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Testo - Storia e Memoria

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oggetto di un dominio, ma al tempo stesso ne sono anche il soggetto,vittima e strumento del<br />

sistema.<br />

Nel sistema post post-totalitario il coinvolgimento di ogni uomo nelle struttura del potere non<br />

avviene perché vi realizzi la propria identità umana, ma perché rinunci ad essa a vantaggio<br />

dell’identità del sistema. Questo fa sì che egli diventi un servo della sua autocinesi e della sua auto<br />

finalità, perché ne condivida la responsabilità e si trovi coinvolto e invischiato. Non solo<br />

l’erbivendolo lo è, ma anche i capi del governo.<br />

Havel riscontra qui una delle differenze più importanti fra il sistema post-totalitario e la dittatura<br />

classica perché ognuno è a suo modo vittima e allo stesso tempo supporto. Ciò può accadere in<br />

quanto nell’uomo vi sono talune inclinazioni che lo portano a sopportare un tale sistema. L’uomo è<br />

infatti costretto a vivere nella menzogna ma può esserci costretto proprio perché capace di vivere in<br />

questo modo. C’è però nell’essere umano un pizzico di desiderio di una propria dignità umana, al<br />

tempo stesso però esso è capace di rassegnarsi alla vita nella menzogna. Havel crede che questo non<br />

sia solo un conflitto fra due identità ma una crisi dell’identità stessa.<br />

“Molto semplicemente si potrebbe dire che il sistema post - totalitario è nato sul terreno dello<br />

storico incontro fra dittatura e civiltà consumistica”.<br />

La vita nella verità<br />

“L’uomo è e può essere alienato da se solo perché è in lui il che cosa alienare”. Havel ritiene quindi<br />

che la vita nella verità sia strettamente connessa alla vita nella menzogna, come se fosse una sua<br />

alternativa soffocata:”Sotto la superficie tranquilla della vita nella menzogna dorme quindi la sfera<br />

segreta delle reali intenzioni della vita, della sua segreta apertura alla verità” .<br />

L’opposizione consiste secondo Havel nella vita nella verità. Il confronto tra questa forza di<br />

opposizionee il potere costituito si colloca al livello della coscienza umana, il livello esistenziale.<br />

“Si tratta quindi di un potere che non riposa sulla forza di un gruppo politico o sociale delimitato in<br />

questo o quel modo, ma soprattutto su una forza potenziale, celata nella società intera, incluse tutte<br />

le sue strutture di potere”. Dal momento che il sistema post-totalitario soffoca totalmente le<br />

intenzioni della vita e si fonda sulla manipolazione totale di tutte le manifestazioni di questa, ogni<br />

libera espressione di vita è, anche se solo indirettamente, una minaccia politica. La vita nella verità<br />

costituisce l’unico punto di partenza di ogni attività che vada in senso opposto all’autocinesi del<br />

sistema e può trasformarsi in varie strutture, movimenti, istituzioni parallele che cominciano a<br />

considerarsi fatto politico e che operano in una certa misura a livello del potere reale, recando<br />

sempre in sé il sigillo della loro origine.<br />

La vita indipendente della società<br />

Havel cita esempi di persone che cercano di trascorrere una "vita nella verità". Egli sostiene che già<br />

il fatto di non fare qualcosa, il non conformarsi è importante, ma si può fare di più. E’ necessario<br />

fare qualcosa di concreto, "qualcosa che vada oltre l'immediata difesa personale contro la<br />

manipolazione e in cui si concretizzi la sua ritrovata superiore responsabilità (la responsabilità<br />

verso se stessi)", per esprimere il proprio rifiuto riguardo a certi imperativi del sistema.<br />

La "vita nella verità" non è da ricercare in grandi azioni, ma in tutte le più piccole manifestazioni di<br />

ogni singolo uomo, anche se sono destinate a rimanere nell'anonimato. Solo grazie a situazioni<br />

fortuite o grazie al carattere o al lavoro di certi uomini, queste iniziative riescono ad assumere<br />

rilievo e ad avere visibilità.<br />

La polis parallela<br />

"Se la è il punto di partenza elementare di ogni sforzo dell'uomo per resistere alla<br />

pressione alienante del sistema, se è l'unica base significativa di qualunque azione politica<br />

indipendente e se, infine, è anche la radice esistenziale più adatta per l'atteggiamento ,<br />

è difficile immaginare che, anche nel suo oggettivarsi, il lavoro possa fondarsi su<br />

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