Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice

livi denittis.qxp 06/04/2011 16.38 Pagina 319
ARTI VISIVE
De Nittis, Gérôme & il sogno parigino
Allestita al Petit Palais dal Musée
des Baux-Arts de la Ville de Paris
1 , Giuseppe De Nittis, la modernité
élégante è la prima mostra
ufficiale dedicata al pittore
pugliese dal lontano 1886. Un lodevole
omaggio a questo «Italien
de Paris», che consente di riesaminarne
l’opera e, se possibile, di
strapparla alla zona d’ombra nella
quale è relegata in Francia
(molti dei quadri provengono
dalla Pinacoteca Giuseppe De
Nittis di Molfetta). Nato per l’appunto
a Molfetta nel 1846, De
Nittis giunge a Parigi nel 1867.
Ha frequentato l’Accademia di
Belle Arti di Napoli, entrerà in
contatto con i macchiaioli fiorentini,
ma la scelta di Parigi è decisiva.
Una lunga pagina del Journal
di Edmond de Goncourt, del
quale De Nittis dipingerà un ritratto
(Portrait d’Edmond de
Goncourt, 1881) evoca le confidenze
fattegli dall’amico pittore,
ormai affermatosi, sul suo arrivo
nella capitale francese: è l’eterna
e drammatica vicenda del giovane
artista spiantato che giunge,
timoroso ma pieno di speranze,
nella ville lumière. Per De Nittis
come per tanti altri artisti italiani,
come per Ardengo Soffici nel
1900, la decisione di andare a Parigi
è un vero e proprio «salto vitale».
La capitale francese diventerà
la patria adottiva del pittore,
nonostante i frequenti viaggi in
Italia, in Inghilterra. A Parigi De
Nittis sposerà nel 1869 Léontine
Gruvelle, figlia adottiva di un
ricco costumista; a Parigi conoscerà
il successo; vicino a Parigi
– a Saint-Germain-en Laye – morirà
prematuramente nel 1884.
Quasi a confermare l’avvenuto
radicamento in Francia, la moglie
Léontine pubblicherà, nel
1895, Notes et Souvenirs du
peintre Joseph De Nittis, pagine
di diario tenute dal 1870 al 1884
e da lei scritte in francese.
La stagione
«impressionista»
Le credenziali che De Nittis esibisce
al visitatore francese sono innanzitutto
quelle di un pittore impressionista.
In effetti nel 1874,
De Nittis, dopo aver esposto alcune
tele al Salon del 1869, e aver
lavorato per il celebre mercante di
quadri ed editore d’arte Adolphe
Goupil, si distacca dalla pittura
ufficiale. Partecipa alla prima
esposizione degli Indipendenti
(Impressionisti), tenutasi lo stesso
anno presso il fotografo Nadar,
presentando varie opere. Come
gli impressionisti De Nittis dipinge
en plein air, come essi si interessa
agli effetti luminosi e ai vari
aspetti della città e della vita
moderna. Una parte cospicua della
mostra è logicamente dedicata
a questa stagione. La Place des
Pyramides (1875) – quadro che
nel 1883 De Nittis ricompra a
Goupil per farne dono al Musée
du Luxembourg – attesta una tecnica
sicura. Le tele dedicate al
Lungosenna (Le long de la Seine),
alle Tuileries, agli Invalides, ma
anche tele come Mare in burrasca
(1877), Passa il treno (1878),
Journée d’hiver (1882) rivelano
significative affinità. Le tele dedicate
a Londra, meta di vari viaggi
negli anni Settanta – Trafalgar
Square (1878), Westminster
(1878) e numerose altre –, sono
Giuseppe De Nittis,
Place des Pyramides,
1875.
eseguite in accordo con le tendenze
dell’impressionismo. Più della
precisione del tocco è la capacità
di ritrarre la luce e di creare un’atmosfera,
impastata di nebbia, di
pioggia, ad attestare la lezione di
Monet, oltre che quella di Turner.
Sette di queste tele inglesi saranno
esposte nel 1878 all’Esposizione
Universale di Parigi. Certo,
il confronto con Monet – al quale
era dedicata nello stesso tempo, a
pochi metri di distanza, una monumentale
esposizione al Grand
Palais – e con altri impressionisti
può rivelarsi imbarazzante. Che i
paesaggi parigini di De Nittis non
abbiamo la visionarietà o il cromatismo
di Pissarro, è evidente.
Occorre allora al visitatore non
poca sottigliezza per determinare
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