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Testo - Storia e Memoria

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“La costruzione del socialismo è sempre stata sinonimo di distruzione della Chiesa”, lo stato ha<br />

costruito le proprie barricate, isolando i credenti e dandogli come unica possibilità di rientro nella<br />

società quella di diventare braccianti della costruzione del socialismo, altrimenti sarebbero rimasti a<br />

vita “cittadini di seconda classe”.<br />

I cristiani che, insieme ad altri uomini di fede o di nessuna fede, conducono la lotta per la difesa dei<br />

diritti civili non potranno mai essere piegati dalla volontà del socialismo di farli diventare braccianti<br />

per la costruzione dello stato, poiché loro sono “uomini integri, decisi a difendere il proprio diritto<br />

ad una piena cittadinanza e capaci di attuarlo: uomini liberi, coi quali il potere dovrà confrontarsi,<br />

non potendo più impaurirli con la violenza”.<br />

CSEO N° 123 DICEMBRE 1977<br />

Contro le barricate di stato<br />

Nel numero (luglio-agosto 1975) di CSEO –documentazione, la rivista aveva già presentato un<br />

prospetto sulla situazione della Chiesa in Cecoslovacchia, nel quale veniva indicata un giudizio sul<br />

comportamento e sullo scopo del regime socialista nei riguardi della politica ecclesiastica e sugli<br />

effetti che essa avrebbe avuto nel futuro.<br />

Tale prospetto si può riassumere in dieci punti:<br />

1) la repressione poliziesca seguita all’agosto ’68 ha soppresso ogni rispetto dei diritti dell’uomo.<br />

2) la Cecoslovacchia è una colonia dell’Unione Sovietica.<br />

3) L’istituzione ecclesiastica si è svuotata di significato nella società.<br />

4) il regime socialista vuole la distruzione della Chiesa.<br />

5) per svuotare dal di dentro la Chiesa il regime si serve dell’apparato clericale della “Pacem in<br />

Terris”. 36<br />

6) la Chiesa ufficiale ha capitolato di fronte alla pressione del potere.<br />

7) la perseveranza del fatto cristiano è affidata ormai solo a una tenue trama di rapporti di<br />

comunione tra le membra vive del corpo della Chiesa.<br />

8) questa Chiesa-Comunione vive assimilata alla condizione di precarietà e di insicurezza di un<br />

popolo schiavo.<br />

9) questa sofferenza è garanzia di risurrezione, ma della risurrezione non è dato conoscere il tempo<br />

e il momento.<br />

10) per la Chiesa in Cecoslovacchia è l’ora delle tenebre.<br />

Benché vi fosse solo una “tenue trama di rapporti di comunione”, ciò ha retto alla violenza<br />

perpetrata dalla stato, garantendo così l’incedere della vita che dopo lunghi anni passati nel<br />

silenzio e nel buio, “viene oggi alla luce con la parola chiara di un giudizio sull’ingiustizia e con<br />

l’energia di una lotta per la libertà”.<br />

Visto che la Chiesa ufficiale ormai è totalmente sottomessa al potere dello stato (un esempio di ciò<br />

è l’associazione clericale “Pacem in Terris”), le istanze della Chiesa sono portate avanti da quel<br />

gruppo di laici e di preti censurati che hanno sottoscritto il movimento di “Carta 77” ed attraverso<br />

di esso hanno “elaborato un loro originale contributo alla lotta per la difesa dei diritti civili”.<br />

36 Dopo il febbraio del 1948 sacerdoti cattolici, alcuni dei quali erano iscritti al Partito comunista cecoslovacco, si<br />

dichiararono disposti a collaborare più strettamente con la sezione chiesa del CC del Fronte Nazionale. I più fidati tra<br />

essi diventarono una specie di consiglieri scelti nell’attuazione della politica ecclesiastica. A poco a poco tutta la rete<br />

amministrativa della chiesa venne occupata dai cosiddetti prete per la pace o preti patriottici. Essa era diventata così la<br />

cinghia di trasmissione usata dall’Ufficio statale per gli affari ecclesiastici e dai segretari ecclesiastici per mettere a<br />

tacere e liquidare definitivamente la chiesa cattolica. Il ’68 portò all’abolizione del Movimento per la pace. Nel<br />

Congresso del Clero cattolico, che si tenne a Velehrad il 14 maggio, i delegati intervenuti e i vescovi decisero di<br />

costituire un’organizzazione di sacerdoti e laici secondo lo spirito del Concilio Vaticano II, l’Opera di rinnovamento<br />

conciliare, ma il 15 marzo 1970 il movimento per la pace<br />

venne ricostituito con la costituzione della associazione “Pacem in Terris” (PiT).<br />

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