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Testo - Storia e Memoria

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CESO N. 156 - DICEMBRE 1980<br />

“ La dignità della Nazione, inviolabile e sovrana”, pubblicato a Varsavia, il 10 Dicembre 1980<br />

Comunicato della 177.ma Conferenza plenaria dell’Episcopato polacco del 10-11 dicembre a<br />

Varsavia<br />

Di fronte alla minaccia di un’invasione, i Vescovi polacchi reagiscono rovesciando la dottrina<br />

sovietica della “sovranità limitata”, perché invece sono i patti e i blocchi a dover essere limitati, e<br />

invitano i responsabili dello sfascio all’esame di coscienza.<br />

E’ un invito all’esame di coscienza per i responsabili dello sfascio della Nazione, ma soprattutto è<br />

un invito per tutti i polacchi a superare questa nuova prova storica.<br />

L’ Episcopato ritiene che nella realtà polacca la necessità dell’aiuto della Madonna sia<br />

indispensabile, ritenendola una difesa efficace della Nazione. Questa difesa su cui contare però<br />

esige la collaborazione e non un’attesa passiva, consapevoli anche della responsabilità che ha<br />

l’uomo verso i destini della propria Nazione.<br />

La patria è la comune dimora familiare. Come insegna la Chiesa, l’amore per la patria è un dovere e<br />

una virtù, essendo educatrice e madre degli uomini.<br />

L’unico modo per raggiungere una vera unificazione degli uomini è amare la patria, la sua cultura,<br />

la sua storia, i propri connazionali, i suoi valori.<br />

I Vescovi ricordano che la Polonia ha pagato a caro prezzo la sua libertà, che pertanto va<br />

conservata. La chiesa esorta tutti gli strati della società a compiere uno sforzo per riportare la<br />

Nazione alla normalità e per fare questo ognuno deve fare il proprio esame di coscienza. Occorre<br />

anche instaurare un legame tra i principi morali e quelli economici.<br />

Concludono dicendo che bisogna impedire che avvenga una deformazione nella vita pubblica e per<br />

fare questo è necessario ritrovare la propria coscienza.<br />

CSEO 157 - GENNAIO 1981<br />

Le radici del terrorismo<br />

Editoriale<br />

Le radici del terrorismo sono da ricercare laddove la cultura della violenza ha cacciato la cultura<br />

dell’uomo, come Caino insegna, poiché fu il primo ad alzare la mano contro un altro uomo, suo<br />

fratello.<br />

E’ questa la forma di violenza peggiore che genera sempre morte, in quanto spesso porta con se una<br />

spirale di violenza che deriva all’uomo dall’abbandonarsi alla propria istintività , a scapito<br />

dell'utilizzo della coscienza.<br />

La violenza usata da un gruppo o un’organizzazione rende necessaria la produzione di ragioni ,<br />

naturalmente false, che ad essi forniscano il supporto ideologico.<br />

Questo si verifica ancora di più quando la violenza è usata da un gruppo che aspira a conquistare il<br />

potere.<br />

L'ideologia si rivela ancora più rigida e scientifica nei totalitarismi che hanno necessità di fornire<br />

ragioni alla loro stessa esistenza. Si tratta di un'ideologia della violenza mascherata da ideologia<br />

della menzogna.<br />

Quello del totalitarismo pertanto è un terreno particolarmente fecondo per il terrorismo in virtù della<br />

cultura della violenza a cui è già predisposto e non importa di quale colore esso sia.<br />

L'annuncio cristiano ha restituito l'uomo all'uomo sulla via della pace, l'unica via della cultura<br />

dell'uomo.<br />

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