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LUPO 24_9_2012:Layout 1 24/09/12 12.44 Pag<strong>in</strong>a 161<br />

La mia reazione all’<strong>in</strong>izio lo aveva sorpreso, anche perché <strong>in</strong> quel periodo<br />

non navigavo certo nell’oro. Poi aveva capito che poteva fidarsi<br />

completamente. Da quel momento abbiamo <strong>in</strong>iziato ad aprirci. A raccontarci<br />

la nostra vita. Nemmeno qualche settimana e lui sapeva tutto<br />

di me. E io di lui.<br />

Qualche tempo dopo ci fu il rischio che fosse trasferito <strong>in</strong> un altro<br />

carcere. In sezione era appena arrivato un nuovo detenuto e, per motivi<br />

di sovraffollamento, qualcun altro avrebbe dovuto andarsene.<br />

Valerio era l’unico a non avere il programma di protezione, qu<strong>in</strong>di il<br />

primo candidato a fare le valige. Non se ne parlava! E ci muovemmo<br />

subito.<br />

In quel periodo avevo la cella più confortevole di tutta la sezione: verniciata<br />

di fresco, con mensol<strong>in</strong>e dappertutto e comodità che gli altri<br />

nemmeno si sognavano. Le celle le chiamavamo “cubicoli” perché<br />

erano davvero piccole: non più di 3 metri per 4.<br />

Proposi a Valerio di trasferirci <strong>in</strong> un cubicolo con due letti a castello.<br />

Poi andai dal nuovo arrivato dicendogli che poteva sistemarsi nella<br />

mia cella. Mi guardò sbalordito! Non ci poteva credere: appena arrivato<br />

e già nella stanza più bella! Ma non sapeva ancora che la cosa<br />

non sarebbe durata.<br />

Un paio di mesi dopo, scampato il pericolo del trasferimento di Valerio,<br />

appena si era liberato il primo posto mi ero precipitato nella MIA<br />

cella: “Hai tre m<strong>in</strong>uti per prendere tutta la tua roba!”, avevo detto al<br />

nuovo arrivato. E non c’era stato bisogno di aggiungere altro.<br />

Con un’espressione ancora più stupita di quella del primo giorno,<br />

aveva fatto il borsone <strong>in</strong> fretta e furia ed era sparito. E io f<strong>in</strong>almente<br />

ero di nuovo tra le mie piccole comodità.<br />

Quei due mesi trascorsi con Valerio però li ricordo con nostalgia.<br />

Con i letti a castello ho penato parecchio per trovare la posizione che<br />

andasse bene a entrambi. Il “signor<strong>in</strong>o” non riusciva a respirare e sul<br />

letto superiore non ci voleva stare! Allora m’è toccato trafficare con i<br />

fermi f<strong>in</strong>o a che il secondo letto non toccava quasi il soffitto. Però a<br />

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