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Testo - Storia e Memoria

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Per quanto riguarda il viaggio del Papa del giugno del 1983 chi ha fatto il “colpo grosso” è stato il<br />

vice-direttore dell’Osservatore Romano che con una argomentazione palesemente farneticante ha<br />

insinuato che Giovanni Paolo II sia andato in Polonia con lo scopo di dare il benservito a Lech<br />

Walesa nel loro riservatissimo incontro sui Tara di Zakopane. In realtà il vero senso di quel viaggio<br />

è dato dall’esperienza che milioni di uomini hanno fatto, in quegli otto giorni dell’itinerario<br />

apostolico, della trasfigurazione della nazione. Parole di verità e gesti di speranza, nel clima di una<br />

autentica fraternità umana, hanno ancora una volta rivelato alla nazione il volto vero della propria<br />

identità, della propria dignità e del proprio destino.<br />

Adam Jackowski, Cracovia, 25-26 giugno 1983<br />

“Adesso vediamo meglio dove andremo: impressioni di quei giorni di un polacco qualunque”<br />

Il Papa fu invitato in Polonia per il sesto centenario della presenza dell’immagine miracolosa della<br />

Madonna a Jasna Gòra nel giugno del 1983, in quella occasione si attendeva anche il secondo<br />

anniversario della nascita di Solidarnosc e ci fu un incremento della tensione sociale: ci si attendeva<br />

la liberazione dalle dure norme dello stato di guerra. Sull’arrivo del papa in Polonia furono spese<br />

molte parole soprattutto di critica poiché furono in molti a vedere nel viaggio di Giovanni Paolo II<br />

interessi legati al mondo della politica. Tuttavia furono molti anche i polacchi che aspettarono<br />

l’arrivo del Papa senza speranza ma con una fede fondata proprio sullo spirito della solidarietà;<br />

erano consapevoli del fatto che il futuro della loro nazione libera e indipendente dipendeva dalla<br />

“solidarietà delle coscienze” e dalla solidarietà nell’azione. Sapevano che la coscienza della Polonia<br />

era Giovanni Paolo II e che lui esigeva dai suoi conterranei coraggio nell’opposizione al male, sia<br />

quello prodotto dall’ingiustizia sia quello che si manifesta nell’odio. L’uomo polacco ha vissuto la<br />

trasfigurazione della Polonia, l’ha riconosciuta mortificata ma non depravata spiritualmente. Per<br />

ogni Polacco il Papa rimane la suprema autorità e la sorgente per ricostruire la propria dignità.<br />

Durante il soggiorno del Papa nella sua terra d’origine si respirava in tutta la città un’atmosfera<br />

diversa da quella quotidiana, alle finestre vi erano decorazioni, bandiere, ritratti e serti di fiori e<br />

anche il ritmo della vita si era trasformato. Quando il Papa giunse all’aeroporto già fu un sollievo<br />

per le migliaia di persone che si sentirono libere dalla paura e dal dolore.<br />

Jerzy Turowicz, Cracovia, 10 luglio 1983<br />

“Il paradosso di un grande significato politico”<br />

Giovanni Paolo II non si è limitato a rivolgere un messaggio alla Polonia legato esclusivamente al<br />

rapporto Dio-uomo, alla vita interiore e allo sviluppo spirituale dell’uomo. Il Papa ha svolto un<br />

ampio programma relativo alla vita della società, parlando della dignità della persona umana e dei<br />

diritti dell’uomo, della libertà e del diritto alla sovranità che ciascuna nazione possiede,<br />

sottolineando che uno stato è sovrano se consente alla nazione di realizzare la soggettività che le è<br />

propria, riconoscendole piena partecipazione alla definizione della vita comune e di un ordine<br />

maturo della vita collettiva. Lo stato è forte soprattutto quando ha l’appoggio della società.<br />

La Chiesa quindi anche se non deve pronunciarsi su quale deve essere il sistema politico, sociale e<br />

economico, ha il dovere di intervenire in difesa dell’uomo e dei suoi diritti , chiedere giustizia,<br />

protestare contro torti ed oppressioni. Un intervento di questo tipo da parte della Chiesa rientra nella<br />

sfera della sua dottrina morale pur potendo avere un significato anche politico.<br />

Giovanni Paolo II durante la sua visita ha insistito molto sulla questione riguardante il recupero<br />

della pace sociale, sull’apertura delle vie per un’intesa nazionale. Va ricordato che Giovanni Paolo<br />

II oltre ad essere il Papa è anche un polacco consapevole della situazione e dei problemi del suo<br />

paese.<br />

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