Gaio Valerio Catullo &“Lesbia” - Taranto in cartolina

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Emilio e Vezio … aliti micidiali!
Affresco I sec a.C. - Ca.mare di Stabia (Na)
“
Non (ita me di ament) quicquam referre putavi,
utrumne os an culum olfacerem Aemilio.
nilo mundius hoc, nihiloque immundius illud,
verum etiam culus mundior et melior:
nam sine dentibus est. hic dentis sesquipedalis,
gingivas vero ploxeni habet veteris,
praeterea rictum qualem diffissus in aestu
meientis mulae cunnus habere solet.
hic futuit multas et se facit esse venustum,
et non pistrino traditur atque asino?
quem siqua attingit, non illam posse putemus
aegroti culum lingere carnificis? Carmina, XCVII
In te, si in quemquam, dici pote, putide Victi,
id quod verbosis dicitur et fatuis.
ista cum lingua, si usus veniat tibi, possis
culos et crepidas lingere carpatinas.
si nos omnino vis omnes perdere, Victi,
hiscas: omnino quod cupis efficies.
Carmina, XCVIII
Non ho mai creduto (che gli dei non si offendano) che facesse differenza,
annusare la bocca o il culo di Emilio.
L’una non è più pulita o sporca dell’altro,
o meglio, di certo è più pulito e migliore il culo:
infatti è senza denti. Quella invece ha denti enormi,
e gengive simili alle sponde di un carro vecchio,
poi di solito tiene la bocca aperta come
la vulva spaccata di una mula in calore mentre piscia.
Costui ne ha fottute molte di femmine e si considera bello,
ma perché non lo mandano a far l’asino nel mulino?
Se una femmina lo palpeggia, non pensiamo forse che quella sarebbe
capace
persino di leccare il culo di un boia appestato?
A nessuno peggiore di te, Vezio schifoso, si può dire,
ciò che si dice ai ciarlatani ed agli ottusi.
Con quella tua linguaccia, se mai ti capitasse l’occasione, potresti
leccare culi e scarponi di cuoio.
E se in un colpo vorrai farci crepare tutti, Vezio,
apri la bocca: otterrai in un colpo ciò che desideri.