Gaio Valerio Catullo &“Lesbia” - Taranto in cartolina
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<strong>in</strong>tendere che l’artefice delle imprese di Gallia (58-56 a.C) e Britannia (55-54 a.C.) ritenesse la penna del poeta<br />
giovevole alla sponsorizzazione della sua ambiziosa politica di tornaconto personale, e che plaudisse il modo<br />
di comporre brillante e dis<strong>in</strong>ibito del rimatore per accattivarsene il favore. Si trattava, dopotutto, del giudizio<br />
di un competente <strong>in</strong> ambito culturale. Sappiamo da Plutarco di Cheronea, <strong>in</strong>fatti, che il condottiero fu ottimo<br />
oratore e seppe dist<strong>in</strong>guersi per la <strong>in</strong>cisiva semplicità stilistica dei suoi numerosi scritti; prosa asciutta e<br />
limpida,stile da soldato, 77 apprezzati f<strong>in</strong>anche da Cicerone. <strong>Catullo</strong>, però, non la pensava così: Chi Cesare?!<br />
Un eruditulus da strapazzo. Il veronese, dunque, non aveva mostrato alcun entusiasmo per le sviol<strong>in</strong>ate del<br />
rampollo della Gens Julia e senza tanti complimenti gli aveva risposto di non prenderlo neppure <strong>in</strong><br />
considerazione. Un affronto gravissimo e raff<strong>in</strong>atamente crudele all’<strong>in</strong>dirizzo di un uomo - amico di famiglia,<br />
tra l’altro 78 - che di fatto si era guadagnato il centro dell’attenzione del mondo per le sue straord<strong>in</strong>arie azioni<br />
militari:<br />
“Nil nimium studeo Caesar tibi velle placere./ Nec scire utrum sis albus an ater homo”(C., XCIII, 1-2) 79 .<br />
Non mancarono, tuttavia, i momenti di collera da parte del generalissimo contro la punzecchiante<br />
impert<strong>in</strong>enza del giovane verseggiatore, evidentemente allergico ad ogni forma di dispotica arroganza:<br />
“ …irascere iterum meis iambis/<strong>in</strong>merentibus, unice imperator ”(C., LIV, 6-7) 80 .<br />
È strano come la calvizie di Cesare non sia stata oggetto dei giambi al curaro del poeta! Forse un po’ troppo anche per<br />
un impert<strong>in</strong>ente dis<strong>in</strong>ibito come lui!<br />
Si hanno fondate ragioni per ritenere che molti uom<strong>in</strong>i di cultura della Roma repubblicana considerassero<br />
Cesare soltanto un arrivista senza scrupoli, donnaiolo e licenzioso bisessuale. Lo storico Caio Tranquillo<br />
Svetonio (?70 – 140? A.D.), per esempio, riporta che <strong>Gaio</strong> Giulio fosse convolato a nozze quattro volte e<br />
sempre con donne di condizioni agiate: Cossuzia, Cornelia, Pompea e Calpurnia. Amò <strong>in</strong>oltre numerose nobili<br />
matrone: Postumia, moglie di Servio Sulpicio; Lollia, moglie di Aulo Gab<strong>in</strong>io; Tertulla, moglie di Marco<br />
Crasso; e Mucia, moglie di Gneo Pompeo. Ma più di ogni altra ebbe a cuore Servilia, madre di Marco Bruto:<br />
“Sed ante alias dilexit Marci Bruti matrem Serviliam, cui et primo suo consulatu sexagiens sestertium<br />
margaritam mercatus est.” 81<br />
La più celebre delle amanti di Cesare, a parte la reg<strong>in</strong>a Eunce, moglie di Bogude di Mauritania, fu<br />
Cleopatra, 82 reg<strong>in</strong>a dell’antico Egitto, che egli tenne con sé dal 48 s<strong>in</strong>o al di lui assass<strong>in</strong>io. In concomitanza<br />
delle sue imprese militari e del crescente prestigio politico, divenne di pubblico dom<strong>in</strong>io che G. Giulio non<br />
disdegnasse le relazioni sessuali maschili. E dato che agli occhi dei romani un c<strong>in</strong>edo effem<strong>in</strong>ato suscitava<br />
particolare sdegno, si commentano da soli gli <strong>in</strong>fuocati versi di <strong>Catullo</strong> all’<strong>in</strong>dirizzo di chi sarebbe diventato<br />
l’uomo più potente di Roma:<br />
Pulcre convenit improbis c<strong>in</strong>aedis,<br />
Mamurrae pathicoque Caesarique.<br />
nec mirum: maculae pares utrisque,<br />
C’è accordo tra gli sfrontati f<strong>in</strong>occhi,<br />
Mamurra, che è un pederastra passivo, e Cesare.<br />
Non c’è da stupire: hanno entrambi la medesima macchia,<br />
l’una è di Roma e l’altra viene da Formia,<br />
urbana altera et illa Formiana, entrambe rimangono impresse e non si toglieranno;<br />
impressae resident nec eluentur: depravati alla pari, veri fratelli gemelli,<br />
morbosi pariter, gemelli utrique,<br />
tutti e due letteratucoli, e coricati <strong>in</strong> un solo letto,<br />
uno <strong>in</strong> lecticulo erudituli ambo,<br />
non questo più di quello adultero sfrenato,<br />
non hic quam ille magis vorax adulter,<br />
rivales socii puellularum.<br />
pulcre convenit improbis c<strong>in</strong>aedis. (Carm<strong>in</strong>a, LVII)<br />
rivali compagni di ragazz<strong>in</strong>e.<br />
S’<strong>in</strong>tendono a meraviglia gli svergognati <strong>in</strong>vertiti.<br />
77 Plutarco ( 46? A.D/125?A.D..)., Vita di Cesare, 3, a cura di Bonamente G., collana Filo di perle, Studio Tesi Editore, 1994, pagg. XLVIII-207.<br />
78 Svetonio ci dice che sovente Cesare era gradito ospite dell’agiata e nobile famiglia di <strong>Catullo</strong> quando era governatore della Gallia Cisalp<strong>in</strong>a (Italia<br />
Settentrionale). Riporta <strong>in</strong>oltre che l’Imperator fece altrettanto con <strong>Catullo</strong>, ma dopo che questi andò a porgergli le scuse per avere offeso tanto lui quanto<br />
l’amico Mamurra con la satira velenosa dei suoi versi. Svetonius, De vita Caesarum, Divus Julius, Liber I, LXXIII.<br />
79 “Non me ne importa niente, o Cesare, di volerti piacere./ Né m’<strong>in</strong>teressa sapere se tu sia un uomo bianco o nero.”<br />
80 “E torna pure ad <strong>in</strong>cazzarti/ Generalissimo, contro i miei versi <strong>in</strong>nocenti.”<br />
81 Sv., op. cit., Liber I, L: “Ma più di tutte amò Servilia, la madre di Marco Bruto, per la quale - nel corso del suo primo consolato - acquistò una perla del<br />
valore di sei milioni di sesterzi”. (Equivalenti a circa 11 milioni e mezzo di Euro! Pressappoco 22 miliardi di lire del vecchio conio).<br />
82 Sv., op. cit., LII, ci parla della reg<strong>in</strong>a della Muritania Eunoe. Cleopatra VII Tea Filopatore (Κλεοπάτρα θεά φιλοπάτωρ - Cleopatra Tea Filopatore, 69 –<br />
30 a.C) fu l'ultima reg<strong>in</strong>a dell'antico Egitto e l'ultimo membro della D<strong>in</strong>astia tolemaica. Il nome "Cleopatra" significa "gloria del padre" <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua greca.