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LUPO 24_9_2012:Layout 1 24/09/12 12.44 Pag<strong>in</strong>a 52<br />

LUPO<br />

Ascoli, se pur marg<strong>in</strong>almente, venne co<strong>in</strong>volta dall’onda lunga del<br />

terrorismo. In procura avevamo notizia dei collegamenti tra i terroristi<br />

del resto d’Italia e i nostri ragazzi. E il comune denom<strong>in</strong>atore tra<br />

le diverse bande era la passione ossessiva per le armi. Sparavano<br />

tutti e ovunque.<br />

Uno dei luoghi preferiti per allenarsi era la montagna dei Fiori, oltre<br />

alle residenze private. In una delle ultime <strong>in</strong>cursioni nella villa di<br />

Gianni Nardi trovammo fori di proiettili dappertutto. Il giard<strong>in</strong>o era un<br />

colabrodo. Avevano preso di mira ogni angolo e ci stupì <strong>in</strong> particolare<br />

il tronco di un albero: letteralmente crivellato. A colpo d’occhio, ci<br />

saranno stati non meno di duemila proiettili conficcati nel legno.<br />

Mario Marra mette <strong>in</strong> pausa i ricordi per qualche secondo.<br />

Gli occhi diventano una fessura scura mentre sorride<br />

gettando <strong>in</strong>dietro la testa.<br />

L’albero di Nardi! Per quell’albero rischiai anche grosso! Uno zelante<br />

magistrato dell’epoca mi mise sotto <strong>in</strong>chiesta perché secondo lui non<br />

avevo repertato a dovere una prova importante. Avevo fatto rapporto<br />

su tutto quello che avevamo trovato. Ma che dovevo fare secondo lui?<br />

Togliere proiettile per proiettile dal tronco? O forse sradicare direttamente<br />

tutta la pianta per portarla <strong>in</strong> caserma??<br />

La passione per le armi era uno dei pochi punti <strong>in</strong> comune tra Nardi<br />

e Viccei. A Valerio non <strong>in</strong>teressavano le azioni eversive: voleva semplicemente<br />

fare la bella vita. La maggior parte delle volte riusciva a<br />

farla franca, ma noi sapevano che tutto quel movimento era opera<br />

sua perché non avrebbe permesso a nessun’altra banda di agire sul<br />

“suo” territorio. Quando c’era qualcuno che provava a muoversi da<br />

solo, lui era pronto a richiamarlo all’ord<strong>in</strong>e con i suoi metodi che erano<br />

sempre violenti. E non solo per difendere la piazza: “Non dovete<br />

scassare il cazzo con le rap<strong>in</strong>e”, <strong>in</strong>timava ai “dissidenti”, “perché<br />

questi (riferendosi a noi o alla polizia) se nel giro di 100 chilometri ci<br />

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