Testo - Storia e Memoria
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Al contadino i conti non tornano<br />
Intervento-testimonianza di Marian Nieckula, pronunciato durante una Tavola Rotonda sulla<br />
situazione dell'agricoltura e successivamente pubblicato dal settimanale cattolico di Cracovia<br />
“Tygodnik Powszechny”.<br />
Marian Nieckula dichiara di avere un podere di dieci ettari, di lavorare dodici ore al giorno sul<br />
trattore, ma di essere estremamente deluso dagli errori della politica agricola, dai prezzi<br />
svantaggiosi che lo portano alla miseria.<br />
Eppure dal punto di vista dello stato sarebbe un privilegiato, perchè lavoratore specializzato e<br />
potrebbe ricevere certi materiali con maggiore rapidità, ma non li riceve perchè ce ne è penuria.<br />
E se acquista un pezzo di trattore, il materiale costa enormemente, sul grano ha perdite e nessun<br />
guadagno.<br />
Un altro problema è quello dei terreni che restano incolti e che dovrebbero essere utilizzati, perchè<br />
tutta la macchina ufficiale funziona negativamente. Hanno tolto ai contadini i cavalli, ma poi non<br />
c'è stata una modernizzazione delle campagne.<br />
Nonostante tutto questo, l'agricoltore sostiene di avvalersi molto delle scienze agrarie, grazie alle<br />
quali il suo raccolto ha conosciuto un notevole incremento.<br />
Impongono modelli insensati<br />
Intervento-testimonianza di Tomasz Marek Janowski, pronunciato durante una Tavola Rotonda<br />
sulla situazione dell'agricoltura e successivamente pubblicato dal settimanale cattolico di Cracovia<br />
“Tygodnik Powszechny”.<br />
Janowski, professore dell'Accademia di agraria appartiene alla categoria di scienziati che desidera<br />
occuparsi della campagna e ricevere un aiuto da essa. Gli istituti superiori dipendono dal ministero<br />
dell'Istruzione Superiore, della Scienza e della Tecnica, mentre l'agricoltura è di competenza del<br />
ministro dell'agricoltura, che si basa su una teoria economica dell'Ottocento che è assolutamente<br />
inaccettabile. Un'altra questione è la diversa considerazione che si ha dell'agricoltura privata e di<br />
quella collettivizzata. “Nessuno vuole dire la verità” sottolinea Janowski, per esempio un litro di<br />
latte nelle aziende collettivizzate costa fino a 30 zloti, mentre il contadino lo vende a soli 6 zloti e in<br />
più deve pagare anche le tasse.<br />
Secondo il professore "attualmente il più grande devastatore dell'ambiente naturale in Polonia sono<br />
le grandi fattorie governative”.<br />
CSEO 164-165 – SETTEMBRE/OTTOBRE 1981<br />
La rivoluzione è possibile<br />
Editoriale<br />
Il fenomeno Solidarnosc dell'agosto 1980 preoccupa l'opinione pubblica mondiale, perchè gli<br />
avvenimenti si sono succeduti con un ritmo incalzante, dagli scioperi dei cantieri del litorale baltico<br />
al primo congresso del sindacato autonomo. I mezzi di comunicazione, la stampa, la televisione<br />
hanno dato una informazione che però non permetteva di approfondire la questione, di comprendere<br />
la realtà, perchè si trattava di reazioni e interpretazioni dei corrispondenti e degli inviati speciali.<br />
Insomma, cosa succede in Polonia? Per capire i fatti, importanti non solo per la Polonia, ma per il<br />
mondo intero, è meglio dare la parola ai protagonisti di questa " rivoluzione " polacca senza<br />
sovrapporre interventi interpretativi. Però occorre prima puntualizzare certi preconcetti o pregiudizi,<br />
per intendere l'avventura polacca.<br />
La prima difficoltà risiede nel fatto che "non siamo più abituati a credere che una novità sia<br />
possibile". I punti di riferimento storici di questa convinzione sono evidenti: il 1789, con la<br />
Rivoluzione francese con la quale nasce la democrazia e l'uomo moderno; il 1917, con la<br />
Rivoluzione russa, con la quale nasce una nuova classe protagonista della storia.<br />
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