Testo - Storia e Memoria
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CSEO N°146 - GENNAIO 1980<br />
Josef Zverina<br />
No all’odio<br />
Manoscritto, 1979<br />
Cos'è Charta 77?<br />
Secondo Josef Zverina, Charta 77 è stato un fatto che è riuscito indicare la via per guarire dalla<br />
malattia dell'odio, e ha indicato la via verso l'unità alla nostra uscita.<br />
"Charta 77 è una professione di fede nell'uomo che per i cristiani si connette naturalmente con la<br />
fede in Dio". E' importante quindi capire che la Charta non è un compromesso storico e tanto meno<br />
un compromesso fra "concezioni del mondo, fra atei e credenti, fra partiti rivali o fra correnti di<br />
partito", ma è una proclamazione di un bisogno di unità contro l'odio.<br />
"E' nata in uno spirito di compagnia, di unità al di sopra delle parti, di ricerca incorruttibile della<br />
verità. E' quindi molto più di un compromesso, in quanto esprime quello che, in uno spettro<br />
ideologico pluralista, è comune ai firmatari". Il fatto dunque che la Charta sia nata in base a un<br />
pensiero e un'ideologia comune, da un amore comune per la libertà, la verità e la giustizia, è un fatto<br />
che può essere definito storico, vista la conflittualità e la divisione netta di un paese in cui l'odio è<br />
diventato patologia sociale imposta dal potere politico.<br />
Chi sta da parte della Charta?<br />
"Dalla parte della Charta sta un fatto semplicissimo che si chiama verità”. La verità è stata ciò che<br />
ha fatto mettere d'accordo la maggioranza della nazione, è stata quel principio ideologico e sociale<br />
che ha permesso di giungere ad una unità vera e propria. Dalla parte della Charta stanno anche<br />
quelle persone che sono riuscite a destarsi dal letargo della , e sono riuscite a<br />
reagire.<br />
Chi sta contro la Charta?<br />
Contro la Charta sta "una maggioranza non qualificata della nazione", difficile da esprimere<br />
numericamente. Chi non è d'accordo con la Charta o è pavido e prudente, o chi è indifferente e<br />
qualunquista. Ci sono anche degli scettici, che si domandano quali effetti positivi abbia avuto.<br />
Zverina risponde che non ha senso parlare di "se" e di "forse", ma sostiene che la Charta sia<br />
diventata "la cassa di risonanza del desiderio degli uomini per la libertà, la verità e l'unità, gli<br />
uomini nel nostro paese e in tutto il mondo".<br />
Patologia dell'odio<br />
"Per capire la patologia dell'odio, che è l'oggetto di questo saggio, bisogna risalire alla genesi di<br />
questa malattia dello spirito, alle sue forme e alle sue manifestazioni e cercarne la ".<br />
Le origini dell'odio hanno radici nel passato, soprattutto se ci si riferisce al nazismo e alle barbarie<br />
della guerra. Le colpe però da attribuire alle singole persone, vanno ricercate in chi occupava i posti<br />
più importanti nel governo, nella chiesa, nei mezzi di comunicazione, nelle scuole superiori, ecc..<br />
L'odio di quegli anni era radicato profondamente nella mente delle persone che cominciavano ad<br />
usarlo come un vero e proprio strumento politico. Soprattutto dopo il 1948, si cominciò a parlare di<br />
una ideologia dell'odio. Il nostro odio ha una sua specificità. L’educazione ideologica nell’unica<br />
visione del mondo che lo ammetta crea un odio molto più vasto,una base ufficiale. L’odio viene<br />
come nazionalizzato. Menzogna,violenza,odio costituiscono una triade indivisibile.<br />
C'è una via d'uscita da questa patologia dell'odio?<br />
La via d'uscita dalla patologia dell'odio, non si può certamente ricercarla nella violenza, poichè "la<br />
violenza moltiplica l'odio. L'unico potere duraturo e reale è la forza dei senza potere". Come vie<br />
d'uscita possiamo pensare a varie soluzioni: 1) quella filosofica, in un nuovo orientamento di valori;<br />
2) quella personale, nella cura dello spirito, nel cambiamento di mentalità e nelle piccole cose di<br />
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