Testo - Storia e Memoria
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CSEO N°130, LUGLIO/AGOSTO 1978<br />
Vaclav Havel<br />
Gli esclusi<br />
Paragrafo 202- racconto-verità<br />
“ C’è forse nascosta da qualche parte nella mia anima tranquilla una batteria segreta che si carica<br />
pian pianino e quando il potenziale di questa ira accumulata nel segreto raggiunge un certo limite<br />
basta il più stupido pretesto per far traboccare il vaso e far precipitare tutto fuori in una volta,<br />
apparentemente per motivi futili”.<br />
Con queste parole Havel descrive lo sfogo di un uomo impotente per una piccola umiliazione sulla<br />
quale si scarica tutta la grande e complessa umiliazione che ha vissuto nella sua vita.<br />
Se però un uomo si difende e si comporta da uomo quando riceve un’offesa, può essere denunciato<br />
per turbamento dell’ordine pubblico, accusa prevista dal paragrafo 202, che ha qualcosa in comune<br />
con i paragrafi politici. Esso è infatti elastico, in quanto turbamento dell’ordine pubblico può essere<br />
qualunque cosa e l’articolo può essere usato ai fini della repressione politica, come per regolamenti<br />
di conto a livello personale L’essere o no incriminati dipende dall’arbitrio del potere.<br />
E’ uno degli innumerevoli mezzi con cui il potere si serve per usare i cittadini come pedine. E’ un<br />
potere a cui fa comodo che gli uomini abbiano paura l’uno dell’altro, che considera la società come<br />
un gregge obbediente il cui dovere è di essere grata di quello che ha.<br />
Il potere non sopporta infatti alcuna resistenza, alcuna deroga al modo standard di vivere,<br />
comportarsi e pensare.<br />
CSEO N°134, FEBBRAIO, 1979<br />
J. S. Trojan<br />
Sonatina teologica sul potere<br />
Primavera, 1975<br />
J. Troja, è un pastore della chiesa evangelica dei fratelli boemi e uno dei firmatari del primo<br />
manifesto di Charta 77; fu uno dei tanti a cui il regime socialista tolse l’esercizio dell’attività<br />
pastorale. In questo suo testo egli descrive il rapporto tra potere e libertà nelle società del<br />
socialismo realizzato.<br />
J. Trojan, nell’analizzare il rapporto tra potere-forza e società, afferma che “l’egemonia di un<br />
principio(il sovrano, il regime, lo stato) porta necessariamente con sè l’assoggettamento di un altro(i<br />
sudditi, il popolo, la società). Entrambi i princìpi sono in rapporto antitetico”.<br />
Esaminando inoltre il concetto di mondo, l’autore afferma che già in esso si trova, a causa del<br />
potere, una disintegrazione dei rapporti e delle connessioni: esiste infatti il mondo dei potenti e dei<br />
dominati, di quelli che manipolano e di coloro che sono manipolati.<br />
Ponendo un parallelismo con la visione descritta dai vangeli, egli afferma che, così come ha fatto<br />
Gesù, per rinunciare al potere esterno bisogna far prevalere nell’individuo il potere spirituale, che è<br />
il potere della vita incorrotta e della verità. A tale proposito sostiene che “il modo in cui Gesù<br />
affronta le realtà della vita è determinato dalla logica di questo potere (potere spirituale) che vigila<br />
con scrupolosa cura perche non ci siano sconfitti”.<br />
A differenza del potere spirituale, la base fondamentale per l’affermarsi del potere-forza è la<br />
necessità di un accordo da parte di coloro che si trovano sotto il suo dominio, il quale “deve porre<br />
una pretesa totalizzante su ogni membro della collettività”. Finché dunque la coscienza umana<br />
resiste e si oppone alla penetrazione del potere forza nella sua interiorità, il potere esterno può<br />
essere abbattuto.<br />
La forza del potere spirituale risiede proprio nel fatto che “non deve fingere niente e non deve<br />
abbandonarsi a nessun inganno. La sostanza di questo potere con cui sono in armonia i mezzi di cui<br />
si serve, è la verità che conduce ad una partecipazione libera”.<br />
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