Testo - Storia e Memoria
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Alojz Tkac è un prete slovacco di 44 anni sospeso dal ministero il primo dicembre 1975 per ordine<br />
del segretario, per aver criticato la “Pacem in Terris” durante l’assemblea generale della sezione<br />
slovacca dell’organizzazione.<br />
La Pacem in Terris è un’organizzazione fantoccio, imposta dal regime alla chiesa alla fine di<br />
camuffare dietro la maschera del consenso il processo di distruzione della chiesa nella società<br />
cecoslovacca.(n.d.r)<br />
Alojz Tkac in una lettera inviata ai vescovi e agli ordinari della PiT scrive: “noi sacerdoti cattolici<br />
siamo stati mandati da Dio ad annunciare la verità ma abbiamo paura di guardarla negli occhi e<br />
cerchiamo quindi di scansarla”.<br />
Denuncia quindi quello che è accaduto nei trent’anni precedenti alla chiesa:<br />
1) la legge 219/49 ha subordinato la chiesa allo stato che quindi non è più libera;<br />
2) la struttura gerarchica è stata annientata;<br />
3) i monasteri sono stati liquidati e così la chiesa non può adempiere per loro tramite alla prima<br />
e più fondamentale legge di Cristo, amare e operare bene, né può offrire al mondo la<br />
testimonianza della povertà;<br />
4) i doveri pastorali dei preti e dei vescovi sono resi più difficili;<br />
5) la giovane generazione di preti è insufficiente a causa del “numerus clausus” e nel seminario<br />
vari elementi di disturbo incidono negativamente sul carattere dei chierici;<br />
6) i fedeli patiscono danni a causa della propria fede;<br />
7) la stampa e i testi cattolici sono insufficienti;<br />
8) tra i preti c’è disunione e ne sono responsabili il movimento per la pace del clero cattolico e<br />
l’associazione “Pacem in Terris”;<br />
9) attraverso i mezzi di comunicazione la chiesa viene denigrata agli occhi dei cittadini, senza<br />
avere la possibilità di difendersi e di rispondere agli attacchi.<br />
Il potere dello stato vorrebbe, infatti, intromettersi anche nelle cose di Dio e nella coscienza dei<br />
fedeli. Si oppone all’annuncio della parola di Dio e all’amministrazione dei sacramenti. I preti sono<br />
così infiacchiti e desiderano una vita tranquilla senza rischi e con il favore di coloro che non sono<br />
affatto ben disposti nei confronti della chiesa.<br />
Secondo Tkac le condizioni perché la chiesa possa svolgere la propria missione dovrebbero essere<br />
all’incirca queste:<br />
1) erogare leggi supplementari che codifichino il controllo dello stato sulla chiesa attraverso la<br />
discussione e il dialogo da entrambe le parti;<br />
2) reintegrare la vita gerarchica nella chiesa,<br />
3) dare libertà ai vescovi nel loro ufficio docente, pastorale e sacerdotale,<br />
4) dare la possibilità di accedere liberamente ai monasteri;<br />
5) dare la possibilità di compiere i doveri pastorali;<br />
6) permettere a chiunque è chiamato al servizio sacerdotale di rispondere a questa chiamata;<br />
7) dare la possibilità ai fedeli di poter contare sulla tutela della legge;<br />
8) concedere una quantità e una qualità adeguata di testi e di stampa religiosa;<br />
9) dare libertà ai preti di associarsi o di non associarsi;<br />
10) vietare ai mezzi di comunicazione di effettuare una campagna antireligiosa;<br />
Tkac conclude dicendo che la missione della chiesa si volge nella sfera spirituale ossia educare le<br />
anime ad ascoltare la legge di Dio, ad avere il senso della verità e della giustizia, in quanto non si<br />
può assolutamente tacere quando si vede che la verità viene minacciata.<br />
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