Testo - Storia e Memoria
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La cultura della violenza è anticristiana e nemica della Chiesa, fino alla pratica del terrorismo<br />
ideologico e politico nei confronti della comunità cristiana .<br />
Ne sono prova il Socialismo reale e l' ideologia Marx-leninista che sono essi stessi un esempio di<br />
terrorismo nei confronti degli uomini credenti, utilizzando la violenza fisica e mezzi di repressione<br />
amministrativa.<br />
D'altra parte obiettivo primario del Partito Comunista era verosimilmente la distruzione della<br />
religione.<br />
Quelle tre croci per tutti quei morti<br />
L'articolo parla della repressione attuata dalla polizia nei confronti dei lavoratori del Cantiere di<br />
Danzica verificatasi il mattino del 16 dicembre 1970 davanti al Cancello Numero 2. Quel giorno gli<br />
operai avevano protestato per l'aumento del prezzo della carne e la polizia aveva sparato mietendo<br />
vittime.<br />
Gli operai fecero così una richiesta al direttore del Cantiere, affinchè fosse affissa una targa in<br />
memoria dei compagni morti. La richiesta fu accettata a condizione che venissero asportate corone<br />
e fiori deposti fuori dal cancello esterno al Cantiere.<br />
Tuttavia non furono consentite fino al 1980 cerimonie di commemorazione, dovettero passare 10<br />
lunghi anni.<br />
Così da quel giorno, davanti al Cancello Numero 2 ,la gente si era raccolta ugualmente in maniera<br />
clandestina per piangere un marito, un fratello, un amico: di anno in anno si cercava di non<br />
dimenticare. Ma la minaccia era forte: continuavano le epurazioni e inoltre si licenziava per "<br />
assenza ingiustificata" (paragrafo 52) o si metteva in prigione per 48 ore chi osava parlare di fronte<br />
al cancello 2.<br />
Per evitare le commemorazioni si stabilì non lavorativa la giornata del 16 dicembre e si decise di<br />
costruire un supermercato in quel luogo.<br />
Nel luogo dove sono morti gli operai, oggi sono sorte tre croci in cemento e acciaio alte quattro<br />
metri. Da millenni simbolo della fede, ora per i polacchi sono simbolo della speranza<br />
Ai bracci delle croci sono sospese 3 ancore unite in un cerchio comune: sono il simbolo dei tre<br />
operai morti. Sotto di esse la fiaccola ardente è il simbolo della vita e un cerchio ardente è simbolo<br />
della solidarietà mai spenta.<br />
Il progetto originale era di quattro croci alte cinquanta metri, ma si dovette rinunciare per problemi<br />
di ordine tecnico e per l'osservazione del primate che secondo la tradizione cristiana il numero delle<br />
croci è uno o tre come sul Golgota.<br />
Tre sono state le imprese incaricate per la costruzione e il progetto è stato ultimato in tempo record :<br />
due settimane.<br />
Gli operai hanno lavorato duramente e senza maschere alla saldatura delle croci ( i vapori sono<br />
molto velenosi ).<br />
Sotto è scritto il motto :" Hanno dato la vita affinchè tu possa vivere con dignità".<br />
CSEO 158 - FEBBRAIO 1981<br />
Wyszynski a salidarnosc rurale<br />
Discorso del cardinale Wyszynski 56 alla delegazione dei contadini organizzati – Residenza<br />
Arcivescovile di Varsavia, 6 febbraio 1981.<br />
56 Stefan Wyszyński (Zuzela, 3 agosto 1901 – Varsavia, 28 maggio 1981), Cardinale primate di Polonia, ha svolto un<br />
ruolo determinante non solo nell'evoluzione dei rapporti tra la Chiesa cattolica e uno Stato a regime comunista, ma nello<br />
stesso sviluppo della storia del suo paese durante la Guerra Fredda. Chiamato nel 1948 a reggere la diocesi di Gniezno e<br />
Varsavia, si trovò negli anni dello stalinismo impedito ad esercitare la propria missione. Il regime di Berut aveva<br />
confinato in un convento il primate cattolico. Nell’ottobre del 1956, quando la Polonia si ribellò alla dittatura sovietica e<br />
si avviò sulla via nazionale al socialismo con Gomulka (rivolta di Poznan), diede prova di notevole sensibilità politica.<br />
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