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Testo - Storia e Memoria

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tutti; i giorni; 3) quella culturale, nella cultura, struttura o polis parallela; 4) quella politica, in una<br />

nuova concezione della politica in generale, in un'opposizione seria o in un nuovo tipo di<br />

democrazia.<br />

"L'odio è il più profondo fattore di divisione fra uomo e uomo, è il profondo elemento di<br />

annullamento dell'unità".<br />

Come realizzare l'unità?<br />

Partendo dal presupposto che l'unica unità accettabile è quella interiore, del proprio cuore, bisogna<br />

ricercare dei campi in cui essa può essere ritrovata. Zverina distingue diversi livelli per cercare la<br />

risposta:<br />

1) nel campo del pensiero, il pluralismo responsabile, serio sarà ciò che porterà all'unità. "Sarà la<br />

fiducia nella possibilità della verità, della libertà e della giustizia, unita al coraggio per realizzarle".<br />

2) nel campo morale, sarà il rispetto per l'uomo e la sua "inviolabile dignità" che darà la fiducia<br />

nell'uomo stesso e nel significato della vita. 3) nel campo della vita concreta, sarà il principio di<br />

tolleranza. Occorre perciò una sorta di "congiura mondiale contro l'odio e contro la violenza".<br />

Qual è il principio dell'unità?<br />

Il supremo principio del proprio essere e della propria fede, si chiama Agapè. Secondo Zverina, è<br />

proprio in questo che va ricercato il principio dell'unità. E' un principio secondo il quale l'uomo "si<br />

libera dall'amore che si identifica con l'interesse personale" e insegna a superare se stessi. Questo<br />

principio "deve di nuovo essere messo in atto, fatto risaltare ed essere liberato dalla polvere". E' un<br />

principio che si fonda sulla verità, verità che ha bisogno di essere integrata dall'amore: infatti "senza<br />

di esso, l'ordine morale non è completo. L'amore è la forza suprema dei senza potere".<br />

Zverina conclude affermando che un'unità che si fonda totalmente sull'amore non sarà mai forzata,<br />

"un potere ispirato dall'amore non si tramuterà mai in sopruso. L'amore può tutto, è più forte anche<br />

dell'odio". "La nostra battaglia contro l'odio non è quindi perduta."<br />

CSEO N°148 - MARZO 1980<br />

Caro Husak, io prego per te<br />

Lettera aperta di Radomir Hubalek del 30 - 12 – 1979<br />

Radomir Hubalek, un operaio di 38 anni che lavora alla fabbrica di gomma di Zubri, scrive una<br />

lettera al Presidente della Cecoslovacchia Husak in cui lo invita a liberare una persona del Comitato<br />

per la difesa dei cittadini ingiustamente perseguitati (VONS), Otta Bednarova che è l'unica donna<br />

del gruppo, ed è condannata senza la condizionale. Otta Bednarova è malata, ed è una donna che<br />

soffre.<br />

Hubalek aveva già provato in passato ad inviare una raccomandata a Husak, ma non aveva mai<br />

ricevuto risposta e per questo motivo ha deciso di scrivegli una lettera aperta.<br />

Radomir Hubalek scrive al Presidente riguardo la verità nella vita dell'uomo e riguardo la<br />

menzogna, che egli considera un passo verso la distruzione totale dei valori.<br />

Secondo l'operaio, l'uomo che mente parte dal presupposto che chi ascolta sia convinto della sua<br />

onestà, senza rendersi conto però che la vittima principale di questa sua menzogna è proprio lui :<br />

"Chi mente fonda quindi vigliaccamente la propria menzogna sull'autorità della verità". La verità<br />

non ha bisogno della menzogna, mentre la menzogna, dovendo per forza di cose negare la verità,<br />

non può farne a meno. "Tutto questo potrà sembrare ingenuo, ma solo finchè non ci rendiamo conto<br />

che ogni momento della nostra vita è un momento di verità, perchè ci è dato una sola volta e<br />

dipende da noi a che cosa consacrare con libertà il nostro momento: se alla verità della nostra<br />

coscienza oppure alla menzogna". Sull'uomo menzognero, incombe il pericolo di non essere più<br />

creduto, ma anche sull'uomo onesto incombe il pericolo di considerarsi il "depositario della verità"<br />

Hubalek scrive che si sofferma così tanto sulla verità, poichè la considera "il problema chiave della<br />

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