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Testo - Storia e Memoria

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Attraverso la testimonianza di Milan Kundera, 38 ” uno dei rari testimoni di umanità, sgattaiolati fuori<br />

dalle strettissime maglie della retorica ufficiale del partito”, possiamo capire quale fosse il rapporto<br />

tra uomo e potere. Egli scrive in un romanzo pubblicato a Praga solo nel 1967: “I quel periodo,<br />

1948, noi eravamo veramente in grado di decidere la sorte di un popolo…L’ebbrezza che<br />

provavamo allora si usa chiamarla ebbrezza del potere. Ma…senza dubbio eravamo stregati dalla<br />

storia; ci siamo ubriacati all’idea di cavalcare la storia e vi assicuro che ci sentivamo un corpo solo<br />

con la nostra cavalcatura. Più tardi è vero, è divenuta semplicemente una malvagia sete di<br />

potere…”.<br />

“L’uomo comunista è infatti vittima del potere, -continua Milan Kundera-, perché gli manca la<br />

libertà di fronte al proprio limite e la sapienza di una dipendenza, che possiede invece l’uomo<br />

religioso, in quanto il potere viene da Dio”.<br />

La chiesa quindi deve resistere all’arroganza del potere opponendogli la proclamazione della verità.<br />

Secondo Kundera anche l’uomo comunista ha bisogno della chiesa, cioè di colei che è testimone<br />

della verità e madre della compassione.<br />

Il nuovo vento dell’est<br />

Il movimento che si è costituito attorno alla difesa dei diritti umani ha dimostrato di possedere una<br />

vitalità che gli ha permesso di resistere alla violenza della repressione e di costituire una realtà<br />

definitiva e insopprimibile nella società cecoslovacca.<br />

Ladislav Hejdanek<br />

Lettere a un amico<br />

Ladislav Hejdanek, nato a Praga nel 1927, membro della chiesa evangelica dei fratelli cechi.<br />

Laureato in filosofia nel 1952, ha lavorato come ricercatore,unico non marxista, all’istituto di<br />

filosofia dell’Accademia cecoslovacca delle Scienze.<br />

Ha trovato poi lavoro come fuochista.<br />

E’ stato condannato nel 1972 per il reato di turbamento dell’ordine pubblico ed è divenuto nel<br />

novembre 1977 uno dei portavoce di Charta 77.<br />

Nelle sue Lettere a un amico egli racconta l’esperienza di Charta 77, ne rivela idealità e<br />

contraddizioni, testimonia il dramma di una coscienza che non sa rinunciare all’utopia socialista,<br />

ma nemmeno rassegnarsi al consenso, soprattutto quando si vuole imporlo col sopruso e la<br />

violenza. Il destinatario non è immaginario,perché amico è per Hejdanek ogni firmatario di Charta<br />

77, con i suoi ideali, le sue convinzioni e le sue delusioni.<br />

Lettera n.1<br />

Perché Charta 77<br />

Praga,10-1-1977<br />

38 Milan Kundera (Brno, 1º aprile 1929) è un poeta, saggista e romanziere ceco, naturalizzato francese. Milan Kundera<br />

studiò filosofia e musica a Praga. Nel 1958 si laureò alla Facoltà di Arti Cinematografiche FAMU, dove in seguito tenne<br />

corsi di letteratura. Nel 1948, ancora studente, s’iscrisse al Partito comunista, ma ne fu espulso nel 1950 per divergenze<br />

d'opinione. Nel 1956 si iscrisse di nuovo. Partecipò al movimento della Primavera di Praga e per questo perse il posto<br />

di docente e fu, nel 1970, nuovamente escluso dal Partito. Nel 1975 si rifugiò in Francia, dove vive tuttora e insegna<br />

all'Università di Parigi e di Rennes. Ha comunque continuato a scrivere in ceco (a parte gli ultimissimi romanzi),<br />

nonostante che le sue opere fossero proibite in patria, fino al crollo del regime filo-sovietico.<br />

Del 1967 è il suo primo romanzo, il potente "Lo scherzo", satira dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto<br />

della personalità stalinista. La pubblicazione del romanzo fu uno degli eventi letterari della cosiddetta Primavere di<br />

Praga e il libro vinse anche il premio dell'Unione Scrittori Cechi. Dopo esordi così promettenti, Kundera ha pubblicato<br />

altri bellissimi romanzi, rinvigorendo con la sua prosa la più alta tradizione del romanzo europeo, in specie con<br />

l'invenzione tutta kunderiana del saggio-romanzo, consistente appunto in una mescolanza, in una sorta di ibrido della<br />

forma saggio con la forma romanzo (di cui si ha un esempio vertiginoso nel "L'immortalità" del 1990).<br />

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