Gaio Valerio Catullo &“Lesbia” - Taranto in cartolina

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La “Rossa” di Bologna. Una poco di buono nota a molti, ma anche una povera
disgraziata che per mangiare è costretta a rubare offerte votive lasciate sulle tombe!
La Rossa di Bologna moglie di Menenio
fa pompini a Rufolo,
quella che spesso hai visto
tra i sepolcreti rubare dallo stesso rogo la cena,
e mentre si getta sul pane che rotola dal fuoco
è frustata da uno che crema cadaveri
rapato a metà per punizione. (c., LIX) 105
Davvero strano l’aneddoto esilarante narrato all’amico:
una scena per la strada, l’impulso improvviso e … il tiro birbone!
Oh, Catone, una cosa da scompisciarsi dal ridere,
ed è giusto che tu lo sappia e ne rida.
Ridine, Catone, se ami un po’ Catullo:
credi è uno scherzo troppo divertente.
Ora, sorpresi un bambolino che perforava
una ragazza; io, Diona mia 106 ,
un fulmine, col coso mio duro gli sono sopra e lo impalo. (c., LVI) 107
Satiro e Ninfa
Mosaico Satiro e Ninfa
Napoli - M.A.N.
105
Il Rufulum di turno della Bolognese sembra essere ancora Marco Celio Rufo, lo stesso dei carmi 69 e 71. Dato che “ la Rossa” ha
comportamenti da mendicante, disprezzabili perché lesivi della dignità di un Romano, anche l’attività erotica appare qui frutto di necessità. La
degradazione della rossa umilia automaticamente chi lo frequenta, cioè il rivale in amore del poeta. Il crematore rapato a metà è con molta
probabilità lo schiavo di un imprenditore di pompe funebri (libitinarius) che ha tentato la fuga. Cfr.: Catullo, Le poesie, op. cit., pag.308, nota 59.
106
Diona era la madre di Venere, identificata più tardi con la stessa dea della bellezza. L’invocazione serve ad interrompere l’oscenità
della situazione. Catullo si compiace di essere parte attiva dell’ammucchiata.
107
Catone. Forse Catone l’Uticense, o Pubblio Valerio Catone, poeta e storico del I sec. a.C., nato nella Gallia Cisalpina, o nessuno dei
due.