br />
Egitto i militari abbiano fatto un<br />
colpo di mano per allontanare<br />
Mubarak, militare anche lui, e<br />
L’ex presidente egiziano Mubarak<br />
che <strong>in</strong> tutto il mondo, per questo<br />
colpo di mano, si sia esultato alla<br />
democrazia. Di solito, quando i<br />
militari prendono il potere si denuncia<br />
la f<strong>in</strong>e della democrazia.<br />
Nei confronti dell’Egitto è avvenuto<br />
il contrario. Anche questo<br />
evidenzia il limite di un Occidente<br />
che ha messo <strong>in</strong> soffitta la ragione,<br />
e si rapporta con stereotipi<br />
alle realtà altrui, senza entrare nel<br />
merito dei contenuti.<br />
La fragilità<br />
dell’Europa<br />
Quanto alla Libia, che possibilità<br />
di evoluzione si possono <strong>in</strong>travedere?<br />
La Libia rivela uno scenario differente<br />
perché lì è <strong>in</strong> atto una vera e<br />
propria guerra civile, con armi da<br />
entrambe le parti contendenti. È<br />
una <strong>rivolta</strong> <strong>in</strong>iziata <strong>in</strong> modo violento,<br />
e si è protratta con un’enorme<br />
repressione da parte del regime<br />
di Gheddafi, con l’impiego dell’aviazione,<br />
dei carri armati, dell’artiglieria,<br />
che hanno ucciso cittad<strong>in</strong>i<br />
libici e distrutto beni materiali libici.<br />
Qui possiamo registrare una<br />
sconfitta dell’Europa, che è <strong>in</strong>tervenuta<br />
<strong>in</strong> Libia con una modalità e<br />
una tempistica che tradiscono più<br />
la necessità di salvaguardare le ragioni<br />
<strong>in</strong>terne di ciascuno Stato europeo,<br />
che non il proclamato sostegno<br />
alla popolazione libica.<br />
<strong>Mondo</strong> <strong>arabo</strong> <strong>in</strong> <strong>rivolta</strong><br />
D’altra parte, non si poteva<br />
tollerare che Gheddafi sparasse<br />
sul suo popolo: qualcosa bisognava<br />
fare. I francesi si sono<br />
mossi sulla base di una risoluzione<br />
dell’Onu, ancorché generica.<br />
Si è <strong>in</strong>tervenuti molto tardi. Si doveva<br />
<strong>in</strong>tervenire quando i ribelli<br />
avevano preso il controllo di alcune<br />
città, delle aree petrolifere. I<br />
francesi si sono mossi sulla base<br />
dei loro <strong>in</strong>teressi <strong>in</strong>terni, per voler<br />
dimostrare di essere loro a controllare<br />
la disponibilità del petrolio<br />
libico, suscitando le ire <strong>in</strong> particolare<br />
dell’Italia che è il primo<br />
partner commerciale della Libia.<br />
Questo conflitto rivela la fragilità<br />
di un’Europa senz’anima, dell’Europa<br />
dei banchieri, della f<strong>in</strong>anza,<br />
che non ha valori condivisi,<br />
un’identità comune, e pertanto<br />
è <strong>in</strong>capace di esprimere una l<strong>in</strong>ea<br />
comune di politica estera, della<br />
difesa, della sicurezza, dell’immigrazione,<br />
dell’<strong>in</strong>tegrazione.<br />
Anche l’atteggiamento del Vaticano<br />
è stato estremamente prudente,<br />
<strong>in</strong> questa circostanza.<br />
È stato un atteggiamento attento<br />
alla situazione umanitaria, ma<br />
che non è entrato nel merito del<br />
conflitto. È stato un appello alla<br />
comunità <strong>in</strong>ternazionale perché<br />
si facesse carico della situazione<br />
della popolazione civile.<br />
A cura di Cesare Cavalleri<br />
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