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LUPO 24_9_2012:Layout 1 24/09/12 12.44 Pag<strong>in</strong>a 41<br />

Nell’estate del 1972 tornai <strong>in</strong> carcere per una rissa,<br />

nonostante fossi <strong>in</strong>gessato, e questo <strong>in</strong>cr<strong>in</strong>ò il rapporto<br />

con mio padre che si rifiutò di venirmi a trovare<br />

per tutto il tempo che trascorsi <strong>in</strong> un istituto per<br />

m<strong>in</strong>orenni.<br />

Fu però lui che venne a prendermi al momento della<br />

scarcerazione da Pesaro e, nei miei ricordi, quel<br />

viaggio di quasi tre ore con mio padre resta una delle<br />

esperienze più belle e <strong>in</strong>tense della mia gioventù.<br />

Evidentemente sentiva che mi stava perdendo e le<br />

sue peripezie dialettiche tese ad evitare che questo<br />

avvenisse, erano semplicemente commoventi.<br />

Dal diario di Raffaella<br />

Sembrava un pomeriggio come tanti. Valerio e i suoi amici<br />

si erano ritrovati, come al solito, davanti al bar di via<br />

Marconi. In quel periodo abitavamo proprio lì sopra. Come<br />

accade solo nell’adolescenza, i ragazzi dividevano tutto:<br />

scuola, <strong>in</strong>teressi, hobby e orientamento politico. Difendevano<br />

le proprie idee e si dichiaravano di destra, anche<br />

se <strong>in</strong> realtà con la politica, quella vera, avevano poco<br />

a che fare. Era più che altro una posa per prendere le distanze<br />

dagli altri giovani di s<strong>in</strong>istra. Quel giorno, durante<br />

il pomeriggio, alcuni operai entrarono nel locale e <strong>in</strong>iziarono<br />

a <strong>in</strong>fastidire il barista. Uno di loro, già evidentemente<br />

ubriaco, gli scaraventò addosso un bicchiere. I ragazzi,<br />

Valerio compreso, si sentirono <strong>in</strong> dovere di <strong>in</strong>tervenire<br />

per difendere l’amico barista.<br />

“Ma che cazzo fate?!”, gridarono agli operai.<br />

E gli altri: “Non vi impicciate, fascisti di merda!”.<br />

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