Testo - Storia e Memoria
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CSEO N. 184 –NOVEMBRE-DICEMBRE 1983<br />
Il Nobel a Lech Walesa: la pace si chiama solidarietà: hanno premiato un operaio, dirigente<br />
sindacale e polacco. E con lui un sindacato e una nazione.<br />
Walesa è riconosciuto come un autentico operatore di pace. Può sembrare strano che al leader di un<br />
sindacato sia attribuito il massimo riconoscimento mondiale di un’opera di pace, poiché spesso si è<br />
abituati a identificare il movimento sindacale con la lotta, la conflittualità e lo scontro. Solidarnosc<br />
è invece un movimento atipico, poiché si è sbarazzato dell’ideologia della lotta di classe e ha<br />
sostituito la conflittualità con la responsabilità e lo scontro con la pratica della non violenza (anche<br />
durante lo stato di guerra proclamato dal generale). Solidarnosc si basa sui principi della giustizia e<br />
della libertà e insiste nel cercare il dialogo e l’incontro fra le parti. Per questi motivi è una grande<br />
forza di pace. Solidarnosc lotta per il diritto degli uomini del lavoro ad associarsi e per la dignità del<br />
lavoro.<br />
La notizia riguardante la consegna del premio nobel a Walesa, fa gioire tutta la gente che si sentiva<br />
partecipe moralmente e spiritualmente del premio.<br />
“Lech Walesa, il nobel operaio”<br />
Lech Walesa è nato il 29 settembre del 1943 a Popowo vicino a Lipino, da una povera famiglia<br />
contadina. Suo padre morì nel ’46 dopo essere tornato da un campo di lavoro tedesco. La madre si<br />
risposò e si trasferì negli USA con il figlio. Finita la scuola inizia a lavorare in un’autofficina<br />
statale e successivamente svolge il servizio militare. Nel 1976 si trasferisce a Danzica. Trova lavoro<br />
come elettricista nel Cantiere Navale, si sposa e ha sette figli. Nel Cantiere inizia a intraprendere<br />
l’attività sociale per migliorare le condizioni di lavoro degli operai. Nel dicembre del 1970 entra a<br />
far parte del Comitato aziendale di sciopero e presto viene arrestato. Nel 1976 prende parte al breve<br />
sciopero dei Cantieri e per questo viene licenziato insieme ad altri operai. Successivamente trova un<br />
impiego come elettricista in una ditta edilizia. Nel maggio del 1978 nasce il Comitato di fondazione<br />
dei sindacati liberi (WKZ) della Costa Baltica. Walesa diventa uno dei suoi membri più attivi e per<br />
questo viene spesso perseguitato e arrestato e di conseguenza licenziato. Va a lavorare al<br />
Elektromontaz dove fa attività propagandistica. Walesa diventa molto popolare fra i suoi colleghi ed<br />
è lui che organizza le celebrazioni dell’anniversario delle tragiche vicende del dicembre del 1970<br />
davanti al cancello n.2 dei Cantieri Lenin. All’Elektromontaz organizza la Commissione Operaia<br />
che si contrappone ai licenziamenti ingiustificati, ma questa sua attività viene ostacolata dal servizio<br />
di sicurezza e Walesa viene nuovamente licenziato. Il 14 agosto 1980 le maestranze dei cantieri<br />
navali esigono la revoca del licenziamento di Walesa , il quale nello stesso giorno organizza, nei<br />
Cantieri navali, il comitato di sciopero che quattro giorni dopo si trasforma nel Comitato<br />
Internazionale di sciopero (MKS) e Walesa viene eletto presidente. Il MKS arriva ad un accordo<br />
con il governo (accordi di Danzica del 31 agosto 1980). A settembre il MKS si trasforma nel<br />
Comitato di fondazione di Solidarnosc. Il 17 settembre i delegati di tutta la Polonia lo eleggono<br />
Presidente della Commissione Nazionale di Coordinamento di Solidarnosc e diventa il leader di 10<br />
milioni di sindacati indipendenti polacchi. Nella notte fra il 12 e il 13 dicembre viene arrestato e<br />
viene internato con altri 5 mila sindacalisti. Viene liberato il 10 ottobre del 1982. Ricomincia la sua<br />
attività sindacale e mantiene i contatti con la Commissione Nazionale di Solidarnosc, un organismo<br />
provvisorio operante nella clandestinità. Nonostante i massicci tentativi da parte della propaganda<br />
ufficiale di screditarlo, Lech Walesa è rimasto per sempre il simbolo della lotta operaia.<br />
“Solidarnosc per la pace in Polonia e in Europa. Discorso scritto da Lech Walesa e inviato ad Oslo<br />
in occasione dell’attribuzione del Nobel per la pace”<br />
Walesa nel suo discorso parla delle sue prime esperienze che lo hanno fatto entrare in contatto con<br />
il mondo sindacale. Importanti fu l’ondata di scioperi che investì la Polonia nel 1980 che portarono<br />
agli accordi di Danzica che servirono a trovare un’intesa con il governo. Ciò che fino ad allora era<br />
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