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LUPO 24_9_2012:Layout 1 24/09/12 12.44 Pag<strong>in</strong>a 107<br />

LA DETENZIONE ALL’ISOLA DI WIGHT<br />

“Da Londra, dopo il processo per la ‘rap<strong>in</strong>a del secolo’,<br />

racconta Alba, “Valerio partì per l’isola di Wight dove fu<br />

trasferito nel supercarcere di Parkhurst, nella cittad<strong>in</strong>a<br />

di New Port che ospitava tre penitenziari con, <strong>in</strong> tutto,<br />

più di 5mila detenuti”.<br />

Sempre con la morte nel cuore ma felici di poterlo riabbracciare, <strong>in</strong><br />

quegli anni ci siamo sottoposti a viaggi massacranti e molto costosi.<br />

Dall’esterno, Parkhurst appariva <strong>in</strong> tutta la sua imponenza: una città<br />

nella città, fatta di sbarre, cancelli e sistemi di sicurezza. Superato<br />

il metal detector, f<strong>in</strong>almente si entrava nel supercarcere. Ma i controlli<br />

erano appena <strong>in</strong>iziati: dopo una serie di sbarramenti e <strong>in</strong>ferriate,<br />

si arrivava a un ampio piazzale dove c’era una vasca piena di pesci<br />

accuditi da un vecchio detenuto. Quest’uomo ci sorrideva sempre<br />

e dopo tante visite era diventato quasi un volto familiare. Lo salutavamo<br />

e gli parlavamo col nostro <strong>in</strong>glese scolastico. Poche parole. Ma<br />

capaci, evidentemente, di entrare nel cuore di quello sconosciuto che<br />

ci accoglieva sempre con un sorriso e aspettava che uscissimo dal<br />

parlatorio per poterci risalutare.<br />

La stanza <strong>in</strong> cui ci aspettava Valerio era divisa da un piccolo tramezzo<br />

con due salott<strong>in</strong>i e un tavolo dove sedevano due ufficiali penitenziari<br />

(a Parkhurst le guardie carcerarie erano solo ufficiali) che facevano<br />

sempre f<strong>in</strong>ta di leggere il giornale ma che di sottecchi ci guardavano<br />

e si sbalordivano nel vederci così felici, uniti, abbracciati a<br />

darci baci e carezze. Passavamo ore e ore a parlare bevendo the o<br />

caffè e mangiando pasticc<strong>in</strong>i che nostro figlio faceva comprare allo<br />

spaccio perché da fuori non potevamo portare niente. Neppure borse,<br />

sigarette, niente di niente.<br />

Tra Brixton e Parkhurst c’era differenza come tra il giorno e la notte<br />

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