Testo - Storia e Memoria
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La tendenza alla vita istintiva è dunque senza via d’uscita. Non porta da nessuna parte e la sua fine<br />
dovrebbe essere terribile. Ma oggi gli uomini hanno coraggio sufficiente per rifiutarla?<br />
Coscienza e paura<br />
Il motivo principale che ostacola l’uomo in ogni tentativo di vivere moralmente è nel regime<br />
totalitario la paura.<br />
Non tutti hanno la forza di entrare in un conflitto aperto ed è difficile rimproverare questa mancanza<br />
di coraggio in quanto gli uomini vogliono trascorrere parte della loro vita circoscritta in pace e<br />
tranquillità: “Ogni presa di posizione contro la menzogna suscita necessariamente<br />
inquietudine,poiché la permanenza nella menzogna è resa più stabile da sanzioni”.<br />
La paura è alimentata dalle sanzioni,la coscienza si fonda sull’obbedienza agli ordini interiori. Se è<br />
vero che l’ordinamento giuridico umano dovrebbe essere fondato sull’accordo di questi due<br />
elementi e punire gli individui che l’hanno gravemente violato, il regime totalitario al contrario ha<br />
portato i due elementi al più grave conflitto. La paura è un mezzo per soffocare la coscienza. La vita<br />
civile è stata disintegrata dalla paura e ha imposto forse la più diffusa negazione della coscienza<br />
individuale della storia dell’umanità.<br />
Manifestazione di consenso<br />
Le sanzioni sono insufficienti. Il regime vuole essere precedentemente certo, e provoca una<br />
corrispondente attività dell’individuo. Chiede una manifestazione individuale,il cui contenuto è<br />
un’incessante espressione di fedeltà al regime,una dimostrazione di impegno socialista.<br />
Gli uomini hanno finalmente compreso che queste manifestazioni sono la loro forma di difesa<br />
preventiva e, anche il regime, ha accettato questa forma degenerata. Le manifestazioni individuali e<br />
di gruppo sono divenute semplicemente formali,ma il regime apprezza che gli uomini vi si<br />
sottomettano. È tranquillo perché l’uomo perde in queste manifestazioni la propria capacità di<br />
giudizio,confonde i confini fra verità e menzogna.<br />
Gli uomini manifestano perché ormai vi sono abituati. Le manifestazioni sono divenute parte della<br />
loro limitata vita e a quanto sembra permettono loro di vivere,in una piccola sfera,normalmente: “Il<br />
“socialismo reale”,per quanto riguarda la mentalità che ha creato, è un mondo in cui le<br />
manifestazioni sono entrare nella vita quotidiana e sono divenute parte dell’attività complessiva<br />
dell’individuo”.<br />
Ma l’abitudine alle manifestazioni non toglie nulla al fatto che l’uomo le sente come alienazione. Il<br />
tentativo dell’uomo distrutto di trovare una via d’uscita è in tutti i casi una testimonianza<br />
dell’infelicità dell’uomo in questo paese.<br />
L’avvilimento nella “vita istintiva”,tenuta in vita dalle sanzioni e dalla paura,che danno luogo a<br />
continue manifestazioni individuali, avvilimento accettato razionalmente come causa di forza<br />
maggiore, come forma di sopravvivenza,come necessità di collaborazione col regime esistente è il<br />
più grave errore politico che sia stato formulato dalla attuale mentalità cecoslovacca. La<br />
Cecoslovacchia ha pagato a caro prezzo questo errore nel corso dei passati decenni,errore che ancor<br />
oggi è la causa principale della sua completa stagnazione politica e civile.<br />
Contro la vergogna nazionale<br />
Nel regime totalitario assume una forma particolare il rapporto tra manifestazione individuale di<br />
consenso e la vergogna. Il concetto di vergogna è stato ampiamente misconosciuto a livello sociale.<br />
La cosa in assoluto più importante per la vita umana è il rapportare la propria azione prima di tutto<br />
non all’utilità e al conformismo, (nel nostro caso alla pseudo-utilità del collaborazionismo) ma ai<br />
principi morali a cui è legata tutta l’umanità. L’affermazione di Jan Patocka per il quale la morale<br />
“non è definita dall’uomo secondo l’arbitrio dei suoi bisogni, desideri, tendenze ed esigenze, ma è<br />
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