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Testo - Storia e Memoria

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esi noti i divieti, le ordinanze e le limitazioni e i particolari doveri dei cittadini derivati<br />

dall’introduzione dello stato d’assedio.<br />

CSEO Numero 168/169 - Gennaio/Febbraio 1982<br />

Glemp o Walesa: sì al dialogo, no alla violenza<br />

Lettera dell’arcivescovo Jozef Glemp, Primate di Polonia, indirizzata a Lech Walesa,<br />

Presidente di <br />

E’stata consegnata ai membri della commissione nazionale copia della lettera che l’arcivescovo<br />

Glemp ha inviato al presidente di Solidarnosc Walesa. In questa egli afferma che la chiesa cattolica<br />

polacca è molto preoccupata riguardo il clima di violenza e di ostilità della società. Il dolore della<br />

chiesa è tanto più intenso quanto si riscontrino nella società sintomi di odio che la chiesa non<br />

proclama avendo come obiettivi l’amore e il perdono. Glemp ritiene che il dialogo possa contribuire<br />

a placare questo stato di ostilità. L’essenza dell’evoluzione delle società sta infatti nel riconoscere la<br />

forza degli argomenti della ragione. La chiesa cattolica fin dall’inizio ha accettato l’opera di<br />

rinnovamento in cui si è impegnato Solidarnosc.<br />

CSEO Numero 168/169 – Gennaio/Febbraio 1982<br />

Il messaggio di agli uomini del lavoro dell’Europa Orientale<br />

<strong>Testo</strong> del messaggio inviato dal primo Congresso di il 18 Settembre 1981 ai<br />

lavoratori dei paesi del <br />

Ai lavoratori dei paesi di Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca,<br />

Romania, Ungheria e di tutte le nazioni dell’Unione Sovietica fu inviato dal primo congressi di<br />

Solidarnosc nel 18 settembre 1981 un messaggio nel quale si inviano i saluti e l’espressione del<br />

loro sostegno. Solidarnosc afferma che, contrariamente alle menzogne diffuse, sono un autentica<br />

organizzazione di 10 milioni di lavoratori sorta in seguito agli scioperi operai. Il loro obiettivo è la<br />

lotta per migliorare la vita di tutti gli uomini del lavoro<br />

CSEO Numero 168/169 – Gennaio/ Febbraio 1982<br />

L’intesa o il confronto?<br />

Il direttore del spiega il dilemma sul conflitto tra potere e società<br />

Autore: Jerzy Turowicz<br />

E’ la vigilia del 13 dicembre. Il direttore del Tygodnik Powszechny spiega il dilemma sul conflitto<br />

tra potere e società: se non ci sarà un’intesa si andrà allo stato di assedio. La crisi sociale e politica<br />

continua e gli avvenimenti di ogni giorno aumentano la tensione. L’ultimo incontro tra Walesa e il<br />

generale Jaruzelsky ha ravvivato le speranze sulla possibilità di questa intesa. Il governo e il partito<br />

vogliono creare un fronte di intesa nazionale, ma questo deve avere una forma che ne permetta<br />

l’accettazione della società ispirandone fiducia. Le possibilità della realizzazione dipendono sia<br />

dalla costituzione dell’organo, dal modo di convocarlo, sia dalla partecipazione di Solidarnosc.<br />

Solidarnosc non si dichiara interamente per la partecipazione alla costituzione del fronte. Infatti la<br />

creazione delle strutture istituzionali dell’intesa deve essere sempre preceduta da una reale intesa tra<br />

il potere e la società che servirebbe a ristabilire la credibilità. Solidarnosc è stata accusata di aver<br />

rifiutato l’idea dell’intesa, ma in realtà chiede un’intesa reale e autentica e la sua posizione esprime<br />

la presente crisi di fiducia. Bisogna scegliere: o l’intesa o il confronto, non c’è altra via.<br />

CSEO Numero 168/169 - Gennaio/Febbraio 1982<br />

La chiesa difenderà l’uomo<br />

Omelia del cardinale Glemp pronunciata la sera del 13 dicembre a Varsavia<br />

Il seguace di Cristo deve chiedere a Dio ispirazioni buone e vere con umiltà bisogna riconoscere che<br />

solo Dio sa esattamente cosa sarà di ciascuno di noi, egli solo ci conosce e ci ama. La chiesa<br />

desidera calarsi nella situazione in Polonia, comprendendo ogni uomo e pertanto ha appreso con<br />

dolore la rottura del dialogo che si allacciava con tanta fatica e l’ingresso sulla strada della violenza,<br />

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