Giovanni Paolo II, beato Mondo arabo in rivolta ... - Aracne editrice
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Fax & Disfax.qxp 06/04/2011 11.31 Pag<strong>in</strong>a 335<br />
I conduttori<br />
Più che circo mediatico andrebbe def<strong>in</strong>ito<br />
il medium circuìto; il mezzo<br />
della comunicazione, cioè, usato per<br />
contraffare la comunicazione stessa<br />
per strumentalizzarla a scopi partigiani.<br />
Sapendolo, se la ridono. Ecco<br />
perché quando appaiono Gad Lerner,<br />
<strong>Giovanni</strong> Floris, quello di Annozero,<br />
il clown Crozza, e via-via i m<strong>in</strong>ori<br />
f<strong>in</strong>o al Vianello di Agorà (roba<br />
che fa <strong>rivolta</strong>re Pericle) non puoi<br />
non osservare che hanno tutti uno<br />
stile <strong>in</strong> comune: ridacchiano. Sanno<br />
di fare uno spettacolo che soltanto<br />
Rosyb<strong>in</strong>di prende sul serio, dovendo<br />
cont<strong>in</strong>uamente accreditarsi presso il<br />
suo elettorato di S<strong>in</strong>alunga, gente<br />
rossa f<strong>in</strong>o al midollo dove lei, democristiana<br />
sopravvissuta, deve fare<br />
quella di s<strong>in</strong>istra sennò torna a coltivare<br />
i gigli. Inutilmente i vertici di<br />
Rai, di Mediaset e della Sette li ammoniscono:<br />
non ridete, ragazzi, non<br />
fate f<strong>in</strong>ta di <strong>in</strong>dignarvi col sorriso<br />
sotto i baffi quando i politici fanno a<br />
loro volta f<strong>in</strong>ta di litigare, sennò i telespettatori<br />
se ne accorgono che li<br />
stiamo prendendo <strong>in</strong> giro. Niente da<br />
fare: la ridacchiata scatta spontanea.<br />
Certo, ci sono anche quelli che non<br />
ridono ma fanno ridere, per esempio<br />
Maurizio Costanzo o Massimo Giletti,<br />
sublimi <strong>in</strong>terpreti del punto e<br />
virgola, con Klaus Davì che ci mette<br />
il punto esclamativo. Intendiamoci,<br />
non varrebbe la pena di parlarne se<br />
non per il fatto che costatando l’effimera<br />
rilevanza di questi suggeritori<br />
del risaputo, anche il più scorticato<br />
dei sub-acculturati si accorge di poter<br />
<strong>in</strong>terloquire a pari livello. Poi abbiamo<br />
saputo che lo fanno apposta:<br />
la parola d’ord<strong>in</strong>e è: fate una tivù<br />
bassa, deficiente, nazional-popolare,<br />
fregatevene delle critiche di Aldo<br />
Grasso, è tutta <strong>in</strong>vidia, il telespettatore<br />
deve sentirsi vaporizzato, cioè<br />
<strong>in</strong>ebriato di un sapere che gli arriva<br />
subito, facile-facile, non c’è niente di<br />
più co<strong>in</strong>volgente del parere di una<br />
psicanalista car<strong>in</strong>a, di una pseudosoubrette<br />
scosciata che parla del<br />
martirio di Yara, di uno psichiatra<br />
che descrive l’effetto degli stupri<br />
sulla società piccolo borghese e di un<br />
giornalista che testimonia la costernazione<br />
di padri e madri che non riescono<br />
a evitare che i loro figli cont<strong>in</strong>u<strong>in</strong>o,<br />
nonostante tutto, a fare le<br />
quattro di notte <strong>in</strong> discoteca.<br />
Il collezionista<br />
Ha la casa zeppa di riviste, i settimanali<br />
di pronto <strong>in</strong>tervento politicoculturale<br />
e, tra questi, spiccano le pile<br />
dei fascicoli rilegati dell’Espresso<br />
di Eugenio Scalfari, l’uomo che si<br />
fece socialista per sfruttare l’immunità<br />
parlamentare. Sfogliare quella<br />
collezione è come riannodare memorie<br />
giovanili perdute, rese <strong>in</strong>significanti<br />
da più avvedute e ragionate<br />
conoscenze che anni successivi hanno<br />
aperto al confronto. Sfogliare<br />
quelle pag<strong>in</strong>e pat<strong>in</strong>ate più che un’operazione<br />
nostalgica è avvedersi<br />
troppo tardi di aver creduto a maestri<br />
che d’improvviso scopri <strong>in</strong>attendibili.<br />
Te ne accorgi rileggendo le cronache<br />
dell’attualità culturale giornaliera<br />
affidata a <strong>Paolo</strong> Milano per i libri,<br />
ad Alberto Moravia per il c<strong>in</strong>ema, a<br />
Bruno Zevi per l’architettura. Una<br />
grande stagione di <strong>in</strong>tellettuali che<br />
non ritrovi nelle opere che quei suggeritori<br />
avrebbero dovuto lasciarci,<br />
di Franco Palmieri<br />
perché le opere non ci sono; c’è l’eco<br />
ma non lo strumento che quelle<br />
risonanze aveva provocato così clamorosamente<br />
e con tanta acclamata<br />
autorità. Dove sta la saggistica letteraria<br />
di <strong>Paolo</strong> Milano? Dove stanno<br />
le opere architettoniche di Bruno Zevi?<br />
Dove sta la saggistica c<strong>in</strong>ematografica<br />
di Alberto Moravia? Dice:<br />
ma perché hai collezionato con tanta<br />
spesa di rilegature queste riviste? La<br />
testimonianza dell’<strong>in</strong>utile fa emergere<br />
la consistenza. Bella scusa. Forse<br />
qualcuno ci dimostrerà che abbiamo<br />
preso degli abbagli per anni; non<br />
avremmo mai osato pensare che essere<br />
«lettori di professione» fosse<br />
appena un modo per farsi la Vita. Però,<br />
la scrittura era di gran mestiere.<br />
L’Unità nei libri<br />
Il 24° Salone <strong>in</strong>ternazionale del libro<br />
di Tor<strong>in</strong>o si appresta a celebrare<br />
anche l’Italia libraria unita, dal 12 al<br />
16 maggio. Ha scritto D<strong>in</strong>o Mess<strong>in</strong>a<br />
sul Corriere: hanno dimenticato<br />
l’editoria cattolica. Gian Arturo<br />
Ferrari: non ci abbiamo pensato.<br />
Dovendo unificare librescamente<br />
l’Italia, hanno messo Ippolito Nievo<br />
per il Nord e Roberto Saviano per il<br />
Sud; anche Leonardo Sciascia. E i<br />
movimenti letterari dell’Otto-Novecento?<br />
La Scapigliatura, il Futurismo,<br />
l’Ermetismo, il Neo-realismo,<br />
il Movimento del Gruppo ‘63, la<br />
Letteratura ideologica, la satira, il<br />
romanzo meridionale (Scotellaro,<br />
Palumbo, Rea, Strati, Dolci, per dirne<br />
alcuni). È comprensibile, hanno<br />
dovuto scegliere. Come sempre accade,<br />
quelli che non sono stati <strong>in</strong>vitati<br />
fanno più chiasso degli allegri<br />
commensali.<br />
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