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LUPO 24_9_2012:Layout 1 24/09/12 12.44 Pag<strong>in</strong>a 47<br />

“Sì, va beh!”, risponde ridendo e alzando le spalle, “Tanto<br />

lei non se n’è nemmeno accorta! Ti dicevo, carico un fucile<br />

e le pistole, mi cambio e raggiungo il posto dove mi<br />

aspetta l’auto che avevamo rubato il giorno prima. Non<br />

avendo più un complice, decido di parcheggiare davanti<br />

all’<strong>in</strong>gresso della banca lasciando il motore acceso: così <strong>in</strong><br />

ogni momento potevo saltare <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a e sparire, senza<br />

il rischio che l’auto potesse tradirmi proprio <strong>in</strong> quel frangente.<br />

E poi, dalle previsioni, la rap<strong>in</strong>a non doveva durare<br />

più di un paio di m<strong>in</strong>uti. Nei miei colpi ho sempre calcolato<br />

tutto. Ma quando hai a che fare con gli esseri umani non<br />

puoi mai essere certo al cento per cento che andrà tutto<br />

secondo i piani. La gente è imprevedibile e superare anche<br />

questa <strong>in</strong>cognita è la scommessa più grande! Quel giorno<br />

stava andando tutto bene. Ero entrato armato senza problemi.<br />

La cassiera non si era fatta prendere dal panico, stava<br />

collaborando più del previsto e già aveva riempito una<br />

borsa con i soldi, quando con la coda dell’occhio noto uno<br />

strano movimento vic<strong>in</strong>o alla macch<strong>in</strong>a. Uno stronzo qualunque<br />

stava girando <strong>in</strong>torno all’auto. Mi assale il terrore<br />

che stesse per rubarla! Sarebbe stato facile rubarla visto<br />

che avevo lasciato le chiavi <strong>in</strong>serite e il motore acceso. Ho<br />

dovuto decidere tutto <strong>in</strong> una frazione di secondo. È stato<br />

un attimo. Ho calcolato la sua velocità di movimento, l’impatto<br />

che il proiettile avrebbe avuto con la parete, ho mirato<br />

nella sua direzione e ho fatto fuoco”.<br />

Seguo il racconto con la sensazione di guardare un film.<br />

Non mi accorgo nemmeno che nel frattempo Valerio non<br />

è più seduto affianco a me. Me lo ritrovo davanti, <strong>in</strong> piedi,<br />

che cont<strong>in</strong>ua a parlare a raffica. Mentre con il resto<br />

del corpo mima ogni azione. Le braccia si distendono, le<br />

mani afferrano la pistola o la borsa con i soldi. Tutto alla<br />

47

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