Testo - Storia e Memoria
Testo - Storia e Memoria
Testo - Storia e Memoria
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
da gruppi anticomunisti e sionisti” 21 ; inoltre il governo affermò che essa aveva i propri sostenitori<br />
nella classe borghese e nei seguaci di Dubcek.<br />
Nonostante tale campagna denigratoria, Charta 77 proseguì nella sua azione, sostenuta<br />
dall’opinione pubblica occidentale e dai gruppi di opposizione polacchi e ungheresi.<br />
Negli anni ’70 si formarono anche altri gruppi dissidenti, quali il VONS ( Movimento per la difesa<br />
delle persone ingiustamente perseguitate), che coraggiosamente dimostrarono che le repressioni non<br />
potevano estinguere le loro speranze di libertà.<br />
Non va sottovalutata l’importanza della loro azione in una società inebetita dalla normalizzazione,<br />
volta alla lotta ideologica e morale contro il totalitarismo; in nessun altro paese del blocco vi era un<br />
tale sorprendente “contrasto tra l’immobilismo di un popolo immerso nel consumismo del povero e<br />
l’impulso morale di alcune centinaia di intellettuali” 22 .<br />
Dopo la morte di Breznev avvenuta nel 1982, salì al governo del partito socialista sovietico<br />
Andropov e nel 1985 Gorbacev, il quale, con il suo avvento, fece sprofondare i dirigenti comunisti<br />
dei paesi del blocco in uno stato di vero e proprio scoraggiamento.<br />
L’avvento di Gorbaciov ,infatti, ebbe un fortissimo effetto sui paesi del patto di Varsavia.<br />
I dirigenti cecoslovacchi del Partito Comunista “temevano che l’opinione pubblica vedesse nel<br />
riformismo gorbacioviano, una specie di riabilitazione della primavera di Praga e del<br />
dubcekismo” 23 .<br />
I dirigenti cecoslovacchi furono più volte rassicurate dallo stesso Gorbaciov, che dichiarò che non<br />
vi erano collegamenti tra il riformismo della sua perestroika e quello di Dubcek.<br />
La politica riformista del leader russo ebbe, di fatto, un grosso rilievo internazionale e migliorò<br />
molto le aspettative delle popolazioni del blocco, che vedevano in lui una speranza di cambiamento.<br />
Così Husak fece eleggere i membri dei gruppi dirigenti del partito attraverso un bollettino segreto, e<br />
propose una ristrutturazione sia politica , attraverso il progetto di una nuova costituzione federale,<br />
sia economica, sebbene tale “prestavba” (ristrutturazione) non andasse oltre il vecchio schema della<br />
decentralizzazione limitata e del rimaneggiamento dei ministeri più volte tentato nei paesi dell’Est.<br />
Perciò nonostante i capi del partito usassero toni riformatori, inspirati al modello sovietico, in realtà<br />
non effettuarono nessuna significativa apertura verso i dissidenti o verso un modello politico<br />
economico più riformatore.<br />
Così continuarono le feroci repressioni degli oppositori, anche se verso il movimento Charta 77 ,<br />
“che continuava a denunciare gli abusi del regime, era ormai fatto oggetto a misure intimidatorie<br />
più che a vere e proprie repressioni” 24 .<br />
Gorbacev nel 1987 fece nominare Milos Jakes nuovo segretario del partito al posto di Husak. Tale<br />
cambiamento era più di facciata che sostanziale, infatti Gorbacev voleva effettuare una svolta pur<br />
mantenendo salde le strutture del partito.<br />
Tra l’87 e 88 vennero emanate le nuove leggi per liberalizzare le strutture economiche e il partito si<br />
impegnò a risanare l’immagine del potere.<br />
Tale timido tentativo di riforme, del tutto privo di risultati concreti, servì però a rincuorare la società<br />
cecoslovacca che, ridestatasi da uno stato di astenia e depressione, ricominciò a sperare in un<br />
cambiamento.<br />
Così ricominciarono ad apparire nuove forme di contestazione e Charta 77 ritrovò il suo attivismo,<br />
nonostante la sempre forte repressione poliziesca che portò nel giugno dell’88 all’arresto di<br />
numerosi militanti dei diritti dell’uomo.<br />
Rifiorì inoltre il fenomeno della contestazione religiosa soprattutto grazie all’elezione di Papa<br />
Giovanni Paolo II e della sua visita in Slovacchia, che riunì migliaia di fedeli (tanto che “nell’88<br />
21 F. Fejtò,op. cit. p.153<br />
22 Ivi p. 154<br />
23 Ivi p. 155<br />
24 Ivi p. 156<br />
8