Gaio Valerio Catullo &“Lesbia” - Taranto in cartolina
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Clodia-Lesbia dopo <strong>Catullo</strong><br />
Di Clodia non si sa più nulla dopo il 56. I successivi richiami epistolari del 45 e del 44<br />
ad opera di Cicerone fanno pensare che ella fosse ancora attiva e ricca, ammesso che si<br />
parli di lei e non di una sorella. L’Arp<strong>in</strong>ate, <strong>in</strong>fatti, dopo avere pubblicamente detto di<br />
lei peste e corna, si mostra <strong>in</strong>teressato all’acquisto <strong>in</strong> contanti (“repraesentatione”) di<br />
un suo ameno parco con villa sulla riva destra del Lungotevere, gli “horti Clodiae” (Pro<br />
Cael., 36) 20 . Ma gli affari sono affari: “Scripsisti tamen nescio qui de Clodia. Ubi ergo ea<br />
est aut quando ventura? Placet mihi res sic ut secundum Othonem nihil magis. Sed neque<br />
hanc vendituram puto (delectatur enim et copiosa est), et illud alterum quam sit difficile te<br />
non fugit. Sed, obsecro, enimatur ut aliquid ad id cupio excogitemus.” (M. T. Cicerone<br />
“Epistulae ad Atticum”, xii. 42, 1-2. Cfr. anche xiii, 29, 1-2. ) 21 [Hai scritto non so cosa ne<br />
sia di Clodia. Ma dov’è che si trova dunque, o quando verrà? L’affare con lei mi sembra<br />
conveniente, tanto che subito dopo quello con Otone (il parco di Scapula) nessun altro mi<br />
alletterebbe di più. Ritengo tuttavia che lei non venderà (il luogo la soddisfa sul serio ed è<br />
ricca), e, quanto all’altra operazione, non ti sfugge quante difficoltà presenti. Ma <strong>in</strong> nome<br />
del cielo, sforziamoci di escogitare qualcosa per realizzare ciò che desidero]. “Eo magis<br />
delabor ad Clodiam … Sed quando Clodia Romae futura est et quanti rem<br />
aestimas?”Ibidem, xii, 47. [Propendo sempre più per le trattative con Clodia … Ma<br />
quando si troverà a Roma Clodia e quanto ritieni che ammonti il costo dell’operazione?].<br />
Non è escluso che Clodia mirasse all’acquisto dei bellissimi “horti Scapulani”, parco<br />
con villa annessa, all’altezza dell’odierno Lungotevere della Farnes<strong>in</strong>a, ai quali, come<br />
si è già visto, era <strong>in</strong>teressato lo stesso Cicerone: “Clodia quid egerit scribas ad me velim.”<br />
(Ibidem, xiv. 8, 2). [Ti pregherei di comunicarmi che cosa abbia fatto Clodia]. “Si quaeris<br />
quid optem, primum Scapulae, de<strong>in</strong>de Clodiae.” Ibidem, xii. 41. [Se vuoi sapere cosa<br />
desidero, prima i giard<strong>in</strong>i di Scapula, poi quelli di Clodia]. Risulta evidente che<br />
l’Avvocato stimasse tali “horti” come luoghi ideali per costruire il sacello dest<strong>in</strong>ato ad<br />
eternare la memoria della figlia Tullia scomparsa nel 45. (Ibidem, xii. 29, 2 e xiii, 29).<br />
Ma non ne acquisirà nessuno, verosimilmente per via dell’imm<strong>in</strong>ente entrata <strong>in</strong> vigore<br />
di una legge cara a Giulio Cesare, che prevedeva l’esproprio di terreni <strong>in</strong> ampie zone<br />
del Lungotevere, nell’ambito di un piano edilizio non meglio specificato. (Ibidem, xiii,<br />
33a,1).<br />
In ogni caso si ha la netta sensazione che s<strong>in</strong> dal pr<strong>in</strong>cipio l’Arp<strong>in</strong>ate non nutrisse<br />
molte speranze sul buon esito dell’acquisto della tenuta Scapulana, poiché il prezzo di<br />
vendita imposto sull’<strong>in</strong>tera proprietà dall’avido Otone (ib., xii, 42) - uno degli eredi di<br />
T. Qu<strong>in</strong>ctius Scapula autorizzato a condurre qualunque trattativa di cessione dagli<br />
altri beneficiari Crispo, G. Virgilio e Mustela (ibidem, xii 5a; xii,44; xiii,26) - risultava<br />
proibitivo f<strong>in</strong>anche per le sue notevoli disponibilità f<strong>in</strong>anziarie. Solo se ciascuno dei<br />
successori avesse di persona messo all’asta la parte ereditata, la transazione avrebbe<br />
avuto qualche possibilità di concludersi positivamente (Ibidem, xii, 42,4; xii, 43, 2).<br />
L’assenza di ulteriori riferimenti sulla faccenda nelle lettere ad Attico porta a pensare<br />
che anche Clodia abbandonasse la partita per le stesse ragioni.<br />
20<br />
Marco Tullio Cicerone, In difesa di Marco Celio (Pro Caelio), a cura di A. Cavarzere, Venezia, Marsilio, 1987.<br />
21<br />
T. Pomponio Attico, Roma, 109-32 a.C. Amico d’<strong>in</strong>fanzia dell’Arp<strong>in</strong>ate e primo raccoglitore delle Epistulae, <strong>in</strong><br />
quanto libraio ed editore.