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LUPO 24_9_2012:Layout 1 24/09/12 12.44 Pag<strong>in</strong>a 32<br />
LUPO<br />
il peggiore degli <strong>in</strong>cubi. Non sapevo che ne sarebbero seguiti<br />
tanti altri.<br />
Quando bussarono alla porta ero ancora a letto. L’orario<br />
era molto <strong>in</strong>solito per una visita e capii subito che non si<br />
trattava di amici. Mentre mi vestivo, sentii un vociare confuso.<br />
Solo quando raggiunsi il corridoio vidi che era successo<br />
qualcosa di grave. Mia madre piangeva, mio padre<br />
aveva il volto pietrificato e lo sguardo <strong>in</strong>credulo. Non riuscivo<br />
a capire. Ricordo solo che mi dissero: “Vai a scuola!”,<br />
quasi sp<strong>in</strong>gendomi fuori dalla porta. Iniziai a scendere le<br />
scale, ma qualcuno mi fermò violentemente, all’improvviso,<br />
rovesciando lo za<strong>in</strong>o che avevo sulle spalle.<br />
I libri caddero a terra <strong>in</strong>sieme a tutto il resto.<br />
“Ferma, dobbiamo perquisirlo!”.<br />
Non capivo nemmeno il significato di quella parola, non<br />
capivo perché mi stessero sp<strong>in</strong>tonando e mi trattassero<br />
così male. Cont<strong>in</strong>uavo a fissare i miei libri sparsi <strong>in</strong> terra<br />
come fosse quello il problema più grosso, mentre uom<strong>in</strong>i<br />
che non conoscevo rovistavano tra i mie quaderni. E tra<br />
i miei abiti.<br />
Non c’erano ancora donne poliziotto e le loro mani erano<br />
pesanti. Ero stravolta.<br />
C’era gente sui pianerottoli che ci guardava, che mi guardava,<br />
e Valerio che scendeva le scale seguito da tanti uom<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong> divisa. Aveva le manette così strette che i polsi si<br />
ferirono subito. Quando mi passò affianco, vidi chiaramente<br />
il sangue sulla sua pelle di ragazz<strong>in</strong>o, sotto il ferro<br />
lucido. Poi i suoi grandi occhi fissi sui miei, per un istante<br />
che mi sembrò <strong>in</strong>term<strong>in</strong>abile.<br />
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